Archive for December, 2019

Chi vincerà l’Oscar come BEST ACTOR dell’anno? E se invece lo dessimo a questo… per accendere un bel falò?


15 Dec

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poltrona per dueSì, oramai i cosiddetti addetti ai lavori, gli esperti, per modo di dire, insomma quelli che bazzicano certi ambienti ove le soffiate sono all’o.d.g., i provetti doc, ovvero di origine controllata, vale a dire giornalisti ben sistemati e spesso figli di capiredattori che l’inserirono nel sistema, ah ah, sono oramai sicurissimi.

La lotta per il miglior attore protagonista, ai prossimi Oscar, sarà fra Adam Driver di Storia di un matrimonio e Joaquin Phoenix di Joker. Un testa a testa estremamente agguerrito. Come a Wall Street, le loro azioni salgono e scendono a velocità pazzesca.

Entrambi snobbati però al Festival di Venezia, ove si videro scippare, per colpa del campanilistico volpone Paolo Virzì, la Coppa Volpi, già vinsero molti premi importantissimi. Rivali dunque al massimo, al momento. Chissà se un giorno lontano, quando tutti e due avranno la statuetta, diverranno amici per la pelle come Dan Aykroyd e Eddie Murphy di Una poltrona per due.

Film che, sebbene sia inutile e pleonastico ricordarvelo, programmeranno puntualmente sulle reti Mediaset fra qualche giorno. Forse a Natale, a San Silvestro o il giorno della Befana, cioè l’epifania?

Su questo dubbio che non mi farà dormire nessuna notte con Scarlett Johansson, ah ah, io mi sveglierei invece il 7 Gennaio, giorno nel quale saranno chiuse le votazioni dell’Academy, con la speranza che proprio Eddie Murphy, però di Dolemite Is My Name, possa entrare nella cinquina dei nominati.

Sì, un personaggio simile al sottoscritto quello interpretato da Murphy nella pellicola suddetta. Un uomo che possedette una voce da Tonino Accolla ma si chiuse nel mutismo e fu scambiato per un semi-poveretto, mezzo pazzo e barbone…

Ma proprio dal pauperismo del suo essere preso per Paperino, per sfigato fantozziano imbattibile, dal cilindro del suo Cappellaio Matto, si reinventò genialmente e ora spadroneggia in città come La volpe/Adrian, suonandole a tutti gli allocchi a ritmo di filastrocca anche sciocca mentre, senza dare nell’occhio (non so se nero, ah ha), adocchia un’altra gnocca e dunque si scrocchia le nocche.

Mica noccioline, mica un qualsiasi coglioncino… Un uomo che tiferà per Bob De Niro di The Irishman, escluso dai Golden Globe e dagli Screen Actors Guild Awards, eppur candidato ai Ctitics Choice… Mica pizzi e fighe, no, fichi.

Un uomo, il Falò, che è mutevole nell’aspetto fisico in quanto amante del trasformismo più del camaleontico Christian Bale, un uomo dal carisma alla DiCaprio e dal fascino latino da Antonio Banderas melodrammatico. Un uomo che non si sa mai se “ci è o ci fa”, se qualcuna si fa, se un cazzo fa o si tira solo delle seghe, mentali e non. Un uomo, sì, masturbatorio, onanista del suo essere stato nano e poi equilibrista, resiliente e combattente, con mesi da fetenti e forse ancora una “fetecchia”, però che sa, appunto, il “fallo” suo. È amato dalle racchie con voci da cornacchie, è leccato o forse solo blandito dalle belle che però vanno poi con le bestie e coi banditi, dunque lo fanno incazzare come un bestione che, costretto ad arrendersi dinanzi a tope e tipi violenti, deve buttarla in vacca, per forza, nel recitare la parte del deficiente, gioendo del suo essere saccente ché non sai mai quando s’accende e perciò, in un attimo, è capace di spegnertela…

E quando gira la visiera del cappello, come Stallone di Over the Top, indossando il giubbotto di Ryan Gosling in Drive, la vedo dura un po’ per tutti. Le donne non lo vedono “duro” ma è invece durissimo. Tanto tosto che si spezza con un grissino. Ma fatto sta che il Falò, come dice lui stesso, serpeggia, volteggia, “lupeggia” e inevitabilmente un po’ cazzeggia.

Fuma, si brucia, si martoria, si affligge ma in verità vi dico che nessun ladrone lo crocifigge.

 

di Stefano Falotico

Alcuni sostengono che io assomigli a Sean Penn. C’è una sostanziale differenza, lui va matto per il sesso, io sono ascetico


13 Dec

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Sì, gli adolescenti sono stupidi. Mi diedero dello Sean Penn. Come lui, ho il naso lungo e posso sembrare, a prima vista, parimenti a lui uno stronzo.

Siamo molto diversi. Io sono un diverso. Oramai l’ho appurato.

Conio frasi così: le donne sono come le stufe, stufano. Gli uomini le stantuffano. A quest’accaloramento preferisco il freezer con dentro un gelato.

Sì, molta gente pensò che dopo aver fatto sesso sarei diventato un maiale qualsiasi. Cioè uno che lavora per avere la dignità del cazzo e passa il tempo libero a rimorchiare.

Mesi fa, mi contattò, sapete, un semi-uomo, una mezza scimmia, no, una scema con un organo genitale maschile.

Sì, disse che molti anni addietro, mi vide a un meeting e da allora non riuscì mai a scordarsi di me. Lui era troppo piccolo all’epoca per farsi avanti e io troppo matto soltanto per poter intuire che i suoi sguardi nei miei riguardi non erano di semplice simpatia e complicità virile.

Cosicché, mi contattò e mi disse che ora lui è una donna. Per meglio dire, un ibrido. Dopo la plastica facciale, non asportò il suo membro ma veste come se in mezzo alle gambe non l’avesse.

Lui:

– Ti ricordi di me?

– Manco per il cazzo.

– Io invece mi ricordo di te. Fai promemoria. Ora io sono una donna. Cioè, sono un uomo ma faccio la donna. Tu invece, a giudicare dalle foto che vedo, sei diventato un uomo.

Insomma, mi piacesti subito e ancora mi piaci. Ma ora potrei piacerti io.

– No, mi fai schifo.

– Sai che ti dico? Sei brutto come il debito e sei pure sessista. Non vuoi venire con me perché ti fanno schifo i transgender. Sei un eterosessuale merdoso! Devi morire. Anzi, dovrebbero strappartelo a morsi!

– Non ne farei una questione di uccello. Guarda che, anche se tu non ce l’avessi, sono io che non lo uso.

– Ah, perdonami. Sei castrato?

– No, non me ne fotte una minchia del sesso.

– Però, come tutti, nella vita di tutti i giorni, vieni metaforicamente inculato.

– No, perché non ho una vita sociale.

– Perché mai?

– La gente, dopo tre secondi, pensa a quella cosa… è tutto impostato su battute a doppio senso e a meschine, vergognose allusioni di natura sessuale.

Quindi, è una gran rottura di palle.

 

Sì, se devo essere sincero, Sean Penn è un puttaniere. S’ingroppò perfino quella zoccola di Brigitte Nielsen che tradì lo Stallone italiano.

Poi, la dovrebbe finire questo Penn d’indossare queste infradito. Non si possono vedere.

No, non m’interessa. Fottetevi e andate tutti a farvelo dare in quel posto.

Quando si dice… quello s’è indurito troppo.

Sì, le donne sono noiose. Basta che dai loro Nutella e le fai ridere, potrebbero pure amare il film Tre giorni per la verità.

Oppure Into the Wild.

Avete mai visto una donna eremitica? Nel medioevo c’erano. Si chiamavano streghe. Le bruciavano vive.

Oggi, ci sono ancora le streghe ma non se l’incula nessuno.

No, non mi vedo proprio a essere intervistato in una trasmissione con una che mi fa le domande programmat(ich)e, vestita n tailleur.

Con un pubblico pagato che applaude a (tele)comando.

Sì, sapevo che sarebbe andata a finire così.

Non mi applico, non sono volenteroso.

Passeggiando, adocchio. Siamo pieni di malocchi. Non sono i finocchi, no, non sono omofobo.

Sono quelli che, appena svolti, vogliono sbattertelo…

 

di Stefano Falotico

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Robert De Niro oramai fuori dai giochi dell’Oscar, una sconcertante, clamorosa esclusione e i miei registi e attori del futuro. Ma quale futuro? Ah ah


12 Dec

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Sono davvero Russell Bufalino, no, imbufalito. Oltremodo incazzato come un Al Pacino estremamente sopra le righe e furentemente infervorato. Ho un diavolo per capello. De Niro, come sap(r)ete, è stato escluso dalle candidature dei Golden Globes e soprattutto degli Screen Actors Guild Awards. Salvo per un miracolo, no, salvo un miracolo, ah ah, non lo vedremo nella cinquina dei nominati agli Oscar come miglior attore.

Trovo che ciò sia riprovevole, imbarazzante, oserei dire perfino allucinante.

Ma come? L’attore protagonista della pellicola, assieme a Parasite, meglio recensita dell’anno, del film che con molta probabilità vincerà i premi maggiori, non sarà candidato?

Ma è uno scandalo! Chi è stato l’artefice di tale complotto? Forse Tommy Lee Jones di JFK. Forse Fidel Castro, da lassù, con la sua “baia dei porci”.

De Niro che, prima di Kevin Costner, fu opzionato da Oliver Stone per essere il protagonista del film appena sopra menzionatovi.

E che avrebbe dovuto persino, tanti anni fa, interpretare una commedia con lui nei panni di Fidel che espatriava nientepopodimeno che nei suoi odiati, da sempre combattuti Stati Uniti per guardare una partita di baseball. Sì, non vi dico balle. Non mi ricordo come avrebbe dovuto intitolarsi questo progetto ma De Niro, a metà anni novanta, voleva portare sullo schermo questa bislacca storia.

De Niro che infilò poi Castro nella sua seconda regia, il sottovalutato The Good Shepherd.

Sono pochissimi gli attori che, venendo esclusi dalle nomination agli Screen, hanno poi ottenuto ugualmente la candidatura agli Academy Awards.

Mi viene in mente, per esempio, Edward Norton di American History X. Che, nel rush finale, surclassò Joseph Fiennes di Shakespeare in Love.

Ed fu però candidato ai Golden…

Leonardo DiCaprio, nominato agli Screen per il film di Tarantino, consegnerà il premio alla carriera degli Screen stessi a De Niro in persona.

Ah, capisco.

Ma DiCaprio non fu candidato per il film che, assieme a Ben-Hur, è il più oscarizzato della storia, vale a dire Titanic. Che bella inculata.

Questi Oscar fanno acqua da tutte le parti più del transatlantico omonimo al titolo del film di Cameron che fu abbattuto da un iceberg stronzo semi-galleggiante.

Sì, i votanti dei Golden e degli Screen sono stati freddissimi quanto me quando una donna stupenda, pur mandandomi foto di lei più sexy di Kate Winslet a pru(gn)a e a poppa/e, tenta di provocarmi coi suoi “auto-ritratti” in chat su Facebook, perché non si capacita di come il sottoscritto, il quale prestissimo pubblicherà un altro graphic novel noir-erotico, apocalittico e divino, con una meravigliosa ragazza in copertina, possa essere più bello di Leo DiCaprio ma sia restio ad affrescare di pennello, di sua Cappella non so se Sistina, una con la quinta e con un paio di gambe più lunghe di una celeberrima ex di Leo, Blake Lively.

Lei mi vuole sedurre come fece Anne Bancroft de Il laureato con Dustin Hoffman e desidera quanto prima salvarmi dal divenire un Uomo da marciapiede.

Questa è bella, è bellissima, ah ah.

No, in tempi non sospetti, leccai il petto di una tizia e lei mi trattò da pollo arrosto, friggendomi nella sua patata al forno. Da allora, dopo che codesta mi strapazzò come un uovo al tegamino, nella fermentazione da “Quattro salti in pa(de)lla” della sua ovulazione post-mestruazione, fu combinata alla mia vita una frittata. Una stronzata!

Adesso, sono un ibrido, un uomo né carne né pesce che vaga nel mare infinito della sconsolatezza più amara. No, non voglio più amare.

Sì, lei con le sue gambe da giraffa m’avvinghiò, me lo prese e lì se lo sistemò, tutto fluidamente entrò, rimasi annacquato in quel Triangolo delle Bermude a lungo, bollendo mentre lei, godendo, imprecando e inveendo, posseduta come Linda Blair de L’esorcista, emise persino delle ignobili bestemmie in tale nostro atto orgasmico in cui crocifisse ogni mia castità per sempre perduta.

Dopo tanto tempo in cui il sesso fu da me temuto, fui dentro di lei sverginato e lei, gemuta e (m)unta, macchiò per sempre la mia oramai irrecuperabile innocenza della mia giovinezza che fu e giammai sarà più pura come prima di quel momento di me in lei spremuto e duramente sperduto.

Sì, uomini, non sposatevi.

Non fate neanche gli intellettuali e disdegnate pure la vita coniugale. È solo una pugnetta! Lo dico sempre… è meglio un congiuntivo mal coniugato piuttosto che vedere lei in bagno che si lava i denti e semmai soffre pure di congiuntivite.

Di notte, dei balordi potrebbero lordarla e allora diverrete un Cane di paglia.

Farete il culo ai bastardi ma, stando alle leggi italiane sul legittimo diritto alla difesa, vi prenderanno e vi ficcheranno in un centro psichiatrico come Alex di Arancia meccanica. Ah ah.

Lì vi sederanno e impasticcheranno di brutto. Sarete talmente rintronati che Rain Man sfigurerebbe dinanzi a degli uomini (ar)resi autistici in maniera esponenzialmente più devastata e devastante di lui.

Sì, eravate Top Gun, belli e gagliardi come Tom Cruise. Al che dei violenti fecero irruzione a casa vostra proprio nel momento in cui stavate per sparare a razzo una supersonica eiaculazione.

Adesso, non vi svegliate più. Nemmeno se degli infermieri vi riempiono di botte affinché dal letto vi alziate per andare a fare colazione. Sono lontani i tempi della vostra Isola che non c’è da Peter Pan. Tutta colpa di Hook. Sei anche tu, amico mio, un Eroe per caso? O siamo tutti noi degli antieroi come Lebowski che giriamo con le pantofole non solo in casa? La leggenda del re pescatore!

Pensate che vogliono dare l’Oscar ad Adam Driver per un film uguale a Kramer vs. Kramer. Ragazzi, non crescete mai. Le donne vorranno effeminarvi e vi trasformerete in Mrs. Doubtfire e in Tootsie. Non fate carriera. Sarà solo una laida vita da Sesso & potere. Tutti gli uomini del presidente!

Ad Alan J. Pakula ho sempre preferito Qualcuno volò sul nido del cuculo e sinceramente il culo, da Silenzio dei prosciutti, di Joanna Pacula.

Insomma, ho fatto le mie esperienze. Ma sono rimasto Travis Bickle di Taxi Driver, cioè Joker, ah ah.

Rimarrò imperituramente adolescente. E svecchiamo il Cinema! Evviva Nicolas Winding Refn, evviva Joaquin Phoenix, evviva la follia, il cinismo dei romantici, evviva gli ossimori, le contraddizioni viventi poiché è meglio rimanere deficienti piuttosto che leccarlo a questo mondi di ricchi in verità puttanieri e nullafacenti! Via tutte le maschere, il festino è finito!79117418_10215187069812945_554831786627039232_o

 

di Stefano Falotico

Dopo le nomination agli Screen Actors Guild Awards, abbiamo assistito a un altro ribaltone per la gara agli Oscar come miglior attore


11 Dec

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Ancora una volta, dopo la mancata candidatura ai Golden Globe, Robert De Niro di The Irishman, è stato spaventosamente escluso.

Alquanto raccapricciante. Sebbene forse, in questo caso, ricevendo il premio alla carriera, i votanti degli Screen… avranno optato per un altro nome da inserire nella cinquina dei candidati.

Scegliendo proprio Leo DiCaprio del film di Tarantino. Leo, a sua volta, consegnerà a De Niro stesso l’achievement award.

Le esclusioni “note” stavolta sono veramente imbarazzanti. Oltre a De Niro, è rimasto fuori dai giochi anche Antonio Banderas di Dolor y gloria.

Cioè, l’ha preso in quel posto.

A farcela a piazzarsi, eh già, è stato Taron Egerton di Rocketman.

Una risalita pazzesca. Nessuno avrebbe immaginato che potesse arrivare a tanto.

A quanto pare, gli americani sono andati giù di testa per la performance di Christian Bale di Le Mans ‘66.

Solamente Peter Travers e pochi altri son ancora convinti che Bob possa essere nominato alla statuetta degli Academy.

Mentre tutti sembrano oramai sicuri che a vincere l’Oscar come miglior attore sarà Adam Driver.

Incredibile anche questo. Negli ultimi giorni, il magnifico, irraggiungibile Joaquin Phoenix di Joker è stato infatti paurosamente scalzato, in “graduatoria”, da Driver.

Veramente assurdo.

Gli Oscar, si sa, sono spesso politicizzati.

Non devono essere affatto piaciute le dichiarazioni, sempre più potenti e cattive, di De Niro riguardo Donald Trump. E, ovviamente, Joker è un film scomodo per i capitalisti-edonisti del cazzo.

Molti statunitensi sono repubblicani. Di conseguenza anche i membri delle varie e più importanti associazioni cinematografiche adibite a nominare e ad assegnare i premi stessi.

Nel frattempo, finalmente qualcuno s’è deciso a distribuire Nonno, questa volta è guerra.

Il film di Tim Hill, con De Niro, sarà diffuso nei cinema italiani a partire dai primi di Marzo del prossimo anno, per merito della Notorious Pictures.

E questo è quanto, insomma, uno schifo.

di Stefano Falotico

La società è cambiata, l’eugenetica purtroppo ha vinto ma io sono un JOKER e canto le nostalgie di THE IRISHMAN


10 Dec

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Avevo ragione io, ah ah.

I film più belli dell’anno sono JokerThe Irishman e Richard Jewell.

Quest’ultimo non è ancora uscito qui da noi ma io adoro Clint Eastwood.

Anzi, lo ritengo purtroppo il più grande regista vivente, perfino superiore a Scorsese. Dico purtroppo perché non so quanti film potrà ancora girare.

Intanto, Kirk Douglas compié 103 anni. Alla faccia del cazzo. Compì, compié, compiette, vanno tutti e tre bene, miei analfabeti. Invece, non vedo bene quella coppietta lì. Lui è un cesso, lei è una merda. Forse però, a ben pensarci, sono una bella cagata sciolta. Ah ah.

De Niro è stato escluso dai Golden Globe ma saranno annunciate, nelle prossime ore, le nomination agli Screen Actors Guild. Credo che, se entrerà in queste candidature, sarà quasi certamente nella cinquina per gli Academy Awards.

Adesso, gli allibratori danno pure Adam Driver per favorito. Per favore! Date l’Oscar a Gioacchino e levatemi questo Dumbo davanti.

Sì, Adam Driver è un bravo attore. Talmente bravo che non mi dice nulla. Sembra la brutta copia di Dustin Hoffman. Poi, non so perché, mi pare uno di quei tizi che si sposano e mangiano lo yogurt. Non li sopporto.

Oggi, ho dato il visto si stampi alla mia ristampa del libro Dopo la morte. Sì, alcune righe non erano giustificate ma io, essendo certosino, più perfezionista di Stanley Kubrick, ho preteso la riedizione corretta.

Nel frattempo, col mio correttore di bozze, sto terminando l’editing del prossimo romanzo.

Oggi, per Daruma View Cinema, ho scritto la recensione di Cliffhanger. Presto sarà online.

Ballonzolo in questa mia vita tanto strana.

Correggo i testi dei miei amici ma non sono laureato. Né voglio esserlo.

Pensate a Leonardo Pieraccioni, appunto, de I laureati. Pigliatevi la Cucinotta e la cucina più amata dagli italiani, la Scavolini. Con Lorella Cuccarini e le vostre battute su Fantozzi.

L’università, cazzo, mi dà il voltastomaco quel posto di professorini barbosi. Un bel personaggio, eh sì, sono. Avrei voluto essere altro ma le cose andarono così. Mi arrangio e vi garantisco che non è il massimo. Anzi lo è. Poiché vivo come voglio, alla faccia degli invidiosi.

Sì, possono offendermi a raffica. Sono Keanu Reeves di Matrix. Anche Bud Spencer. Uno offende e si prende tre pugni. Mi urla che sono una pugnetta e poi getta la spugnetta.

Ma posso spingere ancora di più.

Oh, non so voi, sì, è un film infantile ma io, alla fine di Over the Top, piango sempre.

Sì, sono meno dotato. Infatti, purtroppo, sono un genio.

La psichiatria degli “idioti”, dei nani piccolo-borghesi non mi aveva dato una sola possibilità di vincere.

Questi cattolici falsi e dunque moralisti, ipocriti e farabutti, burini infami, parlano di redenzione. Quale?

Della madre? Sì, andasse al teatrino, suvvia, donnetta da parrocchia. Pure parruccona.

Sognava di essere la diva di Hollywood sulla collinetta famosa di Los Angeles quando non vide col binocolo neanche il suo seno piattissimo più della Terra prima dell’avvento di Cristoforo Colombo. Che poi… pure questa su Colombo è una bufala.

Colombo, pur di scoparsi Sigourney Weaver di 1492 – La conquista del paradiso, dovette attraverso l’oceano con le caravelle. Bastava che le offrisse due caramelle. Quella Weaver è una donna da Gorilla nella nebbia, una donna che non s’è mai più ripresa da Alien.

Infatti, Ridley Scott, consapevole di averle rovinato la psiche con l’invenzione del suo mostriciattolo, la ficcò in altri film.

Il ruolo cult par excellence di Sigourney è in Red Lights. In questo film, vuole smascherare il finto “invalido” Bob De Niro. È più “cieca” di lui, visto che… non è De Niro il sensitivo, bensì Cillian Murphy, quello che doveva essere il suo apprendista. So io cosa doveva prendere la nostra Weaver. Eh già.

Dove si laureò questa qui? Sì, classica donna che sosteneva di “vedere oltre”. Talmente oltre che poteva scoparsi sia Cillian Murphy, per riprovare sensazioni giovanili, che Bob De Niro per imparare a recitare ma il suo sesso fu “Ghostbuster”.

Luci rosse… ma de che?

Ha spezzato il braccio a tutti, confutando tutte le teorie di Freud e Jung. Ho pure spezzato il pane, dandolo ai miei discepoli. Ruppi pure il mio pene, dandolo a una che voleva invece solo un uomo che le portasse a casa il pane. Dovetti pagarle pure il vino.

Un campione vero. Sì, sono sempre stato molto amato, sono stato io a mandare a fanculo tutti. Dopo tre minuti, mi viene il latte alle ginocchia. Le donne, guardandomi, si bagnano e allora offro loro dei fazzoletti, porgendo a esse questa frase poco gentile ma veritiera:

– Succede di prenderlo in culo. Non ne fate una tragedia. Troverete uno che vi sposerà perché si sente in colpa a stare da solo. Sì, un uomo-donna.

 

Le donne, se non hanno figli dopo i trentacinque anni, pensano di essere malate non solo lì. Anche nel cervello. Allora, o vanno dallo psichiatra oppure fanno loro stesse le psicologhe. Cioè, dicono ai pazienti di amare la vita quando nessuno invece le ha amate come dio comanda. Sì, Dio è un porco, si sa.

Allora trovano un uomo che le porti ai concerti di Claudio Baglioni. E, fra una canzonetta melensa e un po’ di marmellata, ecco che nasce la frittata.

Cioè il figlio. Un disgraziato. Con una madre amante di Baglioni e un padre rincoglionito da una che lo fotté così, la vedo molto dura per questo futuro drogato.

Insomma, più che Joaquin Phoenix di Joker, sono The Master.

Ah ah. Lo so, sono antipatico. Non pretendo che possa io abbassarmi a voi.

Poveretti. Vediamo un po’, invece, che film possiamo scaricarci, stanotte, con una bella pornoattrice.

Ah, capisco, non c’è una grande disponibilità. Vogliono tutte, oggigiorno, andare in parlamento. Ah ah.master phoenix

 

di Stefano Falotico

L’esclusione di Bob De Niro ai Golden Globe è vergognosa quasi quanto la mia dai premi e dalla socialità borghese ma presto pubblicherò un libro più bello della sceneggiatura di THE IRISHMAN, ah ah


09 Dec

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Chiariamoci molto bene. Sì, questo sarà un pezzo infervorato, forse scritto dal fu Silvio Pellico incarnato in Bob De Niro di Cape Fear. Sì, dev’esservi stato un imbroglio. A Bologna dicono… un “manino”, cioè un intrallazzo meschino per obliare De Niro di The Irishman. Uno schifo!

Forse, sarà stata colpa di Nick Nolte del primo film scorsesiano menzionatovi. Ora, Bob De Niro, escluso ingiustamente, deve appellarsi a qualche speciale editto, oserei dire emendamento. Demandando al suo avvocato una lettera di risarcimento, ah ah.

Ma non disperare, Bob. Fra un paio di giorni, saranno annunciate le Screen Actors Guild nomination(s) e te ne fotterai poiché candidato sarai.

Sì, di solito, i candidati agli SAG Awards sono poi quelli che, in linea di massima, vengono uniformemente candidati anche agli Oscar.

Già infatti i Golden Globe t’esclusero per Il lato positivo ma, se non fosse stato per quell’inglorious bastard di Christoph Waltz di Django Unchained, avresti ora tre Oscar.

Invero, già un’altra volta, diciamo che t’oscurarono. Quando, per Risvegli, fu il compianto Robin Williams a ciucciarsi e cuccarsi la candidatura ai Golden. Ma venisti però agli Oscar nominato tu. Eh sì.

Sono contentissimo invece per Todd Phillips. Tutti i pronostici sostenevano che non sarebbe entrato nella lista dei nominati come miglior regista. Invece c’è in maniera ficcante.

Il Falò, qui sottoscritto, promette invece faville e grandi fighe. No, figate.

Egli siede sempre in prima fila e tutte gli fanno il filo ma, spesso, non ama farsi i cazzi suoi e dunque non dà a nessuna donna la sua statuina dorata, preferendo fare il prezioso come Timothée Chalamet.

Fra l’altro, a me Scarlett Johansson non dice una minchia e Adam Driver, più che un attore, mi pare un ferrotranviere.

Infatti, Paterson docet.

Sì, uno di quei piccolo borghesi che, dopo un lavoretto mesto, rincasa e litiga con la moglie. Al che, si reca nascostamente su YouTube per ammirare le cosce di Serena Garitta e compagnia bella.

Invece, io scarico tutte le puntate di Tagadà con Tiziana Panella quando scoscia. Ma non sono sposato né mai mi ammoglierò. Mia moglie non mi permetterebbe di essere abbonato ad adultdvdempire.com. Ah ah.

Insomma, sono stufo di questo porcume, di questo miele, di questa gente laureata in Scienze dell’Educazione, di queste giornaliste pusillanimi che ora parlano di “clima natalizio” e, nelle loro trasmissioni, prima eccitano col loro paio di cosce “lampeggianti” ma poi al contempo inalberano la stella dell’uomo da Natale in casa Cupiello, sono nauseato da questi film intimistici come Storia di un matrimonio.

Di queste vicende (extra)coniugali ove lui si lava i denti col Colgate e lei intanto piange lacrime amare dopo aver smacchiato le stoviglie, incapricciandosi dopo essersi incipriata, questa donna casa e chiesa e tanto di cappella, mica tanto, che si dilania per il dolore straziante di non essere da nessuno inculata. Che si crocifigga pure e mi dia una frittata. Sì, donnetta giammai felice bensì annoiata, chiama il dottore per farsi curare dai suoi mali immaginari. Solo pene avrà ancora!

Ma vi sono di mezzo i figli e allora facciamo/fanno finta di niente. Sì, lei continua spudoratamente a fingere a letto, lui non gliela fa proprio manco con la pompetta. Però suona la trombetta.

Il figlio piccolissimo rimane da solo a casa, riguarda Mamma, ho perso l’aereo e non gliene importa una sega. In città avvengono dei crimini. Il garzone picchia le Barbie, il macellaio non ama Alba Parietti, la Parietti esce con un nuovo libro in cui racconta di come lo prese in quel posto anche da quel salame di Christopher Lambert.

Poi, arrivo io. Cammino con aria spavalda e caccio pugni allo stomaco più potenti di quelli di Frank Sheeran. Quindi, fischiettando, ordino un altro caffè e me la fumo tranquillamente. Sparando qualche scoreggina col silenziatore.

Sto lavorando per voi, poveri cazzoni.

Presto uscirò con un altro libro.

In quest’Italia di sposati, soprattutto spossati, di spaesati e di paeselli, di pasta e piselli, delle vostre reprimende non tanto belle, del cattolicesimo borghese me ne stra-frego e sputo in faccia ai bulli.

E quelli che fanno gli avvocati? Ma che vogliono dimidiare? Ma che vogliono sentenziare, ma che vogliono emanare di verdetti!

Qui c’è una “capa rossa”, come dicono in meridione, un uomo Falotico che ne sa una più del diavolo, cioè De Niro di Angel Heart.

E, mentre tutti vanno in palestra per divenire i Mickey Rourke di The Wrestler, io ficco nel lettore dvd la scena iniziale del film Onora il padre e la madre in cui Marisa Tomei viene sodomizzata in maniera “Happiness” da Philip Seymour Hoffman.

Questa è dignità, è verità.

Se non ti sta bene, pensa alla salute, cumpa’, ti servo una pizza capricciosa e non fare il permaloso ché, dinanzi alla mia strafottenza, puoi solo dire che devi lavorar’. Sai solo scuse accampar’. Bevendo il Campari e tirando a campare.

In realtà, vai ben a caga’.

Pigliati quella racchia e portala a ballare.

 

 

di Stefano Falotico

Continuo a sostenere che Nic Cage sia uno dei più grandi attori di sempre. Devastante la piega presa dalla sua carriera, uno sputtanamento senza vergogna! Incontrastabile, invincibile, insuperabile, un uomo!


09 Dec

pig Primal prisoners ghostlandHa bisogno di soldi? Ma smettetela.
Siamo noi, comuni mortali, che facciamo le cose per ragioni alimentari, mica Nicolino.

Sì, Nicolas Cage, imbattibile.
Dopo aver dilapidato un patrimonio, andando letteralmente a zoccole, fra cui Jenna Jameson, dopo aver bruciato in soli tre mesi circa centocinquanta milioni di dollari, soldi coi quali, peraltro, poteva pagare tutte le puttane del pianeta Terra, spendendoli invece nel costruirsi una piramide, un mausoleo per quando sarà morto, dopo aver sciupato e mandato a troie un matrimonio nel giro di 72 ore, dopo aver lavorato negli anni novanta coi più grandi registi viventi, fra cui Scorsese, De Palma, John Woo e chi più ne ha più ne metta, senza sprezzo del pericolo, come un impavido kamikaze, sta girando a raffica, sbattendosene altamente della qualità.

Film ignobili, impresentabili anche per il cinema parrocchiale della chiesa del mio quartiere, San Martino, film che nemmeno sua cugina Sofia e lo zione Francis Ford vorrebbero vedere neppure se Nicolas finanziasse i loro prossimi progetti, legandoli sul divano a guardarli sotto tortura come Alex di Arancia meccanica.

Nicolas, bando alle ciance, è uno dei più grandi attori della storia, un uomo talmente coraggioso da essersi incarnato nel suo Ben di Via da Las Vegas. Anziché succhiare le tette di Elisabeth Shue, ha prosciugato la sua anima, leccandola dolcemente. Immedesimazione totale, un suicidio lentissimo, distillato in pellicole più brutte di Anna Mazzamauro ma di cui lui va fiero, sottoponendosi a infinite interviste nelle quali dichiara che è stato orgoglioso di esserne il protagonista indiscusso.

Ladies and gentlemen, Nic!

 

di Stefano Faloticorunning devil

THE IRISHMAN – The scene that everyone hates, ovvero quella dell’ortolano, la grocery (messin)scena, è invece un capolavoro di sofisticato pregio


08 Dec

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Sì, è un periodo di gagliarda mia rinomanza nel quale, in tali sabati miei ritornati in auge, in tali Saturday Night(s)Fever a volte scostumati, di me sfigato e macchiato caldamente dopo che, per tempo immemorabile, fui solo abbacchiato e obnubilato, no, non riesco a essere John Travolta con le sue danze acrobatiche, però entro nei locali giammai malfamati con ghigno da uomo affamato. Talvolta, solo affannato e affaticato poiché, lontano da essi, ho parcheggiato. Cosicché devo percorrere dieci chilometri a piedi, giungendo in loco a pecora. Cioè sfiancato. E devo stare pure attento che, dopo aver fatto serata, nel frattempo, la portiera della macchina qualche malintenzionato non abbia segnato. Sono sempre stato uno sfregiato. La farò franca. E se, invece di Franca, mi facessi una bevuta col Branca Menta? Sì, non sono da branco, sto al bancone e intanto guardo tutti i culoni. Ah ah.

Mai fu però un lupo solitario, bensì un solitario come Neil/De Niro di Heat. Conosco il calore delle donne come Ashley Judd ma, se rompono il cazzo, so esser loro Val Kilmer.

Questo Falotico, dapprima adombratosi, poi coperto di vergogna, quindi svergognatamente impudico a mostrarsi senza trucco, perciò come Joker, nudo e crudo nel suo decadentismo tendente al nero più cupo da uomo che perse qualche capello ma non il vizioso suo fare il volpino malvoluto, quest’uomo dalla bellezza angelica come Leo DiCaprio senza piedi caprini eppur carismaticamente diabolico come Mefistofele, cioè Lucifero. Vale a dire il diavolo di Angel Heart, che ve lo dico a fare? De Niro.

Quest’uomo che, in un’epoca remota, ai tempi delle scuole medie, fu ambito da tutte le ragazze più belle poiché possedette un fascino magnetico da Mickey Rourke dei tempi d’oro, più che altro dei poveri.

Quest’uomo che ogni suo talento, perfino pure la potenza ipnotica dei suoi occhi ero(t)ici, scialacquò in un’orribile, ignobile maniera da far spavento addirittura ai più zotici. Quest’uomo che divenne uno spaventapasseri e che si trascurò, oserei dire, sì, fu oscurato da ogni passerina che neppure di striscio lo cagò. Quest’uomo incapricciatosi, depressosi, immalinconitosi, impigritosi, apparentemente spentosi e riaccesosi con portento dopo tanti piagnistei, ipocondrie, lamenti e la sua misteriosa cameretta. Ove, ve lo posso dire, sono conservati molti porno merdosi più dei cessi di Cattelan.

Quest’uomo mai andato con una mignotta a cui gridarono… devi ancora mangiarne di pagnotte, sempliciotto.

Quest’uomo che poi affrontò il nonnismo prepotente di tale società di camerati violenti, quest’uomo schernito dal bullismo fetido dei burini più tremendi e malviventi, quest’uomo malvisto e perciò preso per il culo dal gentil sesso in modo oscenamente scandaloso a causa della loro incurabile deficienza. Ah, donne inculabili, sì sì.

Un uomo ingiuriato, crocifisso eppur giammai fottuto. Appunto…

Un osso duro eppur tenero di cuore, dolce come qualcosa che, lungamente, s’ingrossa di notte ove è buio, questo uomo profondo che se ne sprofonda e su un’altra bionda si fionda, scolandoselo, no, scolandosela tutta d’un fiato, ah ah, quest’uomo sfortunato ma mai domato, poco amato eppur corteggiato, quest’uomo che resistette, chissà ove sparì e stette, insistette e poi, dopo essere stato così sbattuto, ora si zittisce e quindi nuovamente s’ingrugnisce, incaponito e inculato, poltrisce, quest’uomo romantico eppur spesso antipatico, superbamente da tutti e tutte, soprattutto, divorato e squartato, aperto in due e “sfanculato”.

Ma egli se ne frega e volteggia alato in tal mondo oramai putrefatto poiché egli sa il Falò suo e dà nell’occhio, miei pinocchi, poiché è un uomo che guarda le gnocche, sgranocchiando un’altra patatina e si lecca i baffi come quando sei Fonzie(s).

Un uomo sfigurato ma grande come la più alta, figurativa Arte.

 

di Stefano Falotico

Assassinio sul Nilo: cominciate le riprese, sì, sono un Hercule Poirot anche Pierrot, l’Agatha Christie che amò Helena Christensen, Chris Isaak, insomma, Cristo, che la forza sia con voi


05 Dec

death on the nile

Sì, Hayden Christensen/Anakin Skywalker merita il mio Darth Vader. Prendetelo e ficcatelo nel water.

Sì, io adoro Kenneth Branagh.

Lo persi per un po’ quando un mio sedicente amico volle persuadermi che Enrico V fosse un brutto film.

Non dovevo dare retta a quel sedicenne lì…

Mi accusò di essere Johnny Depp/Edward Ratchett di Assassinio sull’Orient Express.

Edward, detto Cassetti, ovvero un lercio farabutto dall’anima sporchissima.

Fui io stesso, dopo indagini e pochi atti probatori a mio favore, a smascherare il vile impostore che indusse, grazie alla sua malvagia manipolazione, tutti i passeggeri della carrozza estemporanea di quella mia adolescenza in viaggio di tal (r)esistenza da carrozzone da zoccolone, eh già, a darmi addosso.

E non fu una singolare tenzone, mica pugnette, solo pugni e calcioni.

No, non soffrii di nessuna teoria del complotto amletica. Purtroppo, tutti quanti presero un abbaglio.

Sì, mi ricordo che, a quei tempi, trascorsi le notti ad ammirare le forme di Shannon Tweed, regina dei softcore e ancora attuale moglie di Gene Simmons dei Kiss.

Quando, al tambureggiare dei miei capricci sessuali e dei miei turbamenti risorti in gloria dopo tante notti in cui ottenebrai i miei ormoni, immalinconendomi disperato, divellendo il mio candore, nel cantare a squarciagola Perdere l’amore, fui anche scambiato per Massimo Ranieri de La patata bollente. Detto il Gandi. Senza h.

Poiché apparve assai strano che, giunto che fui oltre la maggiore età, nel mio lungo peregrinare lungo le strade mal asfaltate della mia città soventemente piena di scostumati, uno come me potesse smarrirsi in qualche bar malfamato, sprecando le sue giornate ad ammirare la venustà altrui da tempo immemorabile oramai esaltate, sputtanandomi ad acclamare gli idoli hollywoodiani, dimenticando invece d’impugnare la mia bella statuina dorata.

Sì, fui costretto a smerigliarla e a non tirarmela più… da anarchico zen. Fui obbligato, giocoforza, a sverginarmi con la prima biondina di Donnie Brasco che mi fosse capitata, per l’appunto, a tiro. Per dimostrare che fossi un uomo e non un cazzone qualsiasi. Ah ah.

Ancora rammemoro quella notte nella quale la mia lei, con ardire della sua f… a ardente, attentò poco delicatamente alla verginità mia e, deflorando il frutto mio prelibato e da lei succhiato, da lei stessa presto sconsacrato, apparendole meritevole di forte svezzamento, in quanto sorprendentemente le fui provetto con far insospettabilmente caliente, urlò piacevolmente e volle di nuovo gustarlo svenevolmente, scopandomi ancora e ancora poderosamente, in ogni senso posteriormente.

Avvenne, eh già, l’indurimento e vi entrai dentro profondamente, oserei dire brillantemente. Sì, all’interno di questa vita carnascialesca che scordai, solamente allo squittire post-puberale della mia superata infanzia oramai andata a puttane, sentii vibrare nel mio animo un irresistibile desiderio di fottermi da solo, platealmente fottendomene, ché non puoi mai dire mai fine alla (s)figa e arriveranno, state tranquilli, altre botte pazzesche, fondendovi e confondendo l’uomo eretto in voi ché credeste d’averla fottuta rittamente, scoprendo invece non lei, bensì denudando la verità inequivocabile d’esser stati inculati bellamente.

Sì, tempi bui ove caddi nella depressione più nera, denominata selva oscura da Dante Alighieri, tempi immacolatamente (im)puri ora deturpati e irrecuperabili, eppur riempiti dal gaudio della mia poesia al(a)ta.

Sì, dopo la prima volta, fu un macello. Soprattutto ai danni del sottoscritto. Soprattutto danni e basta. Colei che mi sverginò, eh sì, dopo avermelo proteso, pretese che usassi il dopobarba e vestissi elegante come un dandy. Insomma, per farla breve, volle precocemente (in)castrarmi negli ingranaggi delle sociali maschere carnevalesche a me da sempre risultate scabrose e scioccanti e, altresì, volle “adultizzarmi”. Adulterando pure l’indole mia eternamente fanciullesca da Johnny Depp di Tim Burton.

Sì, non sposatevi e non figliate, ragazzi. Le donne v’inchiappetteranno, pretendendo da voi lo snaturamento della vostra emozionalità gioiosa, giocosa e intimamente cremosa poiché, dinanzi alle amiche, vorranno vantarsi di aver scelto come compagno un Cicciobello qualsiasi.

Meglio invece ancora perdersi nella notte come Owen Wilson di Midnight in Paris e non seguire più nessuna cura da Franco Battiato.

Non fatevi inculare… dal sistema, rimanete felicemente schizofrenici come Keira Knightley di A Dangerous Method.

Vedeste cosa le combinò quello Jung? Per curarla dalla sua nevrosi, s’incarnò nella fantasia erotica di ogni teenager smorfiosa, sì, Michael Fassbender.

Le donne adorano Fassbender. Lo percepiscono come uomo forte, sicuro di sé, insomma un macho col mascellone da Ronn Moss di Beautiful eppur l’occhio da Shame. Cioè, diciamocela, un bel porcello.

Sì, le donne sono spesso ipocrite, miei fringuelli. A differenza di ciò che affermano nel quotidiano, ove fanno le san(t)e, vanno matte più di Keira… per un uomo dallo sguardo perverso. Lo reputano affascinante se lui le guarda di traverso. Che fesse…

So soltanto che Fassbender, ne L’uomo di neve, è veramente bollito e sexy quanto Val Kilmer dello stesso film. Ho detto tutto…

Di mio, che posso dirvi? Qui, le donne cercano le linguine, non solo allo scoglio, attenti allo scolo, quagliano poco ma vi vagliano e, se non spedite loro molti dispendiosi assegni, al massimo fantasticheranno di amori impossibili come in Uccelli di rovo. Ma, sostanzialmente, poco ovulano e friggono solo le strapazzate uova.

I maschi non stanno messi meglio, oggigiorno. Impazziscono, più della maionese, per la pornoattrice Brandi Love.

Poi, abbiamo pure le psicologhe. Donne che, prima di diventare tali, cioè mai, poiché crebbero solo con cazzi per la testa dopo quelli (ap)presi fisicamente nei liceo pedagogici, ora vogliono curare, cioè inculare i pazienti che guardano i film di Rainer Werner Fassbinder e di Herzog Werner.

Fottendoli a base di pasticche. Intanto, dopo aver sedato i loro pazienti, vanno a ballare col burino che le impasticca. Uomo analfabeta che però può garantire loro la bella villa, la bella vita e un po’ di divertente idiozia, si fa per dire, per far ridere le loro facce dal colore lilla.

Donne di siffatta (s)fattezza giudicano gli uomini come Pasolini non adatti a una società ove il valore maggiore è avere l’addome più piatto da esibire su Instagram.

Gli uomini vanno pure (di)dietro a queste. Poiché così è l’andazzo e allora pensano che sia meglio sbattersene… il cazzo.

Ecco, vorrei concludere con questa mia intuizione ficcata qui come viene…

Una volta, chiesi a un mio amico:

– Mi mostreresti, per piacere, sempre che per te non sia di troppo disturbo, la collezione dei tuoi libri, dei tuoi cd e dei tuoi film preferiti?

– Certo. Perché no? Ma non capisco il motivo di tale tua richiesta. Che vuoi vedere? Cosa vuoi appurare?

– Da ciò che ami, anche virtualmente, capirò com’è la tua anima.

– Suvvia. Che stupidaggine. Sarebbe come dire che, se mi piace Bob Marley, sono uno che sogna pace e libertà utopistica.

– Già, è così. Che poi tu ti trova nelle condizioni, anche economiche, per cui sei diventato cinico e realistico, è un altro discorso. Ma, in cuor tuo, batte la selvaticheria dell’uomo puramente ruspante e speranzoso che il domani sia egualitario e per tutti allegro e migliore. Insomma, scintillante!

– Dunque, seconda questa tua teoria, io sarei come Ryan Gosling di Drive solo perché ne ho il Blu-ray?

– No, in realtà non lo sei. Ma, istintivamente, a livello inconscio, ti sei riconosciuto nelle atmosfere e nella poetica di questo film.

Non sei uno stunt e non sei violento. Ma in te, nel tuo arcano spirito profondo e ancestrale, non v’è un uomo, qual sei, spaurito e forse dimentico della tua grinta oggi sparita.

Quando cala la notte e sarai solo, amico, guardati allo specchio e non mentirti.

Non sei Gosling di Drive, altrimenti ti arresterebbero. Ma in verità lo sei, eccome. Mio scioccone. E non fare lo scroccone.

Lo so. Siamo tutti dei coglioni, non fare neanche il marpione. Io sarò pure un volpone ma tu certamente sei proprio un bambagione.

Ecco, l’artista, bravo o scarso che sia, magnifico o impresentabile, aspirante tale o fallito tal dei tali, è colui che è riuscito, perlomeno ha provato, a scorporare l’interiorità della sua anima e del suo misterioso sentire per ricrearla di flusso estetico-emozionale, forse anche etico, educativo o non, propedeutico o meno, persino nichilistico o apparentemente osceno, a un’altra anima a cui offrire, si spera empaticamente, il suo esser(le) dentro.

– Ah, capisco. Per questo non ha funzionato fra te e quella che t’ha sverginato? Le sei entrato dentro ma, a lungo andare, non hai sentito un cazzo perché tu ami il Cinema di Clint Eastwood mentre lei vuole solo ragazzi con la 44 Magnum.

– La 44 potrebbe esservi stata, anzi, vi stette anche fra le tette, onestamente, ma non sono un tipo da grilletto facile… e mezze calzette.

 

Dopo questa freddura, accendo il termosifone.

Insomma, accendo il mio Falò. Fu solo Molto rumore per nulla.

Nel bel mezzo di un gelido inverno, incontrai Emma Thompson ma lei mi mandò a fanculo.

Al che divenni Charles Bronson e le suonai l’Harmonica da stronzo, giustiziandola nella notte Fonda come Henry, senza però pioggia di sangue, trattandola da Claudia Cardinale de I soliti ignoti.

Poiché in fondo in fondo, sì, posso garantirvi ch’è una mignotta e le preferisco un Gianduiotto.

 

 

di Stefano Falotico

Genius-Pop

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