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Walt Kowalski versione Tom Stall(one)


18 Jun

Gli imbecilli, in questo Mondo, meritano la vendetta peggiore, la paura, il terrore

Anni fa, non ricordo in base, e secondo quali origini, una famiglia di scriteriati, non tollerando la mia vita “anomala” rispetto a quella dei miei coetanei, di faccia di “porcellana” e porci dentro, (mi) consigliaron ben di rendermi “diverso” e suggestionarmi di “farmaci(e)” a base di psicopatologie.

Per un miracoloso evento, inverso al loro percorso a tappe(to), direttamente proporzionale al loro microscopico cervello, replicai, in un’inversione di tendenza molto tesa e irata, tanto da tirarli in viso.

La madre, sconvolta dall’inaspettato “imprevisto”, molto (dis)turbante, molto “al rimorso” della propria “morsa” da “intellettualotta” che semplificò il mio “malessere” in un’evanescenza “senescente” da sempliciotto, si scaraventò, accanita, contro di me, guar(n)endomi delle peggiori offese:

– Ah, allora non sei “matto”, come io ho creduto (infatti, questo delirio era tutto suo-nato). Ora, basta. Nevrotico, impotente, disadattato “allattato” da ciuccio in bocca. Prenditi una Donna e sbattitela, e vai a lavorare! Ché qui, noi, ce lo facciamo, per avere i culi.
Se lavorerai, tante sceme te “la” daranno, e il danaro sarà il “lasciapassare” per l’ano.

Un'”insegnante” di “classe sopraffina”, e per fortuna che si spaccia per retta, io direi più “rettale”, di desinenze latine molto “latrine” di “bocca buona”.

Ieri sera, in preda a un raptus da rettile contro le ratte che si credon gatte, ho telefonato a un’ex “amica”, inscenando la mia “follia” sanissima, per accertarmi che nutra ancora bassa autostima nei miei confronti, come da risposta alquanto “calmante”:

– Questa, Stefano, si chiama crisi, curati! E finiscila di urlare!
Altrimenti, mi costringerai a prender provvedimenti.

E, io: Ah, ma tu non sei aggiornata sul Falotico “inchiappettante”, allora. Non leggi i giornali? Ah, scusa, dimenticavo, tu sei più notturna lucciola.

La “signora”, altolocatissima e “ubicata” in alcune pubblicazioni sotto pseudonimo, fu avvertita.
Se s’azzarderà a “forzarmi” d’altri ricatti insultanti, sarà presto declassata dal suo “prestigio sociale”, in quanto, nel mio cellulare, sono ancora conservati alcuni “nobilissimi” messaggini compromettenti del periodo in cui, profittandosi della mia vulnerabilità per quattro risatelle alle mie (s)palle, si prendeva giuoco del mio “giocattolo”.

Il cellulare, all’epoca prolungamento del mio “giullare” così deriso, può dimostrare la sua indementita cellulite da borghesella abbuffatella tanto “cara” contro le persone “buffe”, che mi scagionerebbe da alcuna causa probatoria e, anzi, “scalognerebbe” parecchio la sua “nomea”.

– Stefano, sei finito. Ammazzati.
– Stai scherzando?
– No, sono realista.

Questi sono messaggi da Premio Strega, non lo sa?

Questa gente è quella che ha Ian McEwan tra i “preferiti”.
Complimenti.
Ecco, per i toni cupi del mio lupo, potrei “licantropizzarmi” in Macabre, il peggior incubo mai visto di tali assassini “involontari”.

Insomma, un Eastwood versione Tom Stall(one).

Ecco, questi qua, lettori “fini”, soprattutto delle anime alla Solaris, riceveranno la copia autografata, “graffiatissima” nel loro “cuore”, di “Solar”.

Ho detto tutto.

Ricordate: il Diavolo è un Angelo punitore che, mentre pisciate allegramente, può “spuntare”.
In che senso “spuntare?”. Nel senso di apparire?
No, nel “sentimento” di “strappare”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

Walt Kowalski contro il calunniatore che covava invidia e ora si nasconde nel suo covo di serpi


18 Jun

I diari borderline d’un delfino affinato a sgrezzare il petrolio grezzissimo del truce

Sì, sono mutato, sono “maturato”, sono “indurito”, ché dormir al freddo ha “riscaldato” la vendetta da servir su un piatto d’argento, e sono un sommergibile che gira altre boe e altri bui, senza più la “bua” del boia.
Un bovaro che “impiccai” senza ucciderlo, così che possa picconarmi, legatissimo, d’altra sconcezza che “bersaglierò” da “tiro al piattello alla piattola” col cervello piatto e occhi sempre puttanieri che “frivoleggiavan” nel pattume, detto anche immondizia della sua “pulizia”.
Sì, non sopportava la mia libertà e la reputò tacciabile di “follia”, al che inviò pattuglie di polizia per “piazzarmelo” lì, e appurare, di “perquisizioni corporali” da caporali, che fossi solo un “puro”. Suo padre perfino mi picchiò, nella sua “tana del lupo”.
Dopo opportuni lavaggi al cervello a quegli “igienisti” dal moralismo virale, ne “addolcii” la rabbia, “indocilendoli” nell’aroma del caffè zuccherante di retrogusto amaro e sputo in faccia avarissimo.

Si ritirarono di buona lena, sì, dopo tali dolenze, oggi, non son più leonini ma leniti.
Molto (r)allentati, anche loro cambiati, praticamente nudi e muti.

Per anni, uno psicopatico della “buona” borghesia classista, s'”accaparrò” il diritto di vita, e soprattutto di morte, sulla mia esistenza, ma non desistetti, resistii, restio alla sua voglia di “arrestarmi”, e gli infilai, molto infilzanti, dei romanzi ad ammansire i suoi deliri da manzo in mezzo alle “ganze”. Quelle “gazzelline” che circuì per poi accerchiarle di stalking.
Lo scoprii, e s’incazzò, tanto che l’ho “scazzato” da tutte.

Costui, farlocco già putrefatto di cinismo alcolico e tante “alcove” davvero “bronzee” di sbronze con le “rondinelle”, è ossessionato dal lavoro.

Secondo “lui”, le persone che non lavorano sono “matte”, e, secondo i suoi “principeschi” principi, vanno uccise e fucilate.

Con me, i suoi “torchi” hanno “sparato” nell’effetto rinculo, inculantissimo.

Oggi, son poeta e romanziere che me “lo” spasso. Dopo l’amplesso, io e le signore della mia “freccia”, giochiamo a freccette sul volto di tale diffamatore, e lo “innaffiamo” di “coltellate” appuntatissime per accecarlo ove si guadagnano più “punti”… di sutura, le sue “iridi”, tanto “curative” quanto lassative quando hai bisogno di conati di vomito.

Recidivo, non contento del mio “pranzetto”, anzi disgustato e irritato, mi domanda se lavoro.
Persevera, eh, l’imbecille?

Certo, domattina, ho un compito “inderogabile” d’arrogare alla sua arroganza.
Appena si sveglierà, dopo essersi depurato i punti nerissimi della sua anima “pulita”, troverà in cucina, ad aspettarlo, un domatore con la frustra che lo imbavaglierà, gustandosi sua moglie con “pancetta” affumicata e sigaretta deliziosa “p(r)ostata” nel post amplesso che l’ha “mangiata” e soddisfatta di leccata ai miei “baffi”.

Poi, “glielo” saluterò, augurandogli di aver cara la pelle della consorte e delle sue sorti.

Firmato il Genius
(Stfano Falotico)

Walt Kowalski, il “pornografo” dei violentatori da “snuff movie” sulle vite altrui, Ca(n)dy Man…


18 Jun

 

Ho una “grande stima” nei confronti del genere umano, infatti, kubrickiano, in me stesso misantropo nel Tropico contro il Cancro sociale e i loro “zodiachi” illusori, sono Clint Eastwood su vestito floreale da Max Cady, in una libertà russa che “farnetica” d’amori e spinge nella “consuetudine” che “rettifica” la mia “oscenità” e “lo” mette in scena, senza fronzoli né “gironzolarci” attorno, perché il mio Sesso è “sbandierato” e, vittoriosamente, “sventola” fra le sventole…, e molti pugni allo stomaco

Sì, mi guardo allo specchio, mi rado quando voglio che la lama sia vogliosa della mia pelle, e “allisci” le gote, “raggomitolando” i peli ispidi e “slanciarli” tagliandoli nella gola, ché si stavan arricciando nella mia anima chiusa a riccio, o forse grizzly da orso con “gorillona” posa da giaguaro per leopardate mutandine da strappare con leonina “addentatura” da leviatano che s’inabisserà nel mare del Piacere, leccando le onde e ammansendole con “idrofila idrofobia” di guascona rabbia imbestialita da Tarzan indomito e “muscoli” da Ercole alla Steve Reeves, Maciste che “insiste” e, dopo cinquanta ancelle, non “lo” mette in cella né al “gelo”. Ché, “baciandole”, fa rima (as)sonante, l’ucc…

Questo sono io. A sedici anni, provarono a “plac(c)armi” con reprimende piccolo borghesi, affinché m’acchetassi nella “dolce vita” da pub senza “pubico” e “ambizioni” studentesche da Dustin Hoffman di papillon annodato alla mia buffa faccina da pagliaccio.

Il Pennywise è tornato in forma, e “sfonda”, turba le coscienze sporche di queste città senza orgasmo di sé, e “spruzza” le sue ascelle d’un odore pezzato che disprezza chi non dice la verità.

Sono come Max Cady, non temo quella gente, anzi, “a fuoco lento”, me li cucino spaventandoli.
Dopo essersi macchiati d’un reato mostruoso, i loro occhi, fino ad allora annebbiatissimi, “zoomarono” nella messa a fuoco della mia ira.
E sgommarono, traslocando in un’altra “home sweet home” che, forse non sanno, meglio che non “lo” sappiano, è già stata annotata da un investigatore della omicidi che ho pagato “a peso d’oro”.

Sì, li sfiancherò.

Quella gente merita la forca.
Quella mogliettina, sempre (rap)presa dalle sue cos(c)e, che si lascia infornare, un tanto “a pillolina di zucchero”, dal marito “trombone”, un grasso “bisunto” che educò i figli al “bisogno” d’esser dei bisonti nella vita.

Da me saranno sigillati nella bara della loro “abitazione”, ché sbarrerò ogni altra loro bugia e diffamazione, ogni altra umiliazione come Cheyenne di This must be the place.

Nazistoidi fascistoni, v’è piaciuto scherzare e “ammazzare?”.

Peccato che non è “ammazzato”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

Walt Kowalski contro una famiglia di tonti


18 Jun

Amarcorderai quando da “Ricordi” ti regalerò un Cddeluxe” di formato “contenuti extra” del tuo “dietro le quinte” da “seviziatore” delle coscienze giovanili, per il tuo “cosciame indiscreto” di prostitute, fuori dalla “portata” di tua moglie che “sopportava” il fardello del tuo “fallo”, ascoltando “Imagine” dei Beatles in zona speranzosa più “We Are the World?”

Gente da impiccare, e picconare, e vederli “straziare” nella striatura “morbidissima” delle loro labbra imploranti pietà.
Una famiglia di folli, con a “capo” un flatulente grassone ch’è repellente perfino alla moglie scimmiesca che l’ha sposato in un attimo di frigidità “sindacalista” per un “centro congressi” di “dilapidazione” della sua atipica, molto rattrappita femminilità da educanda della giungla, crocerossina del topone da cantine, qual è il “coniuge”, un ubriacone fin al midollo e smidollato da zoccole nel “retrobottega”.

Da tale “unione” cronenberghiana d’ibridazione fra l’istinto brado con pretese “carismatiche” da Marlon Brando e il “ludibrio” più felliniano alla Tinto Brass, nacquero i due figli, nuova specie schifosissima di precoci dementi su occhi distorti e amori afasici a base di “salse” violente e “psicopatologie” da mutua per render “muti” gli altri e “sodomizzare” le vittime di deficienza acuta con l'”aculeo” del prendere tutti, e tutte, per il “culo”.
Che “acume”.

Stavolta, nonostante le loro “sedazioni” e le loro “trappole”, incontrarono Walt Kowalski, uno che ne ha già viste per dar retta alle calunnie di quel reietto che è il figlio più “sporco” di fantasie deliranti, per macchinazioni sull’altrui dignità.

Walt Kowalski aspetta, e poi confesseranno, “legati” a testa in giù dall’Empire State Building, mentre, come King Kong, batterò i pugni sul petto e li getterò in pasto al vuoto della loro anima come “aeroplanini” di carta per una sparatoria ancor più trivellante dell’aviazione a me amica, che li fredderà per “riscaldarli”, centrifugandoli, nella forza di gravità più platealmente “spiaccicante”.
Con la folla in visibilio, perché non moriranno subito, ma “rantoleranno” nelle pietre scagliate dai “poveracci” che offesero.

Questo è piccantissimo, vero?
Questa è “purezza” che v’infila un paletto d'”avorio”, “cari” porcelloni.
Questo è il “tonto” che ve l’ha fatte a strisce, molto calci rotanti.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

Walt Kowalski contro lo psicopatico…


16 Jun

 

… che voleva “scoparselo” ed è stato “scovato” per una fossa che si scavò

Avete ben presente quella scena di Gran Torino, quando Walt assiste “impotente” a uno stupro “coscientissimo?”.
Gli consigliano di stare zitto, e di farsi gli affari suoi, di non immischiarsi in faccende, e fattacci, più “piccoli” di Lui.

E, invece no, quando si varcano certi limiti, quando l’indecenza di certa “gente” supera le barriere del “buon gusto”, è giusto che un “senile” cavaliere dagli occhi di ghiaccio li “geli” e li barrichi nella prigione, senza vie di fuga né più di “fighe(tti)”, a costo anche di morire…

Uno che, certo, non viene intimorito da chi crede di “terrorizzarlo”, “bruciandogli” la casa.

Sì, quello psicopatico, letame di carne da maiale, s’è spinto troppo oltre.

Prima, chiese “asilo” e “protezione” da una persona, perché gli parasse il culo quand’era un ripetente balbuziente, e “tartagliava”, epiletticamente, in un’adolescenza molto “pearl jam“, “ruvida” soprattutto con le “verginelle” che circuiva dietro l'”appellativo” di “studente” del Liceo Classico.

Dopo la “maturità”, tale eterno immaturo, concepì la bislacca idea di combinarmi uno “scherzetto”.
Visto che ero una persona libera, “lui” e i suoi amichetti, si riunirono “massonicamente” per tendermi una “trappola”.
Provocazioni sulla mia “verginità” e un “trattamento” frustrante, come le frustate agli animali da soma(ri), ché son troppo “puri” e “abbisognano” dello “svezzamento”.

Quando, stupefatto, “trasportato” dall’ira “incontrollabile”, mi “avvicinai” loro per chiedere spiegazioni di quella bestiale scelleratezza, fui picchiato e coperto dai peggiori insulti.
Al fine di gettar benzina sul “fuoco”, “atta”, attizzata a dimostrare che, essendo “impazzito”, il loro “atteggiamento” era “proporzionato” a quel “lodevolissimo”, “lungimirantissimo”, “mirabile”, giudiziosissimo giudizio nei confronti della mia persona…

E, furono “appoggiati” da uno psichiatra “zuccheroso” e “dolcificante” che “diagnosticò” la mia reazione, “razionalizzandola” in una “pericolosità sociale”, poiché la violenza subita non era “dimostrabile”, bensì mi mostrai “aggressivo” e fuori dai gangheri del loro “(O)rango”.

Ma, le bugie hanno le gambe corte, e la mia forza ha smerdato questi merdosi, nascosti dietro “medicine legali” e avvocati “accusatori” corrotti per me(n)dicarmi…

Con quattro romanzi all’attivo, sì, a Settembre, sarà un bel poker, quali altri folli menzogne inventeranno sul mio conto per “sbancare?”.

Lo psicopatico, è oggi sotto gli occhi di tutti, ha perfino un sito ove “esibisce” la sua faccia da “grande uomo”.

E, mi chiedo. Ma quando, costui, si “connette” e visita la sua home page, non viene colto dalla voglia di spararsi in bocca?
Con uno così, bisogna essere cattivi, spietati.

Unforgiven…
E dire che, il Sabato…, “balla”.
E, quando “fissa” una Donna con manie da maniaco, qual è, e “prega” per “accoppiarsi” e “sbattersela” (sì, è sempre molto “delicato” col gentil…), gli balza alla mente di come accoppa(va) da animalone?
Voleva “sbattermelo” lì, perché mi “sbattessi” come tutti, e (“me la”) sudassi, invece lo sbatteremo in Opg, Ospedale Psichiatrico Giudiziario, il nostro judge…

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

    1.  Mystic River (2003)
    2.  Gran Torino (2008)
    3.  Gli spietati (1992)

 

Walt Kowalski


15 Jun

 

Uomo “stanco”, Uomo Danko
Polacco contro le vacche, “svaccato” di birra, bukowskiano delle pulizie domestiche ed “etniche”, russo di pugni allo stomaco, se la russa “pensionato”, si balocca sfidando chi si (barca)mena.
Uomo alto, tale a me, tagliente, defilato ad “affilarli”

Ne avevo le palle stracolme di quelli lì. Davvero, il colmo.
Attaccare uno come me con squallide allusioni sessuali, con punzecchiature a “provocare” solo faide private.
Sì, volevano “inquadrarmi”, accerchiarmi e bruciar la mia anima, appiccando fuoco alla mia casa. “Impazzando” di proiettili da retti(li).
Quei ragazzetti boriosetti, quegli scemotti buoni solo a “rammendar” le calze(tte), con qualche squinzietta a “far” il “servizietto”. Coi loro amiconi, e i loro “micetti”.
Son stati serviti da un piatto freddissimo, i miei occhi nella Notte.

Mangiaspaghetti, bovari, “lavoratori”. Sì, si nascondono dietro quei pezzi di carta per “stracciare” le virtù altrui, e “parano” i colpi con parate “sindacaliste” che ribaltan le frittate.
Poi, divorano carne al sugo nelle loro “grigliate”, “innamorate”.

Uno di questi dementi, da piccolo, era un occhialuto guardone, oggi, di lenti a (con)tatto, è strabico, domani, se m’infastidirà ancora, sarà “orbo” peggio delle sue “masturbazioni” mentali da “psicofascista”.
Non c’è da stupirsi. Proviene da un ceppo di brutti ceffi, e, fin dai primi mesi, quel buzzurro del padre lo “svuotava” di ceffoni.
“Cinghialando” poi la moglie “inserviente”, servilissima, dopo cenette da cinghialone e “forchettate” all’altro “figliuolo”, che reprimeva di cintura di castità e “pedagogie” lobotomizzanti, per “imbavagliarlo” da “bravo ragazzo“.

Sì, con questi qui bisogna tirar fuori il fucile, e “impallinarli”, questi che si credon con le “palle”.
Il parto più malato della nostra società.
Tutti “laureati” in questa famigliola, e con quel “titolo” esibizionista pensano di suggestionare qualcuno?
Potran prendere per “fesse” le cretine come il loro pollaio.
E schiavizzarle di stanzette “orali”.

Hanno trovato uno che non va mai giù.
Chiamassero l’ambulanza, richiamassero all'”ordine”, ricamassero sulla mia reputazione e li sputtanerò.

Forza, sparassero, attenti a mirare bene, però.
Indosso sempre il “giubbotto”, e la mia testa è durissima, “zuccona” contro tali ostinati malati.

Si ficcassero le cuffiette e ascoltassero “bella musica”, perché saran suonati da un fragore molto “decibel“.

Questi erotomani, “bombaroli”, superficialotti e trogloditi che “godono” e “gongolano”.
Di Domenica van a messa, e il Lunedì mattina son già “slavati” di “Che… ti benedica” al prossimo che ritengono “sfigato”.
Si guardassero in faccia, e si lavassero.

Io, che son Dio, non perdono, e maledico.
E, sulla loro tomba, prima ballerò, poi banchetterò mangiando di gusto.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1.  Gran Torino (2008)
  2.  Gli spietati (1992)
  3.  Vendicami (2009)
  4.  Quei bravi ragazzi (1990)
  5.  Danko (1988)

 … Ribellione al fascismo, per spellarli e sbudellarlo

Quando si esagera, un Uomo imbraccia il fucile, abbraccia chi gli vuole bene e fa piazza pulita dei pazzi che, di “piazzismo”, voglion “immerdarti” la vita di pizzetti tamarri, di merletti da merli, e di pizze, capricciose del loro “rizzarlo” e “pazziare”
“Arriccia” la fronte e li affronta, a muso duro, sbriciolandoli “tenerissimamente”, tra la foll(i)a che applaude dopo tanti gesti inconsulti, insultanti e folli!

Sì, sono Walt Kowalski, Travis Bickle e John Rambo, reduce da sporche guerre e coi miei “traumi”, e, se qualcuno, ancora mi provocherà col suo moralismo da prete delle vecchiette e dei “fazzolettini”, sarà defenestrato e “striato”.

Dove fugge quel teppistaccio?
Infimo traditore abbarbicato ai suoi “miti” di cartapesta per un coast to coast, molto grunge, delle sue “costolette”.
L’emblema lagnosissimo della sua “lana”. Agnellone con le anelle al dito.
Lui e quei reietti, rattissimi di Seattle, e tutta la “compagnia” di cantilene “lenitive”, che poi sono assordanti e non rassodanti.

Io sono tonico, tornito, e nessuno mi mette sotto torchio, ché gli torco il suo “diavolo per capello”, e poi me lo cucino, il pollo, alla diavola.

Quel ragazzetto fa schifo, è la putrescenza precoce d’una senilità che si crede “giovanile”, che, “giovialissimamente”, “galvanizzerò” di schiaffoni. “Spingono?”. Volevi “testarmi”, testardone, e ti prenderò a testate. Altro che le tue, “giornalistiche”.
Se la dorme tranquillamente e credeva di calmarmi dalle sue brutali bruttezze con dei tranquillanti.
Stai attento pidocchio, aguzza gli occhi, ché un cocco come te non potrà mai sfidare, né ardir ad arderli, i miei tanti bernoccoli.
Tu e le tue “coccoline”, i tuoi amoretti e la tua amarena, e la tua “amatriciana” da cricetino con denti da castoro.

Ti smaltisco la dentatura d’un dentifricio “gengivale” da ascesso e d’ascensione funebre, tu che ce l’hai coi froci, coi “porci” e con i “lerci”.

Specchiati e non mentire più al tuo volto da coniglio.
Stavolta, hai incontrato una canaglia che ha incagliato le tue “tenaglie”.
Raglia, buttami addosso dell’aglio, e non mangerai neppure spaghetti con l’olio.
Il peperoncino sono io. Al culo.

Chi cazzo pensavi che fossi?
Uno dei tuoi leccaculo gianduiotti?
Dei tontolonissimi che sbavano sui fondoschiena delle segretarie, e non riescono neppure a incollare due neuroni dei loro (s)fottimento.

Ecco, bravo, levati, se no ti solleverò, non solo dai tuoi incarichi, ma anche dalla tua cara, perché “la” carezzerò e la caricherò d’un sorriso di gran caratura, molto “calibrato”, “dolce” tartaro e cariatide dell’Antartide.

Io sono Io, tu sei uno scemo da mercato ortofrutticolo con manie di “mani” e frutta da banane in bocca.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

    1.  Gran Torino (2008)
      Walt ama i fumetti del(la) Disney e, fumando, è una fiumana e furia (dis)umana.
    2. Coca Cola Kid (1985)
      Senti, bimbo.
      Tu e la tua scacchiera per render “matto” me. Spostati. In questo film, c’è una Greta Scacchi che te “lo” spara.
      “Glande” Donna.
      Senti che bollicine frizzanti, bollore “schiumoso”.
    3.  Ronin (1998)
      Sono Sam, e tu di me non saprai nulla.
      Sono io la spia, fino a prova contraria eastwoodiana.

Nelle sere estive, bevo birra fredda sotto il portico delle nostalgie, senza “zie”, e…


13 Jun

 

… con occhio “sorvolante” da Dracula, e un’occhiatina al cu(cu)lo, v’imbroglio nelle chiappe, detto anche inc…

Sì, io e Kowvalski, siamo la stessa persona.
Abbiam sofferto la guerra, Lui, fra quegli “sporchi” musi gialli, “ingrigendosi” da americano “ecumenico” fra gli orientali, io, sedimentato sempre più nella mia mente che stappa un sorriso a una Donna solo per invogliarla a non “romperle”.

Sì, nel circondario, sono famoso, la mia “celebrità” s’è espansa per tutto il globo. Voi, che monopolizzate, aizzate, asfissiate, lobotomizzate. V'”ingloberò” e v’accopperò, altro che Coppa del Mondo.
Che cazzo pensavate di fare con me?
Di metter a ferro e a fuoco la mia casa da “lupo” di mare, e intimorirmi con le vostre intimidazioni?
Il lupo perde il pelo, ma non il vizio, “cari” seviziatori, e non “lo” spel(l)erete radunandovi in congreghe da teppistucoli con la “pistola” della facile battutella sarcastica.
Io vi sfondo il cranio, solo inarcando le mie sopracciglia già “aggrottatissime” di “sfogliarvi” nella pagina delle vostre “irriducibili” colpe da “cervelletti”. Vi siete scervellati a “indementirmi”, vero? E, ve le spaccherò. “Cervelloni” con tre neuroni e molti “ormoni”.
Mi basta sbuffare, e crollerete, perché “spierò” le vostre mentitrici giugulari, come un segugio che vi soggiogherà mentre pensate di “giocarmelo”. Sono io che “taglio”, io recido l’accidia. Acidi, cinici e omicidi, che non siete altro…, se non il genocidio. Questa è la museruola alla vostra bocca.
Sono imprendibile, chiamate uno psichiatra, e, dopo una conversazione con me “sdoppiato” nei suoi “dottori” per renderlo “impersonale”, sarà “deliziato” da un prelibatissimo pasto nudo.
Sì, quello sciacallo, sarà cannibalizzato e “smagrirà” in quanto “scarnificato”, e messo “al muro” di suoi scheletri nell’armadio.

Io vi avevo avvertito, non svegliate il can che dorme, potrebbe domarvi come un leone che sbrana, all’improvviso, il suo domatore, con tutto il circo “in visibilio” per il ribaltamento fra l’aguzzino e il carnefice. Che gioco al massacro, eh?

Anni fa conobbi una famiglia di ritardati che non ha mai tollerato il mio modo di vivere. Cioè, il mio fottermene delle loro regoluzze piccine piccine.
Per loro, la mia “non vita” è pen(s)osa.
Ecco, questa è una marmaglia d’immaturi pubescenti, inutile che la matriarca, “imbarcata” da vacca che “sguazza”, sodomizzi il marito con intellettualismi non violenti, quando poi la dà ai suoi alunni, “educandoli” a “prostituirla” sin dagli imberbi, eppur “birboni”… “esordi”, i famosi esodi della scostumata transumanza dal “flaccido” al “sodo”. Sono dei mandriani che vengon presto alle mani “morte”. Dei maiali “al prosciutto” che andran presto a concimare la loro cattivissima erba. Altro che gli “erbivori”, l’agnello non mangia la carne. Ma, li divora.
Io sono il non morto, e il Giorno del Giudizio sarà (s)terminator(e).
Anche il Diavolo s’impaurirà dinanzi alla mia “tenebra”, e tremerà, ma poi lo scotennerò.
Scatenato, ancora, volerò dentro le case di quegli psicopatici, e insegnerò loro che, se davvero volevano “uccidermi”, dovevano immaginare che io “ammazzo” me stesso solo perché si suicidino.

Sono Kowalski, e chi “stuprerà” ancora, chi intimerà a esser “forzuto”, a farsi “valere”, sarà “ficcato”… dalla mia medaglia al “valore”. Ficcantissima…

Così sia scritto e così siano “(di)sfatti”.

Gli scemi furono consegnati alla giustizia, mi spararono, ma li ho fottuti.

Circa un mese fa, ho telefonato al “capobanda” d’una radio cittadina, un covo e letamaio di handicappati con del “troiame” a “leccarli”, che dan del “matto” a chi non ascolta la loro musicaccia senza Cuore.
Volevano “segnalarmi”.
Sì, per “sedarmi”.
Ecco, si prendessero quei Cd che metton su, e si sparino l'”endovena” del mio “drogarli” di denti rotti e traumi “incurabili”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1.  Dracula di Bram Stoker (1992)
  2.  Gli spietati (1992)
  3.  Gran Torino (2008)
  4.  Terminator 2 – Il giorno del giudizio (1991)

 

 

Walt Kowalski contro i teppisti, “rivalità” anacronistiche


12 Jun

 

Sarà ora che quella marmaglia di “bevitori”, diffamatori, “stupratori”, “picchiatori”, viscidi “violentissimi”, bambinetti un po’ troppo “cresciuti” di fetore, “infervorati” e animalissimi, ricevano la lezione che si meritano. Menateli! Animiamo, un po’, ravviviamo la Notte!

E dire che Walt li avvertì in ogni modo, di non “sconfinare”, di non varcare la soglia della “proprietà privata”, di rispettare chi se ne vuol stare per i fatti suoi, perché di musi, smorfie, ochette, “malocchi”, streghe, “signorone”, insegnantucole, delinquentelli, festicciole, bullismi, “ragazzate”, pugni in faccia presi e dati, “soldatini”, caporali, “generalizzazioni”, equivoci, “vicoletti” e pestaggi, macellazioni, vacue frivolezze, cretinetti, adulti “benpensanti”, psichiatrucci da prendere a sberle e ficcarvi in bocca una sedazione da ammutolirli, mutilarli, “multarli” e “ammutinarli, ne aveva già… di vista lunga.

Ma l’ottusità è il peggior reato dello stolto, dell’asinaccio che, solo quando avrà messo a soqquadro la sua idiozia (l’hai inquadrata, ci sei arrivato, finalmente, tardissimo?), comprenderà le ragioni profonde di quel che “lui” chiama, con tanta sfacciataggine e “coraggio”, “darsela a gambe” e non affrontare.

Allora, babbeo, chiariamoci molto bene su chi è Walt. Perché, della sua vita, hai sempre “cazzeggiato” di deduzioni da ebete.
Perché, stavolta, è incazzato e non lo terrai fermo con la tua “squadriglia” di “buttafuori”.

Tu, in quel blog stupido quanto la tua “presentazione nobilissima”, ti sei dato l’appellativo di “Faccia di bronzo“, ma ti potrei perdonare perché sai esser “autoironico” sul tuo “valore”, “firmando” il tuo nome, in “calcestruzzo-truzzissimo”, che sei un estimatore di bassezza. Questo ti rende “stimabile”, quanto quelle che te “la” danno, e poi si vanno a lavare.
Complimenti, però ci tieni a “sbandierare” che sei giornalista. Sì, della carta igienica, e del resoconto giornaliero della vergogna umana che sei. Il migliore articolo che scriverai sarà l’anticipazione del tuo memoriale-epitaffio, dal titolo: “Domani, dopo che non posso più mentire allo specchio, ho deciso di costituirmi, con questa lettera d’addio, breve e sintetica quanto il mio cervello”…

Ho passato tutta la vita a prendere per il culo perfino mia madre, che comunque mi ha “educato” sempre a spaccarlo a tutti, e, oggi, che sono un po’ “maturo”, ho capito che l’unica mia ragione di vita è un salto giù da un grattacielo, nel cui volo sarò “schizofrenicissimo”, ma davvero (in)felice, come tutta la mia nullità.

Un bambinetto che si crede un genio, e sciorina frasi fatte, puttanate da sempliciotto che “figheggia” con qualche immaginucola platinata.

Tu, dico a te, verme lerdoso, che coi tuoi “bigliettini da visita” circuisci qualche gallina pronta a “spennartelo”. E darti il “sorrisetto” molto “al dentifricio” su “videogioco” d’una tua faccina che canzonerò delle stesse musichette che “infili” fra una palpatina e l’altra mano da “baro” e barattolo di Coca-Cola.

Tu, e la tua famigliola di cafoni piccolo borghesi, che dan del “pazzo” alle persone libere, le intimano a “incattivirsi” per tirar fuori le “palle”, e poi, quando vi sbraitano addosso le vostre porcate, ruggite e fate irruzione nelle loro case e abitazioni, perfino nell’abitacolo della macchina, e soprattutto dell’anima, con “perquisizioni”, “segnalazioni”, stalking, “depistaggi”.

Be’, stavolta, potrai anche “spararmi” e ammazzarmi di nuovo, ma ti arresto sul serio, ti piace il “grilletto”, vero, maiale?
E, allora, “smuovilo”.

“Provocami” e ti riduco a fare il giornalista fra i bidoni della spazzatura. Vediamo se, fra le mutande sporchissime e gli stracci, porco, imparerai come si sta al Mondo.
Vediamo se imparerai, davvero, a “smerdare” e pisciar fuori dal vaso.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1.  Mystic River (2003)
    Quell’imbecille sciroccato di Sean Penn.
    Sì, ridi, ridi.
    Che bella “marcia”, caro marcio.
  2.  Gli spietati (1992)
    Si è esagerato, e ora vi faccio capire io che significa esagerare…
    Vediamo, come “ballerete”, questa sera…
  3.  Gran Torino (2008)
    Avanti, forza, non avrete mica paura di un “rincoglionito?”.

 

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