Posts Tagged ‘Ritorno al futuro’

Back to the Future: non tutti possono essere tre personaggi incredibili, Superman, Fonzie e il Joker, io sì, e non avete incastrato nessun Roger Rabbit


04 Jan

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Sì, diciamocelo, senza peli sulla lingua. Vero, signora? Lei che, come sosteneva Andrea Roncato, di “peluche” se ne intende. E tutto, fra i suoi eccitati tendini, dietro le tendine, lo (s)tende. Sì, lo so, lei è una donna a luci rosse, una lucciola insomma. E, quando la luce di una vita armoniosamente romantica scende, allora la signora diventa una lupa mannara e inserisce annunci per cuori solitari come Ellen Barkin di Seduzione pericolosa. E, nella sua periferia degradata, sgattaiola dall’uscio di casa e sui viali lascia entrare uomini rabbiosi a sfogarsi in lei in ardimentosi amplessi schifosi per l’apoteosi di una vita andata a puttane e oramai logorata. Ché, il mattino dopo, si consola con le canzoncine alla radio, scopando a terra e stirando i panni sporchi. Tirandosela dopo averne tirati!

Ah, via da me, donna di malaffare.

Lo so, sono un uomo molto invidiato perché, da tempo immemorabile, vivo per i cazzi miei, solleticando il giorno con leggerezza inaudita, sorseggiando caffè macchiati caldi mentre molti di voi si affannano dietro una vita freneticamente spregevole. Dannandovi come dei maiali scannati a inseguire donne e sogni, io vi dico, frutto soltanto delle vostre fantasie da frustrati.

Sì, nella mia vita ho incontrato molti grilli parlanti ma del grilletto femminile io son maestro e perché accontentarmi solamente di Jessica, sciupata, corrosa adesso da troppi cinici, villani corteggiatori animaleschi che hanno corrotto la sua pura beltà adamantina, quando posso darmi anche a Jennifer?

Sì, chi si accontenta gode? Così così… cantava il Liga, uomo più bovaro di Russell Crowe ma che indubbiamente in questo pezzo, e non solo di (s)figa, aveva visto giusto.

Come d’altronde il Falotico, uomo nottambulo e insonne che s’incunea vigoroso in tante sode grazie armoniche, cantando loro quest’album di Bruce Springsteen fra un “tunnel” e l’altro.

Il Falotico, soltanto aggrottando la fronte con accigliato sex appeal imbattibile e sfrontato, penetra in tutte le grotte più arroventate e la notte si fa così… bollente in queste soddisfatte donne che, al risveglio, risplendono di vivaci, rosee gote floride e ancor di me frementi e brucianti.

Il Falotico riempie i buchi… delle vostre esistenze, nuotando sott’acqua con far ardente. Se n’addentra e lo addentano ma deve star comunque attento, nonostante in mezzo alle gambe stia sempre sull’attenti.

Le donne mi cercano, mi bramano, io riscuoto i loro favori grazie alla mia indubbia, invincibile, tenace intelligenza vorace.

I giudici sospettosi come quello di Mio cugino Vincenzo tentano, disperatamente, di carpire il segreto del mio aver successo, mi mettono perennemente il bastone tra le ruote, eppure le mie Marisa Tomei infil(z)ano il mio bastoncino da qualche altra parte, roteando in amplessi ginnici e poi ridendo di tanto sapore fottuto a lor mio (lor)dato godimento come Mona Lisa…, donna ridente, enorme passera stupefacente che però, nel vestire, è di dubbio gusto da tamarra leggermente, volgarmente troppo urlante. Eppure le sono ululante, ugualmente.

Sì, Mona Lisa Vito, la mia Marisa, con me s’avvitò in giochi spassosi e quindi, stappato che ebbe, eccome se crebbe e schizzò, il mio spumante, brindò alla vita! Entusiasta e sfavillante!

Sì, io sono come Superman/Christopher Reeve. Quando tutti gli idioti pensano di avermi superato con le loro menti da macchine luccicanti, io son già arrivato e li saluto con strafottenza bestiale e sorriso smagliante.

Non ho mai avuto bisogno d’istituzionalizzare il mio sapere perché, come Vincenzo e come Arthur Fonzarelli, il mio carisma è tutto farina del mio sacco… non ho molti liquidi in tasca ma insaccherò e inzacchererò a iosa tante rose perché, dalla scrotale sacca, densamente liquido è eccitante, fuoriuscente in brividi orgasmici altisonanti e di enorme tatto piccante so il fallo mio in altri diletti piluccanti.

E, allo spuntar del sole nel calar sempre più triste delle vostre insopprimibili tenebre, io ancor più m’indurisco quando serve e le donne me lo inteneriscono quando, colante e giammai calante, giustamente s’ammoscia esausto per poi ripartire in quinta di altro essere magnificamente “brillante”. Mi dispiace per Biff Tannen, io coi miei libri volto alto come Marty McFly e lui al solito ha rimediato una figura da demente. Roba che nemmeno Forrest Gump.

Ammazza che deficiente.

Questa è la mia vita.

E che sia, come dico io, sc(r)osciante.

Insomma, Falotico è scrittore, poeta e strepitoso amante e, se qualcuno è geloso perché, a differenza di me deve spaccarsi la schiena e ne inventa di cotte e di crude sul mio conto per demoralizzarmi, lo prenderà in culo.

Ancora, ancora e ancora. In modo esponenzialmente meraviglioso!

Che idolo! A suo dire vedeva sempre oltre.

Abbiamo visto. Ah ah.

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di Stefano Falotico

Tutto quello che non sapete degli ultimi miei quindici anni, e vi mostro in video storici, un j’accuse pazzesco, alla Jack Nicholson


28 Nov

Sì, negli ultimi quindici anni, ne sono successe di tutti i colori. E qui, senza sprezzo della vergogna, in un falotico funambolismo mai visto, esibisco tutto il mio fregolismo da uomo dapprima fregato, spappolato nel fegato, quindi sfregiato e poi, di poetica altezza nobiliare, di grandi successi fregiatosi dell’aura criptica di un Nicholson maudit oltre ogni convenzione umana.

Sì, io credo di non avere mai avuto un’infanzia. Ero già molto avanti. Quando i pargoletti miei coetanei guardavano i puffi, io m’identificavo in Gargamella. Ah ah.

Sì, Gargamella era un uomo calvo, leninista, un po’ alla Bersani, sì, il “pazzo” della Sinistra.

E tutti quei giochini con le bamboline già mi avevano annoiato. Ero diventato un fanatico del wrestling. Il mio idolo era Hulk Hogan. Sì, il suo incontro vendicativo con Undertaker fu qualcosa di epico.

Sì, poi verso gli otto anni, i bambini della mia età andavano matti per film come La storia infinita. Sì, s’identificavano con Atreyu, invece io ero precocemente un Bastian… contrario. E m’identificavo nel lupo della foresta poiché ero sempre incupito e ululavo di notte fantasie erotiche troppo premature per un ragazzino ancora molto immaturo. Sì, all’epoca andava forte Ritorno al futuro. Nel secondo episodio di questa trilogia, Jennifer Parker è interpretata da quella passerona esagerata di Elisabeth Shue. Lei divenne una delle mie fighe preferite dell’adolescenza. Ah sì, come invidiai Nic Cage in Via da Las Vegas quando le succhia quel seno magnifico. Sì, la “smaltò” tutta, se la sbaciucchiò dalla testa ai piedi e si cuccò pure la statuetta smaltata. Insomma, Elisabeth prima glielo dorò e poi Nic, alla premiazione degli Academy Award, dedicò il premio alla sua ex moglie, Patricia Arquette, con parole di adorazione. Eh sì, Nic par che penò parecchio per conquistare Patricia. E dovette regalarle perfino l’autografo di Salinger per convincere tale Arquette a farsi sbattere da lui sulla moquette. Ah ah. Quando si dice un uomo Al di là della vita.

Furono anni miei di profonda inquietudine. Divenni una creatura da film di Bergman. Odiavo il contatto fisico, ero molto suscettibile e spesso tremavo come Michael J. Fox. Sì, non quello di Zemeckis, ma quello odierno col Parkinson. Ero sempre funestato da dilemmi amletici e vagavo di notte al plenilunio come un licantropo.

Mentre i miei coetanei, dopo aver leccato il culo ai genitori, imparando latino e greco a pappardella, trascorrevano i sabato sera con qualche pischella che leccava tutti i loro sconci piselli e poi andavano a vedere porcate come The Watcher, io me ne stavo tranquillamente sul divano ad ammirare Carmelo Bene al Maurizio Costanzo Show.

Sì, adoravo la metafisica di Terrence Malick e le super gnocche che, di notte, registravo nel mio catodico penetrarle da James Woods di Videodrome.

Quelli che mi frequentavano mi ricattavano perennemente. Addebitandomi varie malattie mentali, un campionario di maldicenze ignobili: fobia sociale, depressione con manie ossessivo-compulsive, schizofrenia delirante, paranoia da teorie del complotto e altre infami stronzate derivate dalla loro ignoranza più calunniosa e probabilmente figlia di una mentalità assai invidiosa.

Come dire? E che sei Alain Delon, il più bello, per fare quel che cazzo che vuoi mentre noi dobbiamo sopportare le angherie di nostra madre che ci educa al perbenismo più bigotto e mentiamo spudoratamente, da marci ipocriti in erba, sognando invece di copulare con qualche zotica in sporchissimi pub per ebefrenici? Dopo esserci presentati a lei come bravi ragazzi, no, non goodfellas, ma figli di papà fighettissimi? Sì, siamo delle merde ma trattiamo da merda te, che hai il coraggio magnifico di esserti estraniato da questo mondo puttanesco e miserabile.

Dunque, sostenni la leva, non mi riformarono perché, ovviamente, sono l’uomo più bello del mondo. E mi ficcarono a fare il servizio civile nella Cineteca di Bologna. Ecco, dovesse capitarvi un giorno di recarvici, sappiate che l’archivio di manifesti, locandine e poster è stato interamente da me allestito. Stavo a contatto da mattina a sera con ex sessantottini maniaci di Lou Reed. Il mio capo reparto era un ruffiano inaudito. Pigliava tutti a pesci in faccia, aveva sulla scrivania una statuina di Superman/Christopher Reeve in miniatura e poi, da uomo piccolissimo, invitava sempre una certa Manuela, un’altra data entry, a far colazione al bar antistante. Credo che quest’uomo fosse sposato ma non disdegnava lo zucchero schiumoso al suo “cappuccino” con Manuela, poiché amante del “cornetto”.

Sì, finito che ebbi di farmi un culo come l’Everest, decisi d’inquadrarmi. Ma quelli attorno a me, spazientiti dal mio spirito libertino e anticonformista, ascetico-buddista affatto moralista con tendenze mie mai rivelate da angelico satanista fancazzista, cominciarono davvero a rompermi il cazzo.

Coprendomi degli appellativi più ignominiosi: parassita, omuncolo, castrato, maniaco sessuale (ah ah, un maniaco sessuale vergine io non l’ho mai visto, voi sì?) porco, puttaniere, criminale. Eh sì, il piccolo borghese, allineato appunto all’ipocrisia più mendace da Domenica a messa e lunedì all’inferno, prendendo per il culo chiunque, percepisce come Johnny Boy di Mean Streets chi è fan di Scorsese. Si capisce…

Sì, mi dissero che mi credevo Robert De Niro e avevo perfino ambizioni rivoluzionarie, utopistiche da Che Guevara e da Fausto Bertinotti.

Sì, solo perché non amavo il Cinema di Muccino e non coccolavo qualche scemina, mi consigliarono il film Paura d’amare con Al Pacino.

E giù di altre offese, dalle più accettabili alle più infamanti: sì, da sfigato a pazzo, da illuso a idiota, in un crescendo rossiniano d’immonde falsità discriminatorie.

Una volta, telefonai alla madre di uno di questi per chiedere spiegazioni a riguardo di tal comportamento così vile e mostruoso. Lei mi rispose in questi esatti termini:

 

– Hanno fatto bene. Sei un senza palle, un coglione immenso, su, sparati in testa. Levati dal cazzo.

 
Io, l’aggredii verbalmente, dicendole che impotente lo andava a dire a suo marito. E ribadii con fermezza signorile: – Guardi, veda di trattare così sua figlia. E state ben attenti che non v’inculi tutti a sangue.

 

Partì un’altra denuncia di “stupro preterintenzionale”.

Avvenne anche un episodio da Dogman. Sì, un altro demente bastardissimo, che aveva trent’anni ed era assolutamente fuori corso a Scienze Politiche, perché passava il tempo a voler “uccellare” a destra e a manca, mi apostrofò così:

 

– Senti, Stefano. Domani, tu vai anche a pulire i cessi. Se ti azzarderai a varcare il portone di casa per farti un tranquillo giro in macchina e continuerai a volertela tirare da poeta, stai davvero in guardia. Lo vedi questo dobermann al mio guinzaglio? Ti faccio sbranare da lui.

 

Li mandai tutti a fanculo.

Perciò, per strane circostanze del destino, conobbi una ragazza di Trieste. Alla notizia di questa “novità scandalosa”, piovvero altre oscenità: mi dissero che mi recavo sin a Trieste per fare sesso lercio con una della minoranza slovena.

Accuse vergognose!

Alla fine la rabbia esplose devastante. Un cretino di psichiatra disse che soffrivo di psicosi paranoica e mi prescrissero un TSO, con tanto di sequestro di persona e deportazione da ebreo nei “campi di concentramento”.

E tutto un percorso “pedagogico” (in)degno da Vincent D’Onofrio di Full Metal Jacket. Semplicemente perché avevo avuto i coglioni, finalmente, di ribellarmi a tali maialate.

 

Dopo un calvario infinito, ingiustificato, atroce, scabroso, ho addirittura scritto un libro intitolato Dopo la morte. Altra potentissima sputtanata a un sistema terrificante!

 

E questo? Non è male!

 

Insomma, ecco a voi l’uomo che non sa “affrontare la realtà”, che dà del lei da signore educatissimo a uno più giovane di lui, che risponde a domande indubbiamente imbarazzanti, facendo finta che siano domande “cinefile”, e che con enorme ironia sostiene che la letteratura sia “depurativa”. Che testa di cazzo! Ah ah.

Insomma, questo è Jack Nicholson. E guardate come adotto/a una parlata “in falsetto”.

Ah ah.

Eh sì, mi sa che sarà questa la mia fine.

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Volete rimediare altre figure di merda?

No, non ho ancora capito come si sta al mondo.

NO, NO, ASSOLUTAMENTE!

 

Adoro la mia pazzia!

Il Cinema di Zemeckis è forse, forse bello perché è un’idiozia


20 Jul

Marwen Steve Carell

 

Ora, breve parentesi. Ma perché i Negramaro, quest’estate, non salgono su una scogliera, bella alta, e si buttano giù? Ma non nel mare che sempre decantano, quanto su delle rocce appuntite?

Sì, uno dei miei sogni cinicamente proibiti è pigliare questo Sangiorgi, che continua a raccontare di dolci amarezze all’imbrunire, condurlo sin in cima a un grattacielo di vetro, e simil-Bruce Willis di Trappola di cristallo, sferrargli una botta che lo fa volare giù come Alan Rickman. Ha veramente rotto il cazzo!

Questo per farvi capire che le melensaggini per consolare le vecchie rincoglionite non mi son mai piaciute. Anzi, le disdegno e ripudio con totale sfrontatezza. Ma appuro, altresì sconsolatamente, che molte ragazze di oggi sono più rimbambite delle loro nonne. Un tempo avevamo pezzi di figona come la cantante-modella-attrice Nico, una tedescona soprannominata Sacerdotessa delle Tenebre. Donna arguta, statuaria, con degli zigomi più appuntiti di Al Pacino. Mascolina, zoccola al punto giusto eppur melodica. Tutto ciò che mi piace in una donna. Che non deve essere come zia Ritella, che studia pedagogia per aiutare le persone deficitarie, ma una che sa che deve sfacciatamente sbattertela in faccia con classe da colei che ama… le racconti storie di fantasmi mentre te l’inchiappetti. Sì. Donna vera.

Oggigiorno le donne sono peggiorate assai. Sì, un tempo le donne erano davvero donne. Stavano sempre in casa a far le pulizie, aspettando che il marito, un contadinazzo lurido, dopo aver piantato i fagioli nell’orto, ben “enucleasse” il suo bel pisello nel condirle di aceto “balsamico”. Ah ah.

Ah, grandi famiglie all’epoca. Sì, scendeva la notte impertinente, e loro ci “davano dentro”, col cagnaccio che, facendo da guardia, intonava di ululati un medley. Che latrati in quella latrina. Ah ah!

Oggi invece le donne son tutte socialmente impegnate. Non possono contentarsi di venir… “impregnate” e basta? No, ecco che si prendono cinquemila lauree e sposano l’uomo aureo, con una posizione imbattibile. Ma poi avviene confusione a letto. Vogliono farla… da padrone, e prima scelgono di mettersi sotto nella missionaria, poi vogliono cavalcare per far sentire all’uomo posseduto tutta la loro dominazione da amazzoni “arrivate”. Che stronzata!

Prendete invece Hilary Swank di Million Dollar Baby. Una vita di merda, a far la cameriera per degli sporchi gonzi. Poi arriva il “cavaliere pallido” Clint e crede nel suo sogno. Sino a che Hilary incontra una super troia mai vista che la devasta. E lei, non resistendo all’idea di essere ridotta così, si taglia la lingua. Clint, distrutto dalla sua sofferenza, le pratica l’eutanasia. Perché tanto sa che, continuando a vivere “amputata”, sarebbe straziante. Come si suol dire, controproducente.

Un capolavoro. Perché questa è la realtà, mie teste di cazzo.

Altro che Zemeckis. Uno che davvero voleva farci credere che un ritardato come Forrest Gump potesse scoparsi l’ex di Sean Penn. E che un timidone bamboccione come il padre di Michael J. Fox avesse finalmente trovato il coraggio e tirato fuori le palle per chiedere la mano di una scemotta superficiale che si eccitava davanti a un futuro malato di Parkinson che indossava jeans “fighi”. Roba che questa qua, a cinquant’anni, mi va matta per Ermal Meta. Che cosa? Secondo voi è bravo Ermal? Boh, sarete figli di Biff Tannen e non avete gusto. Vi basta questo pappagallo finto-elegantino per andar in brodo di giuggiole? Quando comprenderete il vostro “ritorno al futuro”, saranno cazzi. Non mi riferisco a molte donne lascive, che tanto di cazzi, amari o no, sono specialiste a prescindere dai probabili rimpianti.

Povero Tom Hanks. Quando lavora con Zemeckis, in quei mesi che durano le riprese, si scorda di essere uno che comunque lo dà a quella milfona arrogantissima di Rita Wilson. Da cui il pallone di Cast Away.

Secondo me, Rita di faccia è un cesso, ma comunque è un donnone. E mai immaginereste, vero, che un bonaccione come Tom sia sposato a questo mezzo mignottone. Invece sì.

Ora, Zemeckis, il prossimo anno uscirà con Benvenuti a Marwen. La storia di uno totalmente massacrato, probabilmente castrato, che si fotte le “bamboline” ricreate artificialmente in giardino.

Comunque, sarà un capolavoro alla Frank Capra.

 

5 min fa, ho ricevuto una telefonata.

 

– Ciao Steve, ma sei ancora vivo?

– Sì.

– Pensavo fossi mezzo morto.

– Infatti lo sono. Ho un 15% di mezza vita da incularmi.

 

Che “lutto”.

Che tragedia.

 

– Steve, toglimi una curiosità. Ci sono delle vaghe attinenze nel tuo vissuto col prossimo film di Zemeckis?

– No, nessuna. Assolutamente. Non avere di questi sospetti, amico. Io ce li ho, ma tu non devi averli. Dai. Davvero ti poni questi problemi?

 

La vita è meravigliosa!

 

Balliamo! Che bello, stupendo! Più che altro tremendo.

E ricordate: alle prossime elezioni, votate il Falotico, un uomo che ti dice sempre la verità. A costo di non stare simpatico. Va da uno che è sulla sedia a rotelle e gli ricorda pure che, in seguito alla disgrazia, è persino impazzito e ha perso ogni residua rotella.

Chi invece vi racconta delle favolette, è uno più falso di quella bagascia di tua sorella. Una che ogni notte si fa sbattere da tre ebeti, ma continua a sostenere che il suo libro preferito è Il piccolo principe.

Ho detto tutto.

 

 

 

di Stefano Falotico

 

Il “blues” dei “brothers” – Falotico e Marzani nelle rispettive vesti di Dan Aykroyd e John Belushi, parte seconda


29 Sep

 

Stamane “smadonneranno”…

In un fantasy “smielato”, “orde” di donne snodate s’aggrapparono a desideri avverati… e le “sverniciammo”, ripudiando ogni moralismo castrante e ogni cappio al Sesso, nel rodeo del “lazzo” schiamazzante fra gli allibiti che applaudirono stupefatti, e poi “addomesticaron” la cavalluccia più (s)galoppante, con facce di cuoio (anche “di culo”, anzi soprattutto, come “tasteranno”) che, a briglie sciolte, solleticaron il suo sellino, insederando tutti gli ipocriti nell’afferrarli per il collo e “sollazzandoli” nella polvere (da sparo…, anche), sul mo(t)to: “Cowgirl, ecco la stella di latta di questo tramonto alla John Ford. Il nostro sentiero selvaggio è un’erezione orogenetica più dura delle rocce dellaMonument Valley. Andiam di zoccoli!”.

Ore 5 di mattina di questo Sabato sera apatico, ove alcuni trentenni van a passeggino, con la mogliettina che intanto sbircia il barista per “ordinargli” privatamente, nel retro della sua “bottega”, all’occorrenza da “fornaio”, un po’ di “lievito” zuccherante per digerire meglio l’amar caffè del consorte “assorto” a leggere delle prodezze “balistiche” del Campionato di Calci(o).

Meglio Zeman con Osvaldo di smorfia “Già ero tamarro, ora son bur(r)ino a Roma”, oppure la Juventus del Buffon che “spapera” di “rilancio” su intervento (chirurgico…) pericoloso del maial’ Chiellini, “celeberrissimo” fallon’ delle aree di “rigore?”.

Su questo quesito “amletico”, “da non dormirci la Notte”, il tal “giovine”, già di pancetta “cassa-integrata-inter(i)nale”, trascorrerà le ore “liete” del pomeriggio pre-festivo, fumando nel suo terrazzon’ che “dà” su un parcheggio “pub(bl)ico”, e aspetterà “per miracolo”, fra un “tiro” e uno “sbuffar'”, che esca dalla macchina Blake Lively, di cosce “fenicottere”. E poi gli strizzi l’occhio, raddrizzando l’abulia d’un torso nudo “autunnale” da “immorta(de)l(l)are” ai post-eri(ori).

Ma facciamo un passo indietro nel Tempo, dunque avanti nel Futuro.
John/Gianluca suona alla mia porta, “incagnito” perché turbato dalla serata precedente della suora che tentò, tentacolarmente, d’amputargli il membro per “redarguirlo” in “morto” che non “lo potesse” più guarnire nei “guaiti” di “pantere” inguainate di calze già “succhianti”, già avviluppanti, già “sviluppanti”.

John se ne fregò… invece tante, dopo quella visita “barcollante”. Sì, prese su l’agenda e riprese immediato “contatto” con Tyra Banks, con Halle Berry e con una mulatta che ti “sbianca” più della “levigata” Kim Kardashian, con cui fra l’altro pare abbia “giocato” quest’Estate in riva al mare, al ritmo di Bruce Campbell/Ash, “reparto ferramenta“. L’arma(t)o-re delle tenebre…

Sì, John può diventare Sam Raimi in versione “Carpenter” da “carpentiere” che “esige” ed erige…
E sa ove “dirigerlo”.

Comunque, senza permettermi di “addobbarmi” secondo la consuetudine “sociale” (cioè, rimango “a mezze maniche” in pantaloncini-boxer su calzini scoloriti), mi trascina in città.

Che cosa successe?
Che cosa succederà?

Eccederemo?
Chissà…

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. The Blues Brothers (1980)
  2. Ritorno al futuro (1985)
  3. Mary (2005)

In tutta sincerità, avete mai visto un cane con gli occhiali? Se sì, siete voi il bastardo


25 Aug

Sono un mercenario, mi presto prestante a chi mi garantisce dei “prestiti” e, fra i preti, son quello che predica le bone, anziché la bontà. Se qualcuno, ostile al mio “Verbo”, oserà infangar il mio “Innominato“, sarà perdonato perché il suo matrimonio s’ha da fare, così “ammogliato” sarà rovinato

Dovete sapere che ho acquistato vari volumi “enciclopedici” sulla razza canina, a cui m’affil(i)a solo il canino destro, essendo stato, quello sinistro, “paffutamente” arrotato da una Donna troppo “zuccherosa” che prima “cariò” il mio “smalto” e poi da tartara, “calcificò” il mio “titani(c)o” dopo averlo “visto” enorme, e gridando “esultante” come Doc di Ritorno al futuro: “Grande Giove!“. Sì, davvero “glande”. Diciamo un martello che si (s)lancia simil “giavellotto”. Sì, è un bel “gianduiotto”, “cioccolata “raffinata” che mette la “sua” di buon umore, dolce come la seta seral di come Lei, “sorseggiando”, s’asse(s)tò “rosseggiando”.

Fra tutti gli esemplari, vi porrei un esempio, il cane chiamato “L’incagnito incarnato”, “famoso” di “pelo” ruvido, mansueto quando non accarezzato, liscio se non “movimentato”, ché si rizza “abbaiando” nel bacino.

Sì, “a garrese”, son bassotto ma non prendetemi per un film di Garrone. Io son “arido” solo nel profumo del suo mare.

Ecco, psicopatici e bestioncine, statemi alla larga, ché il mio è lungo e “annusa”.

Un mio amico, osservandomi, urla sull’orlo della crisi di nervi, col guinzaglio e la museruola: – Stefano, il tuo cambiamento è “ululante!”.
– Sì, perché l'”amico” a quattro zampe, detto anche quadrupede, è Uomo di “quadrifoglio” che tutte “le” inquadra e poi “azzanna” nel “bianco notturno.
Sì, sono il Jim Carrey di The Mask. Maschio “fino in fondo”.

No, le sfumature di grigio sono per gli “incroci”.
Al massimo, con me, “allarga” d’un “candore” che neanche Coccolino lo “smacchiatore“.
Sì, fra una smanceria e l’altra, ci sta l’orsettino con una da Crazy Horse, infatti mi chiamano Cavallo.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. The Frozen Ground (2012)
    Un trailer già “cul”.

    La “ragazzina” Vanessa Hudgens (di)mostra al maniaco John Cusack l'”indelebile valore” della spogliarellista.
    Se hai un costumino nero, lo specchietto è per le allodole di chi pagherà il biglietto per questa “pura” porcata.

  2. Ritorno al futuro (1985)
    Il delfino, sappiatelo, è Uomo letterato che si “fa” i film, lavora di Scienza con la Fanta, e spesso, “a lungo andare”, mette tutti a novanta.
    Compreso chi gli diceva che era un “senza palle”.
  3. I promessi sposi (1941)
    Esiste anche una versione televisiva con Alberto Sordi nella parte di Don Abbondio.
    Sordi è sempre stato un “vigliacco”, l’uomo medio “maccheroni & cartellino”, ma sapeva che Renzo, prima o poi, l’avrebbe “fatta” in barba ai “bravi” e si sarebbe “allucinato” con Lucia.
  4. Prometheus (2012)
    Rischia di essere l’ultimo film di Ridley Scott che, scioccato dalla morte (in)aspettata del fratello Tony, ora non ha più i soldi per “girarsele”.

    Sua moglie, l'”elegante” minigonna sfacciata di cognome Facio, pare che però non “glielo” alienizzerà.

    Mah… vedremo. Sembra che Ridley, dopo aver “costellato” Charlize Theron, ancor non l’abb(a-z)ia atterrato.

    E dire che Rapace è meglio.

Se Besson ha iniziato le riprese di “Malavita”, io ho ripreso tutte le belle “vite”


08 Aug

 

Quando De Niro è un gangster, non ce n’è per nessuno.
Tommy Lee Jones gli darà filo da torcere e il suo “neo” gli (s)torcerà il braccio, ingoiando le sue leguleie “leghe”, poi pappandoselo con i legumi, e regalando l’escremento “partorito” ai suoi figli, che lo “smonteranno” come il Lego

Relativity Media annuncia l’inizio della produzione del nuovo Luc Besson.

Principal photography begins today on EuropaCorp and Relativity’s action-comedy Malavita, directed by Luc Besson (TakenTransporterThe Fifth Element) and starring Robert De Niro, Michelle Pfeiffer, Tommy Lee Jones, Dianna Agron and John D’Leo.

Collaborating with Besson behind the scenes are director of photography Thierry Arbogast (BesThe Fifth Element), production designer Hugues Tissandier (Taken), sound editor Ken Yasumoto (The Transporter), costume designer Olivier Bériot (Taken) and editor Julien Rey (The Lady).

Malavita is the story of the Manzonis, a notorious mafia family who gets relocated to Normandy, France under the witness protection program. While they do their best to fit in, old habits die hard and they soon find themselves handling things the “family” way.

Filming commenced in Normandy and will continue in France at La Cité du Cinéma, where the brand new Studios de Paris are located. Additional shooting will take place in New York. The film will bow in 2013 with Relativity handling US distribution as well as working with its foreign output partners on the film’s release in the UK, Canada, Australia, South Africa, Spain, Greece, Thailand and CIS. EuropaCorp will take on distribution in France and handle international sales.

The script is adapted by Besson from the book “Badfellas” by author Tonino Benacquista. Virginie Besson-Silla (From Paris With Love) from EuropaCorp is producing. Relativity’s Ryan Kavanaugh (The Fighter) is producing, while the studio’s Tucker Tooley (Immortals) will executive produce. 

Stasera, dopo aver ingurgitato tremila caffè su zucchero “borbottante” di blasfemie a perdifiato, ho annotato tal notiziola.
Poi, “ingiubbottandomi” a mo’ di Tom Hardy, son sceso qua sotto, ove talvolta s’incontrano delle buone patonze che, per via dell’afa bollente, s'”imminigonnano” alquanto, allietando la digestione in zona “Più guardi e più si alza”.

Sì, me ne fotto. Oramai la mia fame è famosissima.
E spendo e spando, mentre gli altri espian le loro colpe spiando delle donne che sognano ma a cui non “lo” solidizzano.
Sì, la “solidità” con queste qua è il partito sindacalista del “Più sono e più si rafforza, di martello, falciando le aiuole”.

Al che, dopo essere stato “spettinato” da tutte le migliori del vicinato, mi si avvicina un vicino di casa, uno che è un cassiere.
Pochi soldi incassa, ma scassa.

– Stefano, ma non ti vergogni?
– Senta, essere un martire è un modo “pulito” per essere l’idolo della gente che va a messa. Io, invece, “(ido)latro” immetterlo.
Incroci le dita. Sua figlia, quanti anni ha?
– 17, perché?
– Ah, peccato. Dovrò aspettare ancora 365 giorni con un altro migliaio di altre ragazze. Mi avvisi quando raggiunge la maggiore età. Questo è il mio biglietto da visita: “Se siete fighe ma fragili e siete in cerca di un animale domestico che abbai quando l’umore va giù, io sono il bau bau che, tirandolo, vi porta su”.

Non capisco questi scemi.
Una è la vita e non se “le” godono.

Ah, mannaggia a Robert Zemeckis. Quello è uno iettatore-untore come pochi. Dopo Michael J. Fox, adesso pure Bob Hoskins col morbo di Parkinson.

E voi vi lamentate se vostro figlio, anziché pigliare 30, si dà al 69?

Siete ossessionati dall’essere grandi uomini.
Uomini di “valore”. Sì, e il sudore?

– Che lavoro fai tu, cretino?
– Sono un avvocato.
– Sì, della minchia.
– Ma come si permette?!
– Scusi, non l’ho mica offesa. Di solito gli avvocati parano il culo, dunque anche l’uccello. Non è il suo mestiere difendere l'”arnese?”.
– Ma io la denuncio!
– Ma levati, appunto, dalle palle, se non vuoi che ti rifili quest'”articolo” in bocca!

– Scusi, invece “lei” che cosa fa?
– Sono un banchiere.
– Non è male. Ci sono le videocamere nascoste. A fine giornata, ha il permesso per ritirare il “filmino” di tutte quelle che entrano scosciate, a cui cadono le monetine e mostrano, “indiscrete”, quel “peloso” che pensano nessuno veda?
– Certo. Ce l’ho.
– Ah sì? E come ha fatto a ottenerlo?
– Sono amico del Sindaco, è stato “lui” a trovarmi questo posto “fisso”.
– Bravo, figliolo, comunque la sua collega non è male. “Legate?”. Vi “vedete?”.

– Lei, invece, che mestiere svolge?
– Il deejay.
– Uhm, non è molto “sexy, sa?
– E potrei sapere per quale motivo?
– Lei cambia il ritmo, ma la “musica” no.
Gli altri “ballano” e lei “tasta” solo il “giradischi”.
Le piace tutto ciò?
– Mi permette di guadagnare.
– Sì, vedendo attorno a lei dei tamarri che scopano.
Mi dia retta. Metta su la filastrocca “Il radiocronista s’ingozza di pastiglie Chrono perché, sbavando, non va movimentandolo”.
– Ma io l’ammazzo!
– Sì, c’è una fila che arriva fino a Calcutta. Stia a cuccia e rispetti chi la precede.
Aspetterà un quarto di secolo se vorrà sfidarmi.
L’avverto, però. Sino ad ora, tutti sono finiti alla Certosa.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Quei bravi ragazzi (1990)
  2. This must be the place (2011)
  3. Per qualche dollaro in più (1965)
  4. Ritorno al futuro (1985)
  5. Chi ha incastrato Roger Rabbit (1988)

Sono il perfetto gentiluomo, “lucertola”, rettile, dunque soprattutto (e)retto


07 Aug

Quando l’indole batmaniana si (im)mischia all’Uomo Ragno, la “bomba” esplode, “scodinzolando” come le radiazioni di Hiroshima. Giornata impegnativa codesta. Assieme a un mio amico fidato e fedelissimo, stiamo allestendo un altro “agiografico” sito-vetrina in memoria di me e della mia arditezza. Ultimi ritocchi prima che (rin)tocchi. Speriamo che sia un “modulo” per qualche tocco di figa. Sì, nel mio nuovo “portale”, esibirò le mie opere letterarie ad ambizioni di me “metamorfiche”. Con omaggi random a Jim Morrison, che morì anni fa per reincarnarsi nella mia anima.

A dispetto degli strange days che mi (s)occorsero. Sì, per anni vagabondai a casaccio e mi “bollarono”, ma il caso (e soprattutto la necessità) volle che il “bollore” fosse oggi casuale. Oggi, dopo una causa perfino giudiziaria, entro nelle case di tutte le   donne che “vorrei” e “possono”, prego ove desiderano che si “accomodi?”. Possedendolo più di Linda Blair nell’eroticizzarle da Esorciccio. Sì, la mia vita stramba, dopo molte rabbie da Rambo, è oggi “accasata” ai casati e ai casini delle gnocche di patate che, a forza di “penne all’arrabbiata”, un po’ alla puttanesca, di peperoncino piccantissimo, un po’ me “le” spaccano mentre “inforchetto” di forcone! Che fornicazioni! Sì, le famose “palle” spappolate dopo troppo loro seni “ballonzolanti”. Un po’ “volante”, un po’ “violato” nell’impuro “alla besciamella”.

Sì, il mio delfino s’è ribaltato. Tempo fa, quel “maschione” di Biff Tannen abusava del mio “Uomo”, e oggi, dopo che “insaccai” molti roast beef, “infornandone” parecchie (sì, a queste faccio “sangue”, altro che Tatti Sanguinetti), sono io che gli busso in testa un “Toc toc, c’è nessuno in casa?”. Oggi, Biff è il mio lustrascarpe, mentre io “lustro” qualcos’altro. Fra un (ro)manzo e l’altro.

Alle 18 e 50 postmeridiane (quasi equivalenti al meridiano di Greenwich, dopo un mio Passato da Grinch), incontrerò, alla stazione Bologna Centrale, Ottavio, per un caffè di collaborazioni artistiche.
Sì, oggi sono uno che non si ferma più. E quando il “semaforo”, di loro che “incrociano” le gambe, prova a “rallentarmi” di provocazioni,  io non do la precedenza a nessuno. E spingo di brutto. Accelerando nel sex machine.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Ritorno al futuro (1985)
    Cagasotto non mi chiama nessuno.Infatti, oggi le donne mi “sfiniscono”, e quel branco di teppisti sono finiti.
  2. The Amazing Spider-Man (2012)
    Da cui il detto, “alla ragnatela”, “Guarda Emma Stone, ammazza…”.
  3. Il Grinch (2000)
    Mai dire eremita se Jim Carrey ti fa un baffo…

Genius-Pop

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