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JOKER è un film socialmente pericoloso? No, è purtroppo socialmente giusto


01 Oct

Premiere+Warner+Bros+Pictures+Joker+Red+Carpet+cbFUbTDhofLl

Sì, le polemiche riguardo il fatto che Joker di Todd Phillips possa scatenare, presso i giovani “disadattati”, delle manie emulative, aumentano a dismisura a poche or(g)e dal debutto mondiale nelle sale cinematografiche del film giustamente Leone d’oro alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia.

Un film devastante, titanico, cattivissimo, un pugno allo stomaco scagliato con potenza smisurata, riversata addosso alle panze piene di tutte quelle persone fintamente altolocate che occupano posizioni di estremo potere al vertice della scala gerarchica. Appunto, più abbiente.

Dunque, suprematiste, impongono la loro visione del mondo insensibile, fredda, plastificata, disarmante, aberrante e sinceramente terrificante. Praticando psicologico terrorismo verso coloro che non se n’attennero, attengono e atterranno. Diffondendo scemenze precettive attraverso i mass media demagogicamente più capitalistici che, come in Essi vivono di Carpenter, fieramente e svergognatamente, insistentemente e a tamburo battente propugnano e ancora sbandiereranno ottusamente uno stile di vita umanamente inapplicabile e non confacente alla splendida varietà delle singole nostre alterità colorate e stupefacenti.

Poiché l’umanità non può omologarsi a questi rigidi, edonistici, consumistici dettami nazi-fascisti.

Perlomeno, le menti deboli e poco nietzschiane ne abdicheranno perfino piacevolmente, facendo sì che il condizionamento mentale loro indotto dai mezzi d’informazione talmente le distorca, eticamente e dunque immoralmente le svii e travi nelle loro pure integrità individuali da disinformarle, credendo di venirne istruite e istituzionalizzate. In verità, (de)strutturandole, uniformandole al classismo palestrato, cazzuto e forzuto oramai imperante d’un sistema avviatosi, in maniera irredimibile, alla spersonalizzazione individuale, irreggimentato irreversibilmente nel canale di pensiero del network dai dati Auditel col maggiore share.

Cosicché, mentre la cantante Cher, più rifatta della madre di Jonathan Pryce in Brazil, ostinatamente perseveri a cantare malgrado perda in diretta pezzi della sua faccia di culo, i ricchi nullafacenti continuano a guardare Vacanze di Natale, andando a sciare.

Ordinando ai disoccupati di non scialare poiché debbono lavorare!

Andassero a cagare!

Sì, in quest’Italietta, in tale stivalone di mezze calzette e di cazzoni, di partenopei calzoni e di sessiste canzoni, esiste un uomo cavernicolo dalla voce roca e cavernosa come quella di Arthur Fleck che non s’arrende e le ingiustizie non lascia stare. Infuocandosi (e)retto di cor(po) cavernoso!

Si auto-eleva in gloria come lo Yeti, l’uomo delle nevi, provocando i piccolo-borghesi soltanto col movimento fugacemente impercettibile delle sue sopracciglia giammai pittate eppur intonate a uno sguardo simpaticamente arrogante, stimolante… una valanga detonante come l’urlo di Tarzan in tale giungla di deficienti che parlano solo di cos(c)e piccanti. Quando, in verità, sono an(n)i che le loro anime sono andate a puttane.

Sono quelli che considerano Her di Spike Jonze un film sdolcinato, sono i commendatori-impiegati statali-stalloni comunali che, durante questa prima settimana di Ottobre, nonostante la loro moglie sia chiusa in clinica psichiatrica e il loro figlio minorenne sia internato in una comunità per disintossicarsi, considerano A Beautiful Boy un film penoso e patetico.

Cazzeggiando dal lunedì sino al venerdì in discorsi davvero elevati. Sì, dopo l’infinito, interminabile tormentone della farfallina non di Jessica Rabbit, bensì della coniglietta Belén Rodríguez e del suo porno semi-freddo con un nababbo più schifoso di James Deen (James Deen, uomo nano che brucia tutte le gioventù delle vergini cor-rotte, non James Dean, ex uomo-Gigante solo da Gioventù bruciata), adesso la questione, oserei dire di rilevanza omerica, più che altro da cavalli dei pantaloni di Troia, verte su Diletta Leotta e sul coro da stadio, in sen(s)o propriamente letterale, dei tifosi accalorati del San Paolo.

San Paolo fu illuminato sulla via di Damasco mentre in Italia ascoltano ancora quell’ipocrita del Blasco. Dopo che l’hanno ascoltato, anzi nei loro cuori auscultato, si sentono illuminati. Il mattino dopo, però, son sempre più impoveriti. Non nell’animo ma nel portafogli.

Infatti, poi cantano a squarciagola tutte le hit del malinconico per eccellenza, ovvero l’intramontabile Riccardo Fogli.

Diletta, tutto sommato, nonostante le battute un po’ troppo spinte e vi(ri)li sulle sue tette, fa spallucce mentre le casca la spallina e un altro uomo, dalla Curva Sud, commenta in maniera leggermente furbina le sue pericolose curve che vanno dagli appennini alle Ande fin all’ex arbitro Collina.

È una valle di lacrime mascherata dietro le più triviali, scontate battutine finto-brillanti.

Joaquin Phoenix vincerà l’Oscar? Anche il Golden Globe? Perché Diletta Leotta, con le sue bocce dorate, no?

Ah ah, che ridere.

Ieri ha fatto goal Inglese. Ma Inglese andrà a vedere il film L’irlandese? Ah ah, che scompisciarsene. Capirai…

Stefano Falotico invece è fallito, “fallotico”, di mestiere fa l’ottico anche se molti pensano che sia schizofrenico e non veda bene questo mondo?

No, infatti non lo vede di buon occhio, malocchio, prezzemolo e basta coi doppi sen(s)i sui finocchi, basta con gli oscurantismi sugli “antrocchi”, basta con Calimero e il brutto anatroccolo, con l’anatra all’Arancia meccanica.

Col Gelato al cioccolato di Pupo, con le barzellette del Pupone, basta col cocco bello, con prese pel cul’ a Cicciobello.

La vita non è un negozio di Giochi Preziosi.

La prossima volta, se fossi in voi, starei molto attento a infierire da fiere sul prossimo (s)conosciuto.

Siamo sinceramente stufi di questo mondo retorico, buonista e fake.

Tanto, se sei un intellettuale ascetico e semi-eremitico, ti diranno sarcasticamente che sei mitico, se stai tutto l’anno a Ibiza, ti urleranno invece di avere una vita più tranquilla e di leggere più libri perché sei una vivente, demente fece.

Siamo stufi degli psichiatri conformisti che, anziché dare slancio ai loro pazienti impazienti, li castigano, sedano, comprimono, ancor più deprimono, impasticcandoli poiché non s’adattano e piangono.

Siamo stufi un po’ di tutto.

Finalmente, Todd Phillips, senza se e senza ma, è arrivato al sodo.

E ha fatto il culo a tutti.

di Stefano Falotico

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Il Cinema, che Sole, come son “sol(id)o”, mi consola dalle inconsolabili lamentele dark di Facebook, Tim Burton


16 Mar

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Cinema, “odorandomi” di te, deambulando nei tuoi fotogrammi, disdegno quel patetico film che è 21 Grams.

Invece, mi tuffo in Burton Tim, “pagliaccio” in questo mondo miser(and)o. Sì, son miscredente di questi amori “vivandati”, sbandierati ai quattro venti, ai quattro vel(l)i. Mi spoglio della superficiale di tutti pelle perché ne ho piene le palle, e col Cinema mi sballo.

Drogati… (mettete su tal parola l’accento a mo’ d’imperativo o prendetela per quel che siete), questo mondo non si risolve coi paradisi artificiali. Ché già A.I. di Spielberg mi parve una cagata pazzesca.

Su Facebook, un’altra pazza, con sotto il naso la puzza, il suo diario da merda “qualunquista” sbrodola, “spruzzando” a tutti, “In condivisione” di “Mi piace”, la sua etica da una che s’è rotta la v(ag)i(n)a e monologa a interlocutori finti, come lei poco fini, a cui fa appello, domandando a uno se può “scappellarlo”. Lui ci sta(ppa)! Partono i “bacini”.

E allora io, da CappellaioMatto”, dinanzi a codesta non tanto sveglia, mi svesto, no, faccio sì che il mio “uccello” si ridesti, ché viva pure la sua Alice nel paese del “Che film ho visto stasera, meraviglioso. Domani, però, ho da farmi il culo”. Sì, glielo fanno, in quanto ella è meretrice di notte e mentitrice, sotto mentite spoglie da cassiera, di giorno. Una bella che racconta balle dietro la faccia come quello, appunto.

A “quel” si “viene” ed è duro… accettar la verità di una vita andata a “puttana”.

Eppur si lamenta. Dà agl’ipocriti la patente di falsi e si dichiara falsa(ria) del suo “vero” lavoro, “sudandosela”.

Al che, appare il trailer del nuovo Burton, e mi sembra di sognare…

Capolavoro o presa per il popò di dimensioni kolossal?

Di mio, preferirò sempre una pellicola Kodak a un iPhone con scatto selfie coi morti.

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di Stefano Falotico

Puttane, Liz Berkley, Hurley e Harley Davidson, Don Johnson, showgirls, Sharon Stone, sgabelli, Parietti, sudate pareti, tette, culo, basta con questo sliver e lingue, borghesi morite, ficcati a mio inguine piccante!


27 Sep

Finiamola con questa merda di film, si producevano una volta. Nei tempi in cui ogni uccello era da anni 90. Ah ah. Stavate piegati male alle direttive del direttore. Era Berlusconi e lo è ancora. Ma che volete arrestarglielo?
Compreso Verhoeven rincoglionito con Berkley e spogliarelli! Che da Silvio non ottiene più atti di forza!
Basta, voglio del sano cazzo in culo alla vita! Non mignotte, magnoni, Baldwin, pappine, mammone, milf e compagnia bella o brutta oppur di malaffare. Siete alle peggiori frutte(ret-t-e?).
Ecco il Fruttolo mio, bacati e ballerini da yogurt, dame e giullari, oche giulive e olivine. Finitela zie e zitte. Basta zitella e prepara gli ziti della Barilla. Assieme a pasta formato ricchioni.
Ori di riccioli e vai di liscio, tanga e tangheri, sceme e sbudellamenti, Machete e Jessica Alba.
Che società di puttanoni! Ma come si fa ad accettare? Siate acidi! Mangiate carne con insalata e poi vi dichiarate donne vegetariane col salame crudo! Che schifo! Datevi alla chirurgia di Mickey Rourke e fumate come turchi nella sin city. Sì, a dame to kill.
Vaffanculo!

Beccati questa bellona biondona e ficcatela mentre strusci la striscia di cocaina. Basta vederti il ciuffo e hai capito quanto annusi, mio marcio!

 Diciamoci la verità. Il rincoglionimento partì da John Lennon. Lui e immaginar la gente che balla e canta sotto le stelle. E sotto le stalle no? Stiam messi a pecora! Doveva sposare Milly Carlucci, almeno sarebbe morto di crepacuore nel più buonista fottersi (del)la donna accavallante tardona già a 30 an(n)i, non farselo ciucciare da Yoko Ono. Doveva leggere Banana Yoshimoto quello scemotto inglesino col bavero da paperino.

Poi finitela con questi film orientali e con queste giapponesine che giudicate fighe stratosferiche. Io vedo solo un buon seno a cui sparger dei veleni da Tina Pica.

Grande Annunziata, mica come quella vergine mai sverginata della televisione politica. Tina sapeva come ascendere pur da vecchiona!
Criticava tutti di polemica, non politiche ma polenta! Lente, castrati e agnelli di Dio ché io tolgo i peccati del tonto! Koi no tsumi sarebbe un pleasure di guilty of romance? Basta coi romanzi erotici di Oriente, Manzoni e i manzi, basta! Ma mi faccia il piacere, avrebbe detto Totò. Ficcando nel popò quel poco di porca della Megumi Kagurazaka. Giuseppe Simone col Diprè va in Australia e Megumi glielo rende mondiale come la coda dura dura del canguro! I soliti ignoti per scardinarla di legumi e fagioli a metodo fu cimin. Tutta è una porcata. Fregati! Pasolini voleva i pisellini? E allora? Meglio che camminare sui ceci, caro mio cieco. Beccati Fellini e gradisca! Impara a vivere e succhia la banana. Io mai fui come Mifune a capolavoro samurai. Mai sarai più perché ti assassinerò come non lo vedrai di punto in bianco! Ah ah!
Sarai impiccato di tante fune, scannato di fucili e focosamente bombardato! Ah ah!

E ora stai sedato in casa!

Chi si ricorda di Sonia Aquino?


14 May

Donna di bocce “aquiline” da “rapace”. Pochi film in attivo, ma “tanti” a lei passiva. Che uva!

Sonia zoccola fu e ora chissà ove la sta usando? Nel posticin a cui tutti, non tanto pian pian, entran nell’alto, ah ah, piano.

Un “sali(va)scendi”. Per accendere il candelotto! Acqua piovana, siccità. Perché oramai è prosciugata, anche di valle di lacrime dopo tanta bontà d’allattare.

I migliori seni del mio “girovita”


12 Oct

Il reggicalze è nulla in confronto al “mio”.

Me “lo” reggo da me. Non me “la” menate!

Non ho mai capito e non capirò la gente sposata.
Amore, amoretto, amorucolo, amorino, bacini e bacetti, e la pelle è sempre quella, sempre le stesse lenzuola, all’accorrenza da “cambiare”, e il solito accoppiamento che “scopa” anche di “coppie” scambiste

Sì, credo che l’unico vero sesso dell’Uomo moderno, che non ha alcun timore di “darlo tutto”, è quello virtuale, ove puoi stravaccarti e “sudartelo” sul divano “scamosciato” e “allevare” il “camoscio” che, prima è “moscissimo” in seguito a chi inseguì la tua anima, poi si “distende” di vasi dilatatori e “spalanca le gambe” al piacere “ermetico” del Man a(r)mato di “mano”.

Il mio taglio di “capelli”, da infante, si recava a Prato, dal barbiere Cosimo, uno che “accomodava” anche le donne da “sciampista allo champagne” (sì, era come Maifredi, ex allenatore del Bologna Football Club, di “calcio in culo”, che retrocedeva sempre da “elegante juventino” con queste zebre che “tingeva” di nero sul “bianco”), poi “crebbi” con l'”imparruccato” Andrea, uno che “sbarbava” tutte quelle che eccitavano la “patta” della sua “bottega” sempre aperta.

Con questi “maestri” di “classe” ineludibile, discutevamo di molti “balconcini” e, da tali “egregi”, ho “imparato” che vale più una “rasatura” personale d’una “aiuola” che taglierà, di “lametta”, solo le “palle”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Gretchen Mol
    Forever mine…
    “Mollissimo”. Infatti, appena “la” vedo, i miei ormoni (s)balzano e mi crescon le tette quanto Lei, da “ermafrodita”.
  2. Uma Thurman
    Cogli la “mela” quand’è matura.
    Ed Ethan Hawke “la” sapeva “lungo”.
  3. Monica Bellucci
    Il Vincent Cassel ogni Notte “la” scassina e “incasina”.
  4. Marion Cotillard
    Di faccia non va.
    Per il resto, eccome, “eccolo”.
  5. Heather Graham
    Qui, questa qui è esagerata. Non se ne può più.
    Esageratona!
  6. Julianne Moore
    Demi Moore non vale un “cazzo”, né come “donna” né come attrice.
    Questa è “validissima”.
  7. Jennifer Connelly
    Oggi è anoressica.
    Prima, si “spalmava” di burro vero.

Genius-Pop

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