Archive for August, 2013

Porcile alla Pasolini!


13 Aug

La Natura irreprimibile dei diversi, osanna nell’alto dei cieli a Pier Paolo Pasolini, come me, un diverso “assassinato”

Prefazione “supponente” e “allineata” all’imbecillità “moderna”: se non vi aggradan le prime righe, passate al grassetto, miei grassoni, numero due perché la Trinità è appunto tre di piedi caprini!

Sono un “triste” profeta in tal società d’idioti, che io soggiogo a dilapidar le loro pellacce malfamate, per via fortunosa di come mi diffamarono!
Per quanto, gente arrogante mi tempestò di offese pesanti, la lor “pressione” scaturì l’effetto contrario.
Dopo anni di preoccupazioni, causate da codesti vili esemplari di scimmie, posso asserire, inserendolo lor nel culo gorillesco, che persevero nell’imperterrita mia strada “dispettosa” e odiosa, spassandomela in questa cittadina giungla. Poiché io gravito nell’altrove degli immaginari in cui “incunearli” con smargiasso risvegliarli dal “Sogna sogna che poi ti metteran nella gogna e neanche una gonna nel metterlo”. Già, nel mentre che sogni, “lei” si sventra con un bue di “danza del ventre”. Attento ai bovari e alle avare. Ave Cesare! Io do a Cesare quel che è mio, cioè un pugno in faccia e una figa “imperiale” da “foro romano” nello spellarla in vesti da gladiatore.
Graffiante, le donnacce più “leonesse” si smaltan le unghie e alle leopardate offro il pessimismo cosmico diLeopardi, recitando a voce del Lato B nel “guardarla” da un’altra malinconica prospettiva.
Sì, Silvia stuzzicò il membro di Giacomo che, da “poeta” castrato a mo’ di Farinelli, scrisse liriche di metrica “sciolta” nella diarrea del fegato macerato nel chi rosica senza il pene nel “lievitar” per una sola(re) rosellina (evirazione e non “levitazione”), stilando cagate “scolastiche” a ricordarci la legge di Murphy traslata di poco uccello “al(le)ato”: se qualche coscia può andar male, ti farai da solo nel “rimembri” da pollo e depressione bipolare un po’ orso Yoghi e poca cremosità da yogurt per lei flessuosa di Yoga.
“Pezzo” contorto eppur  ginnasta contorsionista dell’addominale “bocca-bocca” senza “purè”  da ricordar appunto a (de)mente in memoria, simil Foscolo foschissimo, dei posteri(ori) privi del primitivo “bosco”. Che frutti appassiti! E la banana anche? C’è a consolazione il “tiramisù”.
Son pargoletto alla Pascoli di onomatopea alle topine. Addolorato per tali Madonnine che ogni giorno ne sverginano una cinquantina, salvo confessarsi per “Domani c’è-n’è un altro, la figa va avanti” nel darla via col vento alla Rossella.Ah ah! O’Hara che, “dorata”, d’orifizio è innamorata del tramontarlo nei solstizi e stanotte li faccio tutti rizzi. Chi è Jessica Rizzo? Che rossa arrapante! Che troia “virginale”. Che vagin’ molto bugiardella… Ah ah, cara Rossella.
Il rossetto è il marchio del tuo Peccato. Indossi pantaloni “eleganti” di marca, eppur sbava…
Diciamocelo, una stronza da “strozzapreti”. Ecco il “lebbroso” ai tuoi labbroni. Ecco la “lampada” di Ala(di)no!
Dormono, assopiti tutti dal buonismo formato famiglia su Station Wagon variabile a seconda del grado d’imborghesimento. Accalorati in pantofole sul “Varietà” abitudinario. Un Tempo a monopolio della Carrà Raffaella, poi la Cuccarini per la “casalingua” della cucina più amata dagli italiani da Fantozzi.
Io “strombazzo” nel traffico a clacson “luciferino” in tal vociferar vostro da nuovi mostri.
Sviando per la vi(t)a traversa che se ne frega delle pneumatiche e sgomma con tanto di spiaccicarti il bubble gum, mia ragazzina bombastica di tette rifatte. Guarda come discola sei ora sotto “orali” scoppi del motor “trombante”. Io credo nei dischi volanti. Ah ah! Alienandomi!
Sì, il tuo tamarro ti riverisce di partite domenicali con tanto di pranzo “rilassante” nel divano festivo da perdente-anale che tifa Ronaldo-insaccante!. Ha sfondato le calze a rete! D’anelli ti (se)vizia nell’esistenza sadomasochistica del sospirato… “Tredici” e intanto non tira neanche di “crocetta”. Sì, mastica quel “gommone” di vincita a Riccione, il materassino è gonfio di vasi dilatatori da torelli “balistici” e un fornicarti, previo aborto, nel “fornello” su fiammiferi per cannette di cenette con tanto d’orgetta. Sciacquetta, usa il detersivo se vuoi “(t)ergerlo”.
I panni-piatti sporchi vengon… meglio col “limone”. Acido! Ché tanto va così di tergicristallo spermatico nel televisoreHD al plasma, ove deve “andare” il  porcile del tutti “lieti” intonati al catodico delle liofilizzate schifezze e poi “dolci” come il latte dinanzi al direttore d’azienda, miei impiegati, a novanta di “spiegazione” sottomessa-segretaria-in gran segreto caporale sodomita, con la giacca delle cravatte frust(r)ate sull’ovatte dell’amplesso da fessacchiotti dopo le messe “sacre” al pentimento “Se così poche Maria mi scagioneranno, sarà un Rosario d’altro tradimento al marito”. Rosario, il mariuolo “affascinante” che buca con gli occhi languidi per lo “scioglimento” nascosto da laureato con lode e “aureola”. E le scugnizze fotte per “romanticismi” alla Daniele Pino… “Silvestre”. Si chiama “Me-lo-dia!”.
Ah, dopo il lavoretto, un bicchierino d’aperitivo, forse una troietta da mal adocchiare di sottecchi per la gonnella “traspirante” il sognarla in sfacciata “trasparenza” mascherata dalle cortesie alla “signora”, nel desiderarle che desini per orgasmi da asini.
Lei è più scema di te, potrebbe starci la coppia di “bastoni”.
Una scopa e una briscolina, una bevutina e una di poppe appunto in Tv se manca l’accoppiamento per svuotarloquando la moglie è in vacanza su Michelle Hunziker, la Marilyn Monroe del cazzo. Dai, ecco la bionda birra per la straniera 3 per 2 stronzate la rendon famosa nell’Italietta denudata. “Faccela vede’, faccela di faccina!!”, urla il medio “alzato” nel “Fuck you” gastrico e appunto nostrano. Poi, non la vede e si dà al veggente Nostradamus.
La voce della “Provvidenza” in caso d’oroscopi non scopanti al “gemellaggio” da stadio.
Ricorda che devi “imbiancare”. La casetta va lustrata in previsione meteorologica del Settembre più arrugginente.
D’acquaragia, coraggio, pulisci e spolvera, il parroco “verrà” a benedire e dev’esser tutto in ordine per la puttana(ta) del Paradiso.

Credo nell’Altissimo quando t’entra caldissimo, punendoti se non porgi l’altra guancia all’amico del giaguaro, un impostore Giuda come te, che se ne sbatte di Via Crucis. Con prima “inchiodarla” e poi sanguinante torturarsi diPassione!

Credo in Mario Brega che è comunista così e ti urla “Ah zoccoletta?! Fascio a me?!”.
Credo in Massimo Troisi e Benigni Roberto di Non ci resta che piangere. Su Massimo che fa il “buono” finto tonto ma, all’ennesimo “Sì… ma in quanti siete? Cosa portate? Un fiorino”,  ti manda a fanculo.

In questo Credo, credo che Apollo Creed non doveva sfidare la seconda volta Rocky Balboa perché lo fece nero.
Come il carbone.
Lo polverizzerò.
Credo in me, Stefanino che ti fa ano al cambiamento delle tue palle da fascista!
Ecco il mio daino. Come lo vedi… il danno!?
Dai, picchia più forte la prossima volta.
Ecco il Bambi che ti ha incornato! Fa male? No, non sparare ai cervi! Idiota!

Ecco la “corona di spine!”. Ahia. Ci ammazzerà? No, solo mazzate! Ma tante, panzone!

 
2) Introduzione indagatoria nelle menti criminose di poveri “Diabolik” al mio Lupin da Prova a prendermi alla DiCaprio…

nello Spielberg di Hook, quindi con finale carpe diem e “ca(r)pisci” adesso Uncino il senso della vita, tu che disdegnasti la setta dei poeti estinti per “svezzarli” al tuo mai(ale) attimo fuggente d’adulto bavoso, desideroso che presto “trombasse” per  (di)venir… trombone come te, nostro ribadiamolo panzone?

Stamattina, di “atimia” molto “affettiva” verso costoro che farò presto a fette (eh sì… quelle biscottate son da marmellata con tanto di “cereali” inzuppati ai cervellini della “colazione dei campioni”), di tutto “Cuore” come il libro diDe Amicis Edmondo “pedagogo” a tali immondi(zie), ho telefonato a un’agenzia investigativa di Bologna.
Risponde un gentile signore, e gli illustro pazientemente il “caso”.
Egli replica che può agire soltanto se esistono elementi giuridici per poter così procedere col rintraccio.

“Sì, eccome. Una causa dibattuta in tribunale. Fra l’altro, il contenzioso è tutt’ora leggerissimamente aperto”.

Mi domanda se gli atti dei verbali depongono, alla luce dei fatti (e di tal “falli”) a mio favore.

Di mio, confermo che, sulla base del processo giudiziario, dell’eclatante ingiustizia riconosciuta da psichiatri e medici affini, dopo un logorante “percorso riabilitativo” assolutamente inutile quanto altresì agghiacciante, sì, tutte le prove adesso “convergono” a mia ragione sfacciata, da risarcire in modo assai “lesivo” contro chi, per “scherzaccio”, combinò uno scandalo del quale ho già provveduto, con l’esposto del mio avvocato, a informare gli organi deputati affinché chi ha sbagliato, comprese “perizie” fatte con lo stampino e “all’acqua di rose”, paghi. E anche in maniera assai onerosa e altrettanto dannosa.
Certosina e non ci saran cerotti a tenerli.

Dopo una mezz’oretta di conversazione, mi “confida” il suo segreto indirizzo di posta elettronica, gli chiedo la cifra forfettaria a “titolo” informativo, e lui, sempre con molta signorilità egregia e distint(iv)o, mi rassicura che, se il “wanted” della sua “Ricerca” vive ancora nei miei dintorni, il prezzo da pagare… è abbastanza basso.
Ci salutiamo…

 

3) Chi la fa (s)porca, non può scopare tanto di bugie corte, e presto non l’allungherà… neanche di sue “bestiali” scopate… Ecco, il “brindisi”. “Allegria”, ci troviamo dinanzi a La Morte Rossa di Edgar Allan Poe, vossignorie di tante cene dei cretini…
Il cremisi!

Il criceto, come Max Cady, svelto si vendicherà supermonista. Sì, come Cady è passato in fretta dalle avventure del Leprotto alla “Giurisprudenza” contro gli imprudenti che s’accanirono “legulei” perché infastiditi da un “pruriginoso” che andava “obbligato” alla “legge” della “figa”

Ecco, annotate di carta e penna, miei lupacchiotti, codesti nomi “anonimi”.

Recandovi in Internet, troverete la tesi di “laurea” d’uno di ta(g)li “istruttivi”. Uno dei “distruttori” delle vite diverse. Sicuramente dalla sua faccia da “culo”.

Dopo un’adolescenza “brillante” da scolaro “classico”, dopo averlo “scolato”… di “olive ascolane” a tutte le ragazzine dei “professionali”, detti anche pompini della già scuola “superiore”, quindi ricattatoria per le ricotte, apprendiamo (sì, ancor le sue lo “apprendono”…) con “apprensione” che codesto “dottore” s’è “specializzato” in Scienze Politiche con un “trattato” intitolato “… Il buddhsimo attivo”…

Adesso, vive in Belgio, dopo tante vacanze estive ad Amsterdam, ove si drogava nel suo canale di “scolo”, appunto, con tutte le “reincarnate” Escort straniere, molto a lui “passive” di passerine scottate. E gliela diedero senza sconti.

Adesso, scorda quei momenti “acerbi” e quelle “uvette” passeggere. Passeggia “stimato” e di “amor raffinato”.

Davvero, un “educato”.

Con tanto ancor di reverenza e “inchino”. Il bifronte bisontino e unto(re) è forse oggi sposato con una “girasole” che ha strappato, di “fiore”, nei cavolfiori di Bruxelles?

Eh sì, quest’uccellino ha messo le radici. In “pianta” stabile, come si suol dire.

Ma gli porrei questo dubbio: “Criminale, tu la storia la sai… è uno degli esami più importanti per ottenere la lode… e come mai mentisti nel continuar a dar del demente a uno come me?”.

Rimane senza parole. Scioccato, forse “appiccicato?”. Sì, non s’è pulito il prepuzio. Che qualcuno gliel’abbia reciso?

Degli altri, già v’ho narrato. Sì, una violenza inenarrabile, dunque fate voi. Ah, sempre per la question della fata! Ma vaffanculo, a te, alla fava e alle fragoline! Mezze calzette! Ecco il cazzone!

Uccideteli!

Così sia scritto. Come si suol “dare”, “è andata così”.

Che ora la paura non vi fa dormir’…

Già… se qualcuno di voi avrà gli “attributi” per indagar in profondità… su tale orribile vicenda, scoprirà che il cognome, di cui ho parlato, fa assonanza proprio con OPG.

Ma in fondo non è lui il colpevole. Solo un altro stronzo, edonista sacco di merda.

Perché è sul vero criminale che l’investigatore deve puntare…
Ecco il dito…

Lui ancor ridacchia e sbeffeggia con un “L’hai preso in culo, troppo tardi pensare alle vendette”.

E io, con enorme calma, a sangue freddo “annuisco” un tremendo, glaciale: “Non credo in  Dio. L’Inferno non punisce i mostri perché non esiste l’aldilà… delle atrocità in questa nostra aberrantissima società. Come si può pretendere che esista una giustizia divina? Però, toglimi una curiosità mio quaquaraqua. Quando ti guardi allo specchio e la prendi per il collo, qualche volta vedi me nel riflesso a tua ugola nel timor che ti decolli?”.

E ci rimane secco. Quasi quasi da “orgasmo”.

Già, è “venuto”… tutto a galla.

Insomma, porci da galera.

Sono cattivo? No, ho imparato a ragionare come i deficienti.
Adesso non sono contenti?
Che pensavano? Che mi sarei adattato a una vita da ragioniere su cui ancora accanirsi?

No, scrittore son artista. E agli affaristi, che falsifica(ro)no, falcio di questa calcolatrice. Si chiama truce oppure attricetta che raccomandi? Non lo so, mi raccomando, attento a spingerla bene.
Potrebbe denunciarti e mostrare le tue vergogne.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

    1. Porcile (1969)

  1. Non ci resta che piangere (1984)
  2. Rocky II (1979)

Federico Frusciante vs Falotico Stefano alla Clint Eastwood


12 Aug

Le avventure di Clint Eastwood che si avventurò nella videoteca “Videodrome” di Federico Frusciante, scovando i lupi in compagnia di Carpenter

Su Facebook, appare un’immagine dal “nulla”. Sedda e Frusciante “a braccetto” nella videoteca gestita con far “mitomane” da Federico.
La foto è inequivocabile, allarmante, “segnaletica”. Tanto da risvegliare Callaghan dal suo letargo pesante.

http://www.geniuspop.com/blog/index.php/2013/08/federico-videodrome-frusciante-e-francesco-sedda-uomini-non-da-caffettino-segafredo/

Tale foto è incontrovertibile, d’adocchiar per non prender più sonno… e da dedicarle una descrizione secca come il Cinema del Clint.

“Ri-tagliando” i due characters “con l’accetta”, come si suol dire quando non si approfondiscono le sfumature psicologiche dei protagonisti.

Già. Qui assistiamo a due irriducibili cinefili con tendenza incurabile al nerd. Eppure hanno il loro effetto. Uno floreale, l’altro cupo su barba carismatica di sex appeal in jeans secchi.

Il pomeriggio è tardo, il Clint non domo si sveglia dal dormicchiarla. Si reca in quel della Stazione Centrale e ordina una Freccia per recarsi in quel di Livorno.
Arrivo previsto prima dell’orario di chiusura. Previo ritardo, dovuto al freno a mano di una vecchia nello scompartimento “Malinconie a vapore della senile senza più sedile posteriore di quando godevo senza santini a consolazione”, Clint scende dal treno, chiede informazioni in merito al luogo “maledetto” ove, durante i giorni feriali, Frusciante staziona anche di videorecensioni un po’ nel tirarsela.
Ferma una tizia sulla quarantina con tettone da toscanaccia alla “Maremma maiala!”. Lei spalanca gli occhi, Clint “sgrana” il fucile dell’occhiolino e lei la spara fredda. “imbracciando” qualcosa d’indecifrabile che non rispetta l’italiano:

“La giri a sinistra, la vada in vetta alla strada e la si ritroverà in capo”.

Clint non capisce un cazzo di questo semi-dialetto “dantesco” sciacquato nell’Arno, ma si arrangia lo stesso, mangia un “paninaro” figlio di Pupo e, alla fine, scruta da lontano la scritta lampeggiante un “Videodrome” allucinante.
Luci al neon sì… nella penombra del primo tramonto livornese.

Con passo felpato, Clint molla un ceffone a un ragazzo deficiente già sul “claudicante” di cervello malandato, manda un bacino a una squinzia del baretto lì limitrofo “I toscani aman l’ano e fan baccano con Gianna Nannini”, quindi bussa alla porta.
Ad accoglierlo, di “spioncino”, Federico. Che pronuncia un “Non accogliamo emuli di Eastwood, mio fascista, torni fra i militari”.

Il Clint, provocato, sferra un calcio imprevisto, Frusciante cade a terra frastornato, l’amico Sedda prova a sedar Eastwood “infuocato”.
E, nel parapiglia generale, spunta un tenente dalla volante lì appostata, punta l’arma assieme a un carabiniere a la butta in barzelletta, urlando:

“Evviva Schwarzenegger! Ha capito tutto. Noi rispettosi della Legge, noi di moral guidance ma, in quest’Italietta, mancan i soldi, Dio d’un Giuda ladro!”.

Il Clint dice “Bravo…”, Frusciante riprende in mano Atto di forza e scatta l’applauso.

Le scopate di De Niro


11 Aug

 

Secondo voi, come scopa Robert De Niro? E soprattutto (se ne) fotte anche di prossimi settanta su moglie taglia XL?

Prefazione di gangsbanged!

Uno dei ruoli che sfuggì al Bob, non so se lo sapete, è appunto Bill The Butcher in Gangs of New York, perché era “intrallazzato” con la moglie nella causa per l’affidamento del figlio autistico, salvo poi sposarla di nuovo simil Burton-Taylor e tagliar la testa al toro, non so se al bimbo!

Ah ah!

Detonante!

Buon complean(n)o Robert!

Come da “Cinerepublic”, trovate il mio articolo anche “impostato” di celebrazione ventura ai suoi 70. Sì, quando voglio, vesto ortografia classica, didattica, istruttiva, un po’ come i giornalisti della mutua.
Quando sono Falotico, pretendo la bizzarria. Ché altrimenti ci s’annoia e la libido cala, insomma non col(g)o. T’ho beccato in fallo, come si suol “dare”. Dammela flagrante, e che sia fiamma al mio fiammiferone!
Feromoni. Un “fenomeno”.
Suonato sarai tu ché mi pari sul rincoglionito “tendente”.

Ora, fratelli della congrega, vi siete mai chiesti come scopa Robert?
Ora, altrettanto, mi replicherete “Non ce ne frega un cazzo, badiamo ai nostri…”. Eppur è “affar” vostro perché dagli anni settanta, appunto, a oggi… il suo è fortunato.
Infatti, dovette smaltir la panza dovuta anche al cortisone per il Cancro alla prostata. Maledetti farmaci. Quando uno sta male, c’è una sola cura: il culo. Altro che psicologi, interinali e altri manualetti. Ecco il lavoretto!
Ah ah! Una bella lavata anale!
E il Bob ne ebbe da ve(n)dere ben donde. Quante donne.
Dalla conclamata “prostituta” Shelley Winters che lo raccomandò previo che “la” incanalasse, che schifo… grassa e unta, sin a Uma Thurman.
Sì, quando (p)Uma “sbocciava” di tette meravigliose, roba di “finezza” con tanto di Cannes nello sgambare.
E il Bob a sci(ro)pparla. Scaloppine e che galoppo. Con tanto di gola e groppi alle vecchie a rosicar coi mariti gobbi.

Bob è vecchio ora, ammogliato all’Hightower, pantera nera che ben si addice al suo “neo” senile.
Eppur Grace è sederona.

Comunque sia, v’ha fottuto! E va (s)fatta!

– Salutami tua sorella!
– Perché la conosci?
– No, ma ha conosciuto il mio fra le cosce che vide e succhiò. Si chiama glory hole. Ciao.

Daniel The Butcher sono io! Fuoco e fiato alle trombe!


11 Aug

 

La leggenda del Butcher, l’Uomo che “sbuccia” e succhia le vostre boccucce da banane, miei scimmiotti!
L’ascia contro le bagasce!
La gente s’è scocciata della bontà a tutt’andare, scagliate frecce e bruciate le loro case, appiccate e impiccate, calma piatta e paura a conficcata!
Che confettino eh? Ecco la confettura! La birra “Nastro Azzurro!”.

Terrorizzati, affiniamo le armi. Affinità “muliebri”, misoginia pura. Feroce, van sbranate, che cosa sbraitano?
Io sono il poeta, il “macellaio” delle carni “addolcite” che saccheggio in appuntito arrostirle con bracieri a mia lanterna rossissima, altro che Revenge con Costner e la Stowe. Sono il mohicano e quella va spalmata nel fuoristrada con del burro d’arachidi, d’amplesso gorillesco inculato nei posteriori. Tanti car(at)i, essendo quel culo un pezzo da novanta di gran “bigiotteria”. A rombar di motore scoppiettante nello scoparla di boschi forestali. Deflorazione! Basta con le flore intestinali, mie da gastriti e fegatini! Ecco il lupo al sangue! Agnelline, che taglierino! La fauna pelosa va “disboscata” nella quercia ardimentosa, nei cespugli abbisogna, miei bisonti, aggrovigliar il rovente prepuzio e d’arbusti esserle bellimbusto! Che praterie!
A bastardo poi lasciarla come una cagna, per inseguire altre “delfine” su tal vita da rodeo!
A velocità supersonica, trombo di tuono e col tonno condisco l’insalata anche delle anoressiche scricchiolanti di cavalline. Che “magro”, nuda e cruda di costolette! Delle frustate da frustare col salsicciotto nel carburare di burro e permear di pioggerella come la marmellata granulosa delle fette biscottate.
Inacidito, sì, oleoso son permaloso se gl’idromassaggi schizzan di mia precoce “effervescenza”. Ma io batto il ferro caldissimo, a martello che trivella in pneumatici “vuoti a perderlo”.
Lo sperpero, le sperono, indosso scarponi e m’arrampico sulle loro “sdrucciolevoli”, montagnose e scoscese colline, ché rassodo le lagrimine delle valli e lieto-latteo m’allieto al “cioccolato” svizzero su mio orologio a cucù che “sbecca”, spicca svettante e incula nel lì volar alla Nicholson.
Sono da manicomio, ove sederò nel sedere ogni Fletcher. Ecco la siringa!
Azzardando poi slavine di valanga alla “vaniglia” nell’infernale Quinlan che tutte le Marlene Dietrich striglia! Con tanto di “in sequenza” che plana pian pianino a “mano nella manina”.

Sì, le donne mettono tristezza, si commuovono sempre per i film tristi. Roba tipo Pretty Woman nella Julia Roberts della loro minigonna un po’ vacca e po’ a Richard Gere “il carino” che le “ovatta” da “brave bimbine”. Vai, american gigolò!
Giochicchia Richard, provoca e la farfallina scricchiola. Che scricciolo. Va “scaccolata” la sua depressione, dinoccolandolo a tocchi del profiterole e scandendo allo zabaion’ nel “distillarlo” rosato tendente, se non modererete la foga nelle fighe di Savoiardi, arrossato sul rossetto sbavato.
Ah ah. Van “sbrindellate”, di brillante “affogarlo” e infilate andran sciancate dell’infilzata.

Ma sì, ci vuole un cazzo senza tenuta stagn((ol)a, basta con queste lagne. Tu, idiota, vai a “stirar” la lana, voglio la coperta di Luna sottosopra. La imbocco io di “termosifone” con tanto d’unghie da Wolfman.

Queste donne coi figli a carico. Dovete caricarli subito di “cascate” e non condurli a guardare Madagascar. Cartone animato d’accartocciare in quanto fa cagar’! Cascamorti ipocriti! Vi stupro i coglioni, che siete, a morsi.
Senti, puttana: “Ti strappo il mascara, ti riempio di denso mascarpone e la frutta sarà una mela o una macedonia?”. Sì, finché c’è zuppa va il pen bagnato.
Tanto queste sono tutte “languide” e liquorose. La linguaccia! Ecco il Grand Marnier, di marca “pregiata”, come sfregio io d’insaporirlo liquido neanche il cappuccino più cremoso. Io stuzzico dolcissimo nell’agre imbiondarlo su uve di mia vigna aggrappata ai grappoli che digradano poi in altre vagine di-vine.
E “stappo” ogni topa anche in cantina, dando alla candida un vinello d’ubriache finte e alla dura zoccola una mentina su piantagioni di “zucchero”. Ecco la canna!
Ecco lo spinello, avvocaticchio! Ecco la pipa, psichiatrello! Ecco il vasino, bevilo tutto!

Viviamo nel 2013 e queste ancora son delle patite di Top Gun. Ecco lo Sputnik con tanto di ingoia e sputa. Ecco il razzo sulla rampa di “slaccio”.
Accordami il decollar del tuo Concorde e vedrai che corde vocali! Sparirà come un Ghost! Sono il Cancro!
Sì, sono un “mostro”, e me ne fotto! Se uno viene da me e vuole punirmi per tale “esecrabile” mio “gesticolarle”, gli prendo i testicoli e li faccio al roast beef, dando poi la carne ai porci!

Me ne sbatto, di mio faccio un cazzo! E così dev’esser scopata. Senza cazzi da lavoratori della minchia!
Ecco il lavoro. Al tuo culo. E piglialo “al volo”. Altrimenti, altro “turbo”.
Hai colto? No, non hai i riflessi pronti. Questo sgozzarti invece fa sgolare? No? Allora, ci vuol lo “spago”. Panzone, tracanna e ciuccia la cannuccia di tal “cannolo” penzolante!

Eccoti servito il dessert, faccia di merda.

E te lo sei andato a cercare!

Ordine erotico perentorio
“Donna, fammi vedere il seno, va insinuato subito. Perentoriamente al mot(t)o perpetuo del balistico imperialismo. Avanti, non aspetterò una puttana in più”.

Scandal, il caso The Canyons


11 Aug

Lo scandalo del prossimo an(n)o. Preferisco i miei sandali, anche se non sono Passion nel peplum alla Mel Gibson ma Mad Max però di “saldatore” alle troie e ai loro tori, in quanto “interceptor”

Fratelli della congrega, ivi riuniti in triste meditazione che però ci sarà saggezza al fin di divenire oltre tal sciocchezza ch’è la società “contemporanea”.

La predica di codesto dì è questa qui, intitolata così…

Non piangere sul latte versato, noi versiamo il canone della Rai, ma siam vessati dalle “verghe” di tal taglientissimo, agghiacciante verismo odierno alla Giovanni Verga, ove i fratelli s’accoltellan’ e anche Mascagni vien trattato da ca(g)nino!

Guardate il Maestro! Fatevi schifo se non scagliaste la prima pietra! V’impietrirono per colpa di San Pietro. Cazzo!
Un farabutto, lo fu, lo sei… Io la so…! Pietro andava a puttane e ora ha la “chiave” del Paradiso. Aveva ragione Lucifero a farsi i cazzi suoi! Pietro imbrogliò di atti apostolici come in Parlamento! A Chigi ci vuol questo “servigio”, il saltimbanco tra la Carfagna “infognata” e Monti a novanta!
Per an(n)i il “Cinema” italiano è stato porco. Con Tinto Brass a spacciarsi per cineasta. E ora ben gli stan le nostre aste a canestro del suo culooo!
Canaste, canaglie, noi siam vampiri e non c’abbattere con l’aglio. Che vuoi tagliare? Ecco il rastrello al tuo asino che raglia!
Ecco cosa merita Stefania Sandrelli!  Un eBay su miei colpi al “buio”.

Perfino il calvo calvinista sceneggiatore di Scorsese, Paul…, s’è corrotto nell’hardcore “ludico”.
Prima era morale, ora è voyeur dei rapporti orali, completi e appunto anali! The Canyons!

Mi accorgo, a malincuore, che le mie rivelazioni si sono profetizzate. Il Mondo di oggi è l’ebetudine fatta a stampo degli stolti, perfino Paul Schrader appunto si è dato al porno con James Deen. Mi tengo tutta la mia “gioventù bruciata”. Il resto mi sembra una rehab da Lindsay Lohan.
Zoccola!

Sono il cane Rin Tin Tin che abbaia alle top(ai)e, perdindirindina! Basta con queste biondine! Tu sei il perdente! E ti faccio… imbrunire a calante, non “colante”, su collare nel tramonto di montarti!
E pagherai con tanto di frantumati denti! Ecco il demented!

Questa società, sì, ha rotto le palle. Va spappolata! Ecco il “mascellone” deragliato!

Arrivata la botta? Com’è? Tremenda? Una “Figata!”. No, te lo ficco e ti spacco pure la faccia da “figo”.

Mi tengo il vero Dean, non questi puttanieri per le ragazzine e le milf.

Dunque, vaffanculo!

Sono un Taxi Driver, il resto mi par una boiata!

Ah ah, le donne non voglion esser carne da macello e si “pentono” nelle clausure. Ma se non la danno in fretta e “furia”, gli uccelli si stancano e poi van solo a mangiare carne d’agnello ordinata alla macelleria.
Sì, a Est ti castrano, i castrati sono a sud fra piedi sudati, tua sorella è sorca, a Nord ci son le scandinave e, scardinando il ghiacciaio, tuo fratello si droga ad Amsterdam sballato.
Io sono il bastardo e bastian contrario nel “bastone”. Io alle tue “a bestia” preferisco dartele di resti.
In quanto i cani arresto, di rustico mangio alla rosticceria.
Altro che dolcetto!

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Zummi di Floriano Franzetti


10 Aug

Stamattina, incontro Floriano su Facebook. Gli propongo di condividere gentilmente i miei libri su lulu.com e lui, ben fiero, naturalmente m’accorda il favore.
Quindi, secondo scambi amichevoli come si conviene, mi gira il suo corto, “Zummi”.
Attendo l’attimo giusto per vederlo, poi me lo godo in santa pace.
E mi ha notevolmente affascinato, lo reputo geniale. Parola della qual spesso si abusa a sproposito.
Spettralmente, appare un omone con la barbona che pronuncia a voce trionfante una sorta di “epitaffio” spirituale e, in stretto dialetto siciliano, declama quasi la fine del Mondo.
Rivelatorio? Quindi, dopo i “neri” titoli di testa, approdiamo dissolventi in quel di Palermo.
La videocamera elabora il “lutto”. La città è stata invasa dagli zombie.
Già la carestia e la siccità, la disoccupazione e la crisi han morso il respiro della viva terra di Sicilia, qui ubicata nevralgica nel suo capoluogo “vulcanico”.
Adesso, dall’entroterra, spuntano mostri imbattibili.
Stanze asettiche, insetticid’atmosfera “acida”, un irriducibile palermitano DOC che non ci sta. Soprattutto vuol vendicarsi del tanto trombon’ “dottore”, una figura sinistra che, nel suo studio “pregiato” e di medicinali assortiti lobotomizzanti, par dominar da caporale stronzo. Che incarni tutte le origini del Male ribellatosi?
Si urla la rivoluzione, di falce e martello al grido quasi da stadio su magliette calcistiche!
Per rivoltare il sistema. Ma il sistema è “invincibile”. Alla fine, forse solo l’inganno del “potere”.
Il dottore è stato eletto sindaco. Ma parla da solo, da pazzo.
Ad assistere alla sua “tribuna”, in platea, proprio l’attore di teatro che abbiamo visto nell’incipit.
Cala il sipario. E in questo corto si respirano idee folli e “strampalate” degne della vivacità più sanguigna!

Buona (re)visione e ristrutturiamo il Mondo!

Una recensione di Stefano Falotico

Robert De Niro a 70


10 Aug

 

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Ora, essendo io il portavoce ufficioso del Bob, in vesti di cerimoniere della sua biografia più vera, oso augurargli tal “anniversario” ancor prima che scocchi la Mezzanotte del 17.

Non so se sarà un Venerdì, non credo, leggendo nell’agenda. Mi risulta il giorno successivo.

Comunque sia, sarà lietezza. Noi del De Niro ammiratori estremi, strenui anche quando ultimamente ha vacillato, imbolsito s’è mercificato, di paghe alimentari ha sostenuto il Tribeca Film Festival, non badando sempre alla qualità.

Eppure, infaticabile e stacanovista inguaribile, frenetico monstre del palcoscenico cinematografico, sfodererà altre cartucce. Fors’alcun spuntate, altri grandi film in cui spiccherà come grandioso ce lo ricordavamo?

Il Tempo passa per tutti, scalfisce e rende noi fan avviliti nel triste tramontar dei miti, un po’ sgonfiati, un po’ “decrepiti” eppur forse di nuovi ardori e carisma crepitanti!

Come possiamo osannarlo di Happy Birthday a una settimana di distanza da tal epocal data? A capotavola, soffierà sulle 70 candeline, baciando la moglie Grace Hightower per poi spartir le fette alla combriccola dei suoi, come noi, amici e sostenitori.

Già me lo vedo a Beverly Hills nel “gozzovigliare” di brindisi e panna montata assieme a Sean Penn, non solo friend ma nato anch’egli il diciassette di Agosto, “rimpatriare” con Joe Pesci nel discutere poi, sul divanetto scamosciato, del tanto sospirato e sempre rimandato The Irishman.

Capolavoro annunciato della coppia riunita con Scorsese che però lo Zio fa slittare a “priorità” di più facili commerciabilità. Pacino aspetta da una vita questo Jimmy Hoffa con Marty. Dai dai, affrettatevi. Non c’è alcun minuto da perder o smarriremo un terzetto attoriale da far impallidire ogni fuoco pirotecnico di balli e festa.

Eh sì, scorgo già il Bob dalle frasche di Mulholland Drive a tracannare le medaglie monografiche al valore di un’intera filmografia celeberrima. A bere e danzare per immortal(at)i brii.

Ma, in termini meno “spendaccioni” dei soldi nella sua villa, dei tanti appartamenti (co)sparsi per il Mondo e anche a Como, a New York e ubicarsi così stabile, intoccabile a Los Angeles, Mecca e altissima vetta di nostro adorarlo, come “costellerà” la prossima stagione alle porte?

Con una raffica di pellicole da lasciar secchi. Forse, rimarremo a bocca asciutta perché, almeno dalle previsioni, scarsa roba qualitativa inonderà le nostre sale nonostante la moltitudine di altri suoi camaleontismi in quantità esuberante! Quasi oscena!

Vedremo mai anche da noi Being Flynn? Chissà mai che qualche distributore perlomeno ce lo mostri, ah il mostro sacro qui “barbone”, in straight.

The Big Wedding è andato malissimo in America. Stroncato a iosa sì negli USA, subito gettato e liquidato come trash che neanche fa ridere.

Ma io diffido dalla “Critica” oltre oceano, già quella nostrana mi lascia (a) desiderare… eh eh. Quindi, da vedere, a prescindere!

“Sconvolge” la sua capigliatura cotonata, elettrizzata di Motel, ma mi affascinano le storie di “valigette” misteriose, incentrate sui fuori orario.

E quest’inedita, stramba accoppiata con Cusack m’interessa. Non fosse che sarà una Notte non pallosa, molte pallottole “scorrazzeranno”, e qualche ganza appiccherà il “fuoco”.

Consideriamo pure, e ci mancherebbe American Hustle, persino se comparirà solo per una manciata di minuti, in cameo prestigioso di reminiscenza e omaggio a Casinò. Vedi?

Coincidenze speculari di un David O. Russell appaiabile appunto a Scorsese.

Io scommetto però tutto su Malavita. E la mia convinzione che sarà un ottimo Luc Besson è rinvigorita dopo aver dato più di un’occhiata al trailer italiano.

Un De Niro ancor memore di goodfellas, per un faccia a faccia scarface con Michelle Pfeiffer e un tosto scontro col duro per eccellenza, Tommy Lee Jones il granitico. Si spezzerà. Stavolta ha incontrato un osso marmoreo.

Besson gira una black comedy su tant’azione, umorismo “a puntino” e sparatorie mitraglianti con bazooka ed esplosioni.

Last Vegas appare patetico ma Dan Fogelman è una corrosiva penna. Vedremo se le aspettative minime s’accresceranno di dialoghi ficcanti e “piccanti”.

E poi, last but not leastGrudge Match, di cui sbarcherà prestissimo il primo filmato della Warner.

Esiste già il “provino” in Internet, e questo De Niro appare, di primo “petto” appetitosissimo, in formissima. Da urlo e pugni tonanti.

Da non crederci.

Dunque, tutti in coro “Buon Compleanno Bob!”.

(Stefano Falotico)

Christian Bale non è nessuno in confronto al Falò del mio rises in quanto le ex derisero e il risotto è amaro tuo ossobuco


09 Aug

Sono Batman da Tempo, in molte battono, abbattuto batto le mani…

“da solo”. Sì, l’umanità mi “ama”, eccetto me stesso, anche  quando “sparo” di pipistrello!

Ieri Notte fu assai indigesta, forse colpa del maggiordomo, un Caine proprio cane in quanto a culinaria.

Mi servì due pollastrelle Pfeiffer Hathaway col contorno di Gordon.

Insomma, una brodaglia e, di bava alla bocca, sboccai nella turbolenta fame chimica del mio “arrostito”. Le nuvole ridacchiarono nella prima striatura del cielo già da molto tramontato come me imbrunito e con una “burrata” al posto degli antichi ruggiti. Quando m’involavo per Gotham e il mio uccello era svolazzante, schi(ama)zzante nei vicoli “ciechi”, ove catturavo quelli da gattabuia e rabbonivo le gatte nere al buio.

Sì, tempi che ricordo ora che il piatto piange. Il cazzo è inconsolabile. Al che, nella mia grotta bussan alla porta.

Tre sgherri che avran ucciso l’uomo ragno assieme a Max con Ascella Pezzata del compagno “ballerino”, la voce fuori dal cor(t)o, licenziato in tronco.

88 Croce Rossa della chiamata “3 per due, scont(r)o previsto nel traffico salvo il salvabile per un saldo al volante, il dolor monta e soffro di polmoni non respirando sulle bionde trecce nella cantina di Battisti Lucio”.

Intermittenze d’un Cuor rosato, divin allora e or a mille al minuto su ambulanza lampeggiante, previo passaggio a livello “tagliente” a sobbalzo cardiaco. Giungo in ospedale alle 4 spaccate, un dottorino si spaccia per primario dopo averlo spiaccicato, drogato, con l’infermierina del bagnetto “sniffante” su miscela “tiepida” della doccia dorata nell’acculturarla di “tubo idraulico”.

Mah, poi dicono che i dottori son meglio dei meccanici. Secondo me, no.

The Mechanic ha il suo Charles Bronson e non una che brontola d’unghie “smaltate” sotto il giustiziere pu(ni)sher.

Sì, come stantuffa quell’inferiore di pus neanche le siringhe “anestetiche” al Maggiore, ubicato in quel di Bologna fra bar scalcinati dirimpetto e barboni alla Lou Reed odierno, assiepati nel parchetto dei derelitti vicino ai bidoni dell’immondizia.

Comunque, il dottorino sapeva anch’egli il “fallo” suo. Infatti, si consulta di manualetto assieme ai braccialetti della giovane “mignotta”, e mi urla: “Marmocchietto, tagliamo la testa al toro. Non va chiuso un occhio.

Vai evirato subito per evitare controindicazioni d’effetto collaterale.

Se non fermiamo subito l’emorragia, la commozione dell’infermiera sarà incontenibile quanto il suo. Lei è molto dotato, ma questa è mia e ha occhi solo per il paraculo!”.

Al che afferra una “sega” per l’amputazione ma lo blocco nel “servosterzo” al grido di “Non ti sganascerai più con la bagascia, ecco il gancio sfiancante, altro che fondoschiena!”.

Ficcato a sterno nella costernazione della sua schiavetta negra (sì, una magrebina mingherlina eppur come spompina…), la pupilla, protetta, che tette, e molto di dipendenza “costretta”.

Nessuno mi mette alle strette, io dilago. Compresa l’infermiera bagnata col fazzoletto…

Un “laghetto”.

Detergendo il corpo del “ratto”, salgo sulla mobile di lucidata carrozzeria dopo aver dato a lei. Detta fra noi, m’è rimasta sullo stomaco come una cozza.
Cazzo. Già.

Giro per la città, la gente ulula “Lui è Batman, battete le mani al lupo notturno, Lui è il Salvatore”.

Io abbasso il finestrino, strizzo alla vecchia in carrozzina e ringrazio col cazzo aizzato come ogni pelo rizzo non ancor sputtanato. I puttanieri scopro, le puttane mai scopo ma, soprattutto, scoppiai a motorino. Insomma, un torello, una pipì da raggi x.

Detti occhiali “macroscopici” per vederla a bianche strisce. Con questa, miei merdosi, vi lascio alle lascive.

Io sempre scierò nello sputarvi.

Comunque sia, come dico io, la (s)”puto”-puah! Meglio di te, scimmia puta.

Sta arrivando l’alba ma, prima che il Sole sorga, guardo uno scolaro e lo incito al “Vaffanculo!” di secco, accidioso abbecedario. Lui mi prende alla lettera e mi dice: “Piuttosto che laurearmi in Lettere con la lode ed essere il nuovo Christopher Nolan, credo sia cento volt meglio l’alano nel fotter tutti analmente alla Joker. Voglio una vita elettrizzante, sbraitando pagliaccesco e non latrine da latrate nelle gattine sul cagnolino impagliato”.

Gli rispondo:

“Bravo bambin’, eppur quella tua ragazzina bimbetta va imbavagliata di Bim Bum Bam come Bane.

Deve smetterla di ragliare.

Dev’essere, sì di sedere, sedata per benino. Benignescamente di pene!”.

Fidatevi. La vita è come la serie di Batman. Se la prendi per una stronzata consumista, finirai a far le pubblicità dopo Economia e Commercio, se la prendi per il verso giusto, finisci in Parlamento.

E significa che hai rubato, leccato e a prostitute andato.

La vedo così. La vedo per quello che è. Quindi, abbaio.

Evviva l’abatjour! Spegnete le lucciole. Qui, esigo la Luce.

Bale, belate!

Sono piatto d’addome, quasi pelato! A palate ti do io la liscina patatina!

Ecco il brillante, altro che brillantina! Beccati Cristiano!

Cazzo! Il Cristianesimo!

American Hustle

Questa vita è stata Led Zeppelin.

Meglio dei zoppi.

Perdo i capelli, riporto? No, non me ne importa.

Out of the Furnace

Risolviamo con una focaccia al forn(ell)o.

Knight of Cups

Cosa sarebbe questo Malick? Doppie coppe di caffetino al CUP?

Ridatemi il cupo e anche la cappella.

Troppa metafisica rende astemio e ci scappa la bestemmia se Chastain Jessica si toglie il reggiseno.

Applauso!

E che sia scrosciante!

Che cosce!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. American Hustle (2013)
    Questa vita è stata Led Zeppelin. Meglio dei zoppi.
    Perdo i capelli, riporto? No, non me ne importa.
  2. Out of the Furnace (2013)
    Risolviamo con una focaccia al forn(ell)o.
  3. Knight of Cups (2013)
    Cosa sarebbe questo Malick? Doppie coppe di caffetino al CUP?
    Ridatemi il cupo e anche la cappella. Troppa metafisica rende astemio e ci scappa la bestemmia se Chastain Jessica si toglie il reggiseno. Applauso! E che sia scrosciante! Che cosce!
  4. Il mostro (1994)

“Lone Survivor”, great trailer


09 Aug

Peter Berg sta crescendo a dismisura.

“Cose Nostre (Malavita)”, Trailer italiano ufficiale


08 Aug

Appena sfornato dalla Eagle Pictures, per voi, dunque noi, delinquenti.


 

Genius-Pop

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