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George Lonegan/Matt Damon di Hereafter, riflessione spirituale, filosofica, psichiatrica, anche pubica


19 Feb

damon hereafter

Uhm, devo metabolizzare questo film. L’ho visto l’altra sera per la prima volta in vita mia. L’ho anche recensito ma non sono convinto che la mia recensione, a sangue freddo, combaci adesso sempre più con l’idea che ho maturato in merito al valore del film stesso.

Sicuramente non è indigesto.

Devo esservi sincero. Dopo averlo visto, non mi aveva lasciato buone sensazioni o, perlomeno, mi aveva appagato soltanto in parte. Scontentandomi decisamente per l’andamento troppo indubbiamente lento della prima parte, per alcune prolissità a mio avviso superflue, per il finale persino, oserei dire, un po’ imbarazzante, e per due degli attori protagonisti, ovvero Cécile de France e il piccolo Marcus interpretato cioè da Frankie McLaren. A proposito, l’altro fratello gemello, Jason, è davvero il gemello di Frankie nella vita reale? Suppongo di sì.

Anche se non trovo informazioni esaustive a riguardo che possano confermare la mia ovvia, elementare intuizione. Comunque, certamente, è il fratello. Non si scappa. Anzi, scappa da dei bulli e crepa, messo sotto da una macchina.

Ecco, partiamo dalla de France. Interpreta una giornalista francese ma Cécile, invero, non è francese di nascita. È belga. Poi, dall’età di diciassette anni, ha sempre vissuto nella Nazione della Torre Eiffel e infatti le sue lunghissime, morbide, magnifiche gambe (e l’incipit di Hereafter mi ha scombussolato non poco quando, mezza ignuda, soltanto in mutandine si alza dal letto, provocandomi un uragano Tsunami di proporzioni bibliche…), ecco, non perdiamoci in schizzi travolgenti, dicevo… sì, è una donna bellissima, non si fosse capito che ha sortito e sortirà in me un effetto cataclismatico, ah ah, una passera molto elegante, di alta classe.

Ma, secondo me, non era adatta per la parte. Eastwood l’ha presa solo perché parla appunto in francese?

No, non ci sta. Ripeto, assai fotogenica, anche troppo. Questo è il problema. Per il ruolo della sconvolta telegiornalista Marie, occorreva un’attrice forse meno appariscente ma di maggiore presenza attoriale.

Sì, semmai una bruttina stagionata. Non una gnocca esagerata. Ah ah.

Mamie Gummer, la figlia di Meryl Streep. Ha una faccia da manicomio. The Ward di Carpenter docet. Ma sa recitare ed è inquietante.

D’altronde, se sei figlia di Meryl Streep qualcosa avrai imparato, no? Anche in fatto di bruttezza, eh.

Oh, diciamocela. Meryl è grandissima ma è sempre stata un cesso. L’ho detta, cazzo!

E poi chi è quel bambagione che hanno scelto compagno di CECILIA? Si sveglia come un coglione, guarda fuori dalla finestra dell’albergo a 5 stelle, al che vede il mare aprirsi come ne I dieci comandamenti e non fa una piega. Rimane impassibile, restando immobile come uno stoccafisso, in contemplazione quasi adorante, come se avesse visto Mosè.

Peraltro, questa scena Eastwood me la deve giustificare. Possibile che un uragano di tale portata, guarda un po’ la fatalità, distrugga un’intera città costiera e invece non sfiora nemmeno questo bellimbusto?

Che rimane a torso nudo come in una pubblicità dei biscotti con tanto di boxer al motto… il mattino ha il Nesquik in bocca?

In realtà, non è colpa sua. In effetti, come detto, la notte prima aveva ingroppato Cécile e ci doveva mettere un po’ per ritornare a uno stato lucido di normalità. Ah ah.

Quello che invece non torna più “normale” è Matt Damon. Una sorta di Chris Walken de La zona morta, in versione più speranzosa.

Walken si sveglia dal coma, va dalla sua bella e scopre che è stata fottuta da un altro. Al che capisce che Martin Sheen scatenerà una guerra atomica ben peggiore di un’Apocalypse Now misto a Il cacciatore.

Aiuta la polizia locale per catturare un omicida bastardo ma poi tutti lo screditano e trattano da fenomeno da baraccone. Allora, compreso che non solo ha perso degli anni fondamentali di vita ma anche la sua donna, la sua cattedra scolastica e pure il saluto dei vicini, ma sì, andata per andata almeno incula il figlio di puttana, il Presidente della minchia, la testa di cazzo per antonomasia.

Damon, invece, oltre a beccarsi la super-sfiga di essere stato operato maluccio al cervello, si cucca una diagnosi sbagliata da dei malati di mente, degli psichiatri ciarlatani, schizofrenici e deliranti. I quali pensano che in verità non possegga nessun dono e lo stigmatizzano.

Mah, povero matto? No, povero Matt. In Italia, pensate, abbiamo il Divino Otelma. Uno psicotico allucinante e la gente l’ha reso pure ricco. Adesso capisco molte cose di questo Paese di ritardati.

Sì, continuate a farvi imbonire da questi domatori del circo. Il sottoscritto non lo imbonirete mai.

E se vorrete farmi credere che non sono un illuminato ma un puttaniere che racconta balle, ecco cosa vi aspetta.

Ve la siete andata a cercare. Sì, l’altra sera, e qui, sì, sparo una bischerata sconvolgente, una donna alla Bryce Dallas Howard ha chiesto d’incontrarmi.

Sì, l’ho incontrata. Al che ha cominciato a volermi istupidire. Mi ha detto che andrei educato maggiormente alla dolcezza. E io, ben lieto di essere allietato dal suo alito dolcificante la lingua sciogliente nel suo palato spappolante, le ho fatto assaggiare una noce moscata… fragrante, ah ah.

Lei ha gustato e sgranocchiato, se l’è snocciolato tutto, insomma. Masticando con appetito. Sì, sì, sì.

– Molto saporito ma ancora un po’ salato. Hai mai pensato che Antonino Cannavacciuolo potrebbe aiutarti a renderlo più squisito e succulento? Mettendo pepe a quel che è già un buon pene ma, sai, si potrebbe aggiungere qualche spezia speciale per far sì che possa sciogliersi in maniera più stuzzicante.

Una bella spruzzatina e via.

– Guarda che ha/o spruzzato ottimamente.

– Sì, sì. Ma è uscito dal forno stracotto.

 

Insomma, dove l’ho pescata questa qui? Al banco delle scadute? Non è donna di bon ton, sì, come tatto non la metto in discussione, sì, d’una sensibilità unica, oserei dire deliziosa. Soffice e cremosa.

Ma comunque è stata sgarbata e di cattivo gusto. Una mezza zoccoletta, diciamocelo.

Che cazzo voleva di più? Ah ah.

Ce la possiamo dire, signor Matt Damon? Meglio che tu questa qui l’abbia persa. Ti avrebbe portato al cinema a vedere Vincenzo Salemme e, nei momenti di sua forte depressione, ti avrebbe costretto a imparare a memoria tutte le canzoni di Elisa.

– Dai, canta con me. Mi sento giù, stasera.

– Va be’. Elisa ci può anche stare. Basta che non mi obblighi a cantare Laura Pausini e Francesca Michielin.

– Perché no? Sono bravissime.

– Certamente. A far la pasta sfoglia. Che poi manco quella fanno. Quelle, con le loro canzoni per deficienti croniche, rendono le adolescenti dei mattarelli. No, volevo dire delle matterelle.

– Sei proprio uno stronzo.

– Abbastanza. Infatti, sono sempre più solo.

 

E sapete perché? Perché non amo le mezze seghe.

Una sega bisogna spararsela intera. Senza misure che tengano.

Ora, una bella doccia fredda, a voi, ovviamente, e vi lascio al vostro mondo ipocrita da American Beauty.

Ah ah.

Sono sempre più grande.

Lo so.

Chi vuole l’autografo?

Matt Damon?

– Grazie, signor Falotico, mi firmerebbe il suo libro Il cadavere di Dracula?

– Certo, con molto piacere.

– Lei, quindi, per aver scritto questo libro avrà fatto molte ricerche sui vampiri.

– Sì, qualcosa sì. Ma mi sa che farò la fine di questo qui.

– Cosa? Lei si ricorda di questa gag di Aldo, Giovanni e Giacomo?

– Sì, io mi ricordo tutto. Siete voi che avete la memoria breve. E anche qualcos’altro.

 

E soprattutto: io la vedo molto bene, voi la vedete in maniera distorta, infatti neppure una racchia da competizione ve la dà.
Insomma, non la vedete proprio.

E nemmeno io vi vedo.

 

A proposito di Cronenberg, anche questo non scherza.

di Stefano Falotico

LA ZONA MORTA, ecco a voi il Chris Walken italiano, folle come Klaus Kinski, per fortuna


19 Dec

00714604

THE DEAD ZONE, astenersi da questa lettura i moralisti bigotti.

Fra pochi giorni, mi inoltrerò nella cupa e magica Torino. Poiché, oramai lo sapete, io sono una sorta di Klaus Kinski del capolavoro di Herzog.

Anima tormentata, straziata, romanticissima.

E ovviamente vi mostrerò il video.

 

Intanto, vi lascio a questa copertina. Altro masterpiece che dovete inderogabilmente leggere.

 

Fratelli, dalle mie fonti, mi giungono notizie che molti di voi siano stati colpiti da gravi malattie fisiche debilitanti.

Spero che tutto si risolverà per il meglio.

E buon Natale. Ah, mi raccomando, in questo volume trovate anche un mio racconto miracoloso. Sono risultato fra i vincitori del Concorso. Avevate dei dubbi?

 

diavolo giocattolaio cover

di Stefano Falotico

 

Alle estati addosso di Jovanotti, preferisco i volti stellari di De Niro, Walken & George Lucas


19 Aug

estate addosso

Chris Walken, ancora Buon Birthday!


07 Apr

Christopher Walken, 70 anni


04 Apr

I 70 anni di Christopher Walken: non ve ne siete (stati) accorti, uno dei greatest ha spento queste tante maledette candeline! Buon Compleanno! “Torta con ciliegine!”

 

Prefazione autobiografica, oggi ho firmato un altro cont-r-atto editoriale, ma son contrito!
C’è qualche figa oltre alle “firme?”

Non so, sto tentando una via assai impervia, che inevitabilmente logora e costa sacrifici. Quella della Letteratura abbinata al Cinema. Come m’ha genialmente suggerito un mio amico, pare che possegga una sorta di dono misterioso, una vision esistenzialista di Natura “celluloide”.
Aspiro i fotogrammi dei film, li capto nella mia ottica visiva, li filtro senza solipsismi, provando a entrare in empatia coi personaggi, col tessuto, anche carnale-metafisico, della trama, dei torbidi intrecci, quindi li trasformo in materia narrativa. Navigando nelle emozioni a pelle, viscerali indotte, istintivamente, dalla mia anima dotta e diottria senza dottrine.

Da quest’eccentrica mistura, “fuori dalla norma”, si genera la creatività, l’acume non sempre azzeccato, ché la strada, se talento c’è, piena zeppa sa(p)rà di pericoli di crollo, molto pericolante l’Uomo “spericolato”. Scommetteteci, mi troverete “affisso” a un muro, causa troppo accelerare. Chi va piano, va sano e lontano? Anche in bocca all’idiozia del liofilizzato mangime di tutta la frivolezza.
Quindi, preferisco voltarti lo Sguardo, annotarti, un po’ notturno arricciarmi, un po’ d’ululati sognare sensuale, talora esserle “orale”. Intrattengo “lunghe” conversazioni con bellissime donne, e ne vado matto. Fiero non so, v’è una tendenza a non ferirmi troppo. Così, quando “spingono” per appiopparmi, (e)viro l’angolo e m’accartoccio-“castrato”. Però, ne vale la pen(n)a. Non sarò mai una “fiera”, lì vanno le puttane sui viali e, nei tendoni del circo, si lascian “domare”.
Almeno, mi son risparmiato la delusione. Penso che vogliano adescarmi per poi vendermi alle bische clandestine, ove verrò maltrattato da altre cagne a briglia sciolta.
Meglio è sempre star in guardia e a cuccia. Il can non va svegliato, anche se il Leone (non) s’è addormentato, come da canzone:

Il leone si è addormentato
paura più non fa
il villaggio l’avrà saputo
e il ciel ringrazierà

Auimbaue, auimbaue…

Il leone si è addormentato
la luna è alta già
nella giungla, la grande pace
fra poco scenderà

Il leone si è addormentato
e più non ruggirà
ogni bimbo che avrà tremato
sereno dormirà…

L’amico del giaguaro è più oculato, anche più maculato.

Fatto sta ch’è un periodaccio.

Mi consolo con poche ragazze “pubiche” ma con il mio libro nuovo, oggi da me firmato.

Non mi fermerete!

Christopher Walken è me stesso, guardami gli occhi e capirai un “YouTube”

Ah, mi metto a parlar di Cinema con una casalinga che rammenda le calze, buona ai fornelli e a “infornare” quello del marito, “stufato” dal “timbrare” in fantozziano groppo in gola senza “scaloppina”. La scaloppina può esser farcita di funghi porcini oppure “al limone” di cottura “al dente”.

Sfoglio i promemoria dei compleanni, ed ecco che spunta Chris Walken, con le sue settanta doratissime primavere e un solo ingiusto Oscar all’attivo.

“D(i)o in pasto” la data della nascita di Chris alla casalinga, fa a fette il suo deerhunter per sugo da “un boccone solo”. Al che, irritato dalla famelica culinaria, “sfoglio” un coltello degno di Fratelli.
Mi camuffo da Vincent Gallo in mezzo alle sue quaglie e all’arrosto di polli allo spiedo, poi le cucino tutto il repertorio dei miei “ingredienti”:

1) Prendere un De Niro e mescolarlo con cura, rosolandolo nel neo prima d’affumicarlo con delle spruzzatine piccanti, un po’ “toccanti” da Max Cady “picchiato” e “spellante”.

2) Aggiungere uno spicchio di Al Pacino, “scarmigliando” i capelli tinti d’un sospetto parrucchino alla Antonio Conte, quindi “zebrarlo” contro ogni juventina abbuffata da “sturbo”.

3) Un pizzico d’aglio da Klaus Kinski per condire, di “salsa sanguigna”, la cena vampiresca, salvo indigestione da gastrite su pallida cera.

La casalinga rifiuta il pranzetto, e infila la lama nel maiale. Si definisce “mielosa”. A me pare che voglia “zuccherare” troppo. Soffrirò di glicemia. Il saccarosio del “saccottino”.
Sì, ove va la gattona al lardo…, lascia lo “zampone”.
“Tiro fuori” la mia “zampogna” dalle mutande, e la sprono alla carica, su penne puttanesche d’una all’arrabbiata su “conto in sospeso”. Romana!

Ella scaraventa per aria i piatti, io le apparecchio un “bavaglio”, poi le ballo attorno un “chili con carne”. Acciuffo la sua “patata” e la intingo di “maionese” su impazzirla d’orgasmi al ketchup.

Io stuzzico tutte, quindi, “interdentale”, con gli stuzzicadenti mi tolgo i sassolini dalla “scarpetta”.

Arrivo alla frutta, addolcisco di baci “affogati” questa donnetta allo zabaione. E, a sbafo, mi lecco i baffi col mascarpon’!

Riempita la pancia, la slego un po’. Vorrebbe menarmi di brutto ceffo(ne), ma le ficco in bocca un orologio prezioso da Pulp Fiction.

Chiamo a raccolta tutto il vicinato affinché, di “sorbetto”, possa assorbire ogni capolavoro interpretato da Walken. Che digestivo!

Cazzo, questi sono cancelli del cielo!

Chris non è mai una cagata!

E ricordate, sì, dico a voi, uomini di super-panza: Chris, su occhio Fox, ti rende zoppo!

Perché Abel Ferrara sa…

Comunque, figli di puttanazza, se ieri non l’avete letta, potete ascoltarla. Di voce “terrona” con andamento anomalo di frequenze “impazzite” su radiocronista impostato per poi depistare ancora di voce “Che cazzo dice?”:

Clicca e non rompere.

 

Se il Governo non si formerà, votatemi.

Sono colui che cambierà tua sorella. Sì, è una da ciambella col “buco”. E io son fritto da un “pezzo”.

Donne, spezzate(me)lo. Uno spezzatino che non troverete scont(r)ato.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Il cacciatore (1978)
    Apice oscarizzato, la migliore interpretazione della Storia, e non solo del Cinema.
    Nessun reduce è mai stato così vero, neanche i “patiti” del Sudafrica associati agli esperimenti dei nazisti sui neuroni spaccati degli ebrei torturati. Un Uomo distrutto, spappolato nelle cervella. De Niro provato, in extremis, tenta di recuperarlo, e lo fredda suroulette russa spaccatempie. Tragedia! Non bastava il Vietnam?
  2. I cancelli del cielo (1980)
    Altro must come da citazione “anteriore”. Recitazione tutta in sordina, d’impressionanti iridi color prateria.
  3. La zona morta (1983)
    Morto, non morto, un Nosferatu, eh già. Coma, dove sta con la testa? Non c’è o vede giusto?Il veggente è un professore che lesse molto, in quanto già oltre.
  4. The Addiction (1995)
    Apparizione che vampirizza la scena, in senso figurato e monstre. Comunque, nel suo ieratico, più sexy della protagonista, un cesso con viso da morta.
  5. King of New York (1989)
    Un capolavoro sottostimatissimo ch’è meglio di mille scopate. Anche perché poi rimani all’asciutto, peggio degli zigomi “prosciugati” del Walken zombi, qui dissipato, carne e ossa, sciupato, spettrale eppur di carisma insuperabile. Quest’Uomo che risbuca dalla gattabuia, che camina rabbuiato, che incula tutti nel “non darlo a vedere”. Che fa il samaritano per la redenzione a cui non crederebbe neanche Asia Argento nella culla.
  6. Pulp Fiction (1994)
    Il film non varrebbe proprio niente se non ci fosse Lui. Togliamo il Travolta redivivo e il Tim Roth bizzarro nell’azzerarsi con rapina a mano armata di demenza fottuta.Tarantino coglie il Cimino e toglie le castagne dal fuoco nel culo di Ving Rhames. Tutta l’orgia e il casino per un orologino? No-sì, perché era di proprietà del padre di Christopher.
  7. Stand Up Guys (2012)
    “Scarto” le critiche americane. Non è stato molto apprezzato.
    Com’è possibile? Ci sono i due più grandi del Mondo per la prima volta assieme. Miscela “senile” di “Siamo duri, nonostante gli anta…”. Secondo me, la “Critica” è come le donne. Guardano solo la confezione. La confettura!
    In profondità, invece, “scavando”, la misoginia potrebbe “svelarsi” da veri lupi di mare.Come Al Pacino, stringendo la mano a Chris, conosce…
    Quelle mani strisciarono, a mo’ di “serpente”, fra molte cosce! Fra una Keaton rubata a Woody Allen, una Penelope Miller “a cazzo” fra un Carlito e uno Sean Penn, e l’attuale compagna, pescata solo per le sue pesche giovani. Pacino è uno da croce sul petto. L’orecchino su anulare alla Fabrizio Corona non s’addice alla sua preparazione shakespeariana, la “tintura” sì.
    Come il titolo “elevante” è di deduzione “alzante”, questi vecchietti son arzilli-non stand-ard.Gente come Pacino e Walken non si vende alla Standa.
    Li trovate fra le stelle, a brindare con del latte. Non c’è la rima, ma non me ne frega. L’assonanza è da “suonati”, voi miei (s)fregiati. E io “s(u)ono” tutti! Lavandomene le mani!

Pacino – “Stand Up Guys” Premiere


13 Oct

Alzatevi in piedi, ragazzi! C’è Al!

   Ieratico, consumato, “invecchiatello” di classe che non è acqua.

   La compagnia dei lupi e delle vecchie volpi.

   (S)macchiato in viso, emaciato raffinato.

Pacino, bellocci miei, non ci son cazzi che tengano, comunque si mantiene.

“Seven Psychopaths”, Red Band Featurette


02 Oct

 

Un film già cult con la “fucking legend” che risponde al nome di Christopher Walken.

“Stand Up Guys”, Trailer e Poster


21 Sep

Anche i geni sbagliano, il perfetto” d’altronde è un difetto dei robot. Già, tutti voglion sistemarsi da prefetti, invece io pappo la mia fetta, che “filettona”, e non m’inf(l)etterete più


27 Aug

The Master

Se aveste letto in vita vostra Isaac Asimov, vi sareste accorti di come, la razza umana, sempre fin dai primordi alla ricerca d’un significato al mistero insondabile della vita, sia sempre stata ossessionata dalla “perfezione”, che ha idealizzato in Dio e poi in tante “icone” greche, le quali vengon studiate alle scuole “alimentari” affinché il grezzo si “plagi” nel plasmarci, Plasmon, alla società. Per una rigidezza mentale che spesso ottunde le libere scelte e anche quelle “discole” non da discoteca, ove spesso i nostri “parenti” di Neanderthal “gozzoviglian” di “carne in scatola”, graffiando di “graffiti” il murales “affrescante” della “gazzella” in cui “sguazzarlo”, “pennellando” su musica aizzante.

Sì, stavo risfogliando il mio “Dizionario dei film 2011” e il mio proverbiale, maniacale perfezionismo è stato turbato da un clamoroso “Porco Dio, che refuso pazzesco. Non me n’ero accorto, come cazzo ha fatto a sfuggirmi?”.

E dire che circa 400 pagine, sebbene ost(r)iche a rileggerle innumerevoli volte, eran già impresa leggendaria pubblicarle, considerando che, per tale progetto, ho dovuto “sbattermelo” da solo, assieme a Valerio.
Qualche “virgoletta” che (s)balla, qualche imprecisione lessicale e “combricola” con una “c”, anche se poi scopro che, addirittura, c’è tanto d’un sito “ufficiale” e pagine Facebook che riportan tale erronea dicitura.

Che dite? Lo debbo scrivere nuovamente?
No, pigliatelo così ché già mi son fatto il mazzo(lin) di “rosso”, perché tanto faticai che nessuna Donna poi, alla fin fine, mi “sculacciò” a dovere. E fui diligente, vacca boia.
Basta, che voglion queste vacche? Voglion “sgozzarmelo?”. Che s’ingozzin con Alessandro Magno, ché a paragon di Lorenzo il Magnifico, qual io sono reincarnato, non ha conquistato neanche un grammo dei suoi, dunque miei, neuroni.

Allora, siete pronti per quello del 2012?
Se sì, vedete di non fare i precisini, ché qui si “pompa” e talvolta, sbronzi, si sfasa un po’ di cervello, e gustatevi già i primi post del prossimo.
Che potrete trovare sul nostro “benianim” e, di legenda “posterizzato“, “Cinerepublic”.

E ricordate: se Fox era “malato”, la ragione era riconducibile solo al “fallo” che “nessuna” gli concesse, sì, eran solo dei cessi, il pompino perfetto non esiste, soprattutto se scopri che in mezzo alle gambe vale molto di più di questa “stramba” umanità nel “transessuale”. E Gabriele D’Annunzio “lo” sapeva…

Sì, i poeti spesso si “sollazzano” ma, a differenza del nostro “Lele”, farò la fine dell’Arcangelo.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. New Rose Hotel (1998)
    A dar retta al mio “amico” Dafoe, che intanto si scopava le “Asie”, sarei finito suicida senza “aiuole”.
    Che bel piano per salvare la mia vita. Lui, intanto, “appianava” e mi avrebbe ridotto a planare giù dal balcone.
  2. Ronin (1998)
    Hai mai ucciso qualcuno? No, l’ho “solo” offeso.

    Che hai fatto in tutti questi anni Noodles?
    Sono andato a letto tardi, perché rimanessi sveglio non è un “cazzo” tuo.

  3. Insomnia (2001)
    Qui, lo scrittore di gialli sono io, caro Robin Williams veda di nevrotizzare la sua follia in barca.
    Sì, lei è imbarcato da un pezzo di merda.
  4. I dieci comandamenti (1956)
    Non desiderare la donna d’altri.
    E se, di cognome, faccio “Altro?”.

“Seven Psychopaths”, il Trailer


15 Aug

 

Ne vogliam parlare di questo quartetto d’interpreti strepitosi?

 

(Stefano Falotico)

Genius-Pop

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