Posts Tagged ‘Cameron Diaz’

I più bei film romantici di sempre: ovviamente, sono per l’appunto solo dei film, mentre il più grande “film” del mondo è il nostro amore infinito che ha distrutto tutti i pregiudizi


13 Jun

femme fatale de palma

https://drive.google.com/file/d/15h0dMfu2wJ4-RB3lKEEdbjqhFT-yv-IK/view?usp=sharing

Ora, iniziamo con la prefazione semi-goliardica su freddura da Falò d’ordinanza. Puntuale, impeccabile, diciamo (im)prevedibile, sostanzialmente “inconcepibile” e impagabile, oserei dire ineccepibile, dunque di sinonimo, diciamo pure inappuntabile.

Molta gente pensa che, dopo tanti miei durissimi travagli esistenziali, dopo essermi arenato anzitempo e dunque dai miei coetanei soventemente inchiappettato notte e dì, a ogni ora e secondo delle mie uscite da Joker nel loro mondo da nerd, io covi atroci, recondite voglie vendicative assai patetiche e capricciose.

Sì, molti cretini, i quali ragionano col culo, sono fortissimamente convinti che, dalle sedate e poi rinate profondità del mio animo in passato sprofondato, riemergano or allarmisticamente dei segnali di preoccupante desiderio di revenge.

Ma smettiamola. Non siamo in Kill Bill.

Io non sono Russell Crowe/Massimo Decimo Meridio de Il gladiatore e neppure quello che scoperchiò tutte le verità nascoste dagli ipocriti à la Russell di Insider.

La mia attuale lei è decisamente più figa di Jennifer Connelly di A Beautiful Mind.

Ah ah.

Per molto tempo, va detto, mi coglionai da solo, diventando Nicolas Cage de Il genio della truffa. Il mio “miglior” amico si rivelò uno stronzo impari e alla fine, a mo’ di Sam Rockwell di Confessioni di una mente pericolosa, assolutamente convinto che io fossi Paul Walter Hauser di Richard Jewell, prima che quest’ultimo giustamente venisse scagionato totalmente da ogni falsissima accusa scabrosa, cazzo, rimediò una figura da white trash alla Rockwell di Tre manifesti a Ebbing, Missouri.

Devo esservi sincero, il mio ex amico mi considerò un malato di mente. Ah, molto intelligente costui. Se davvero io fossi stato matto, perché mai lui uscì con me per tantissimi anni?

Sì, direi che la parte di Jeff Daniels di Scemo & più scemo gli calza a pennello. Anche quella di Jeff Daniels di Debito di sangue.

Ah ah. E siamo giù alla seconda freddura devastante.

Di mio, sono Jim Carrey di Bugiardo bugiardo, di Yes Man, di The Truman Show e di A Christmas Carol.

Piaciuta la terza freddura?

Ah no? Ah, ma allora insistete, cristo!

Perché mi gridate che dovrei togliermi la maschera? Ok, la tolgo subito. Leviamoci The Mask dalle palle e pure Cameron Diaz. Da anni non gira una minchia ma, secondo me, se ne gira più di quando era al top della topa.

Siamo onesti, non cazzeggiamo, alla Cameron dei bei tempi avrei certamente offerto la mia faccia da culo, no, da lupo.

Ma io sono, invero, Nic Cage di Con Air e anche di Cuore selvaggio.

Quarta freddura. Quinta? Non lo so.

Nic Cage è da sempre fissato con Elvis Presley. Sposò pure sua figlia, Lisa Marie. Mentre Tim Burton scopò sempre Lisa Marie.

Allora, non facciamo del casino! Di quale cazzo di Marie stiamo parlando? Di quella di Mars Attacks!?

Oppure della semi-diseredata figlia, per l’appunto, del re del rock?

Allora, per evitare confusione, scegliamo Sarah Jessica Parker di Mi gioco la moglie… a Las Vegas?

Demi Moore di Proposta indecente o Elisabeth Shue di Via da Las Vegas?

Guardate, a scanso di equivoci, optiamo per Laura Dern. Quale? Quella di Wild at Heart?

No, quella di Twin Peaks: Il ritorno.

Invece, al Kyle MacLachlan/agente Cooper, scegliamo Matthew McConaughey di Killer Joe o d’Interstellar?

Ah, certo è che gli sceneggiatori di Hollywood hanno proprio poca fantasia. Sempre con questo cazzo di cognome Cooper.

Di mio, preferisco il protagonista di Mezzogiorno di fuoco.

Comunque, con Elizabeth Berkley di Showgirls io passerei ancora delle mezzanotti di acqua… e basta.

Ma quale Cooper e uomo cupo! Io, al massimo, sono Cary Grant di Un amore splendido ma non sono affatto un puttaniere come l’interprete principale di Love Affair.

Non sono neanche Eric Draven/Brandon Lee de Il corvo.

Non sono mica morto, eh? Anzi, il mio uccello va alla grandissima. Un “volatile” che volteggia nella notte da vero pipistrello come in un piano sequenza spettacolare di Alex Proyas. Sì, quello di Dark City. Ah ah.

Pare che Jennifer Connelly abbia scopato pure Rufus Sewell. L’unico che non ha scopato è Robert De Niro. Grazie al cazzo. Avrebbero denunciato Bob per aver violentato la minorenne Deborah di C’era una volta in America. Elizabeth McGovern, dopo lo stupro da Bob/Noodles orribilmente perpetratole e praticatole in macchina, avrebbe potuto sbatterlo in carcere come in Cape Fear. Ma s’innamorò, si fa per dire, di uno più corrotto di Nick Nolte…

James Woods! Quello che ci dava e ci dà di Cocaina…

Ora, lasciate stare i drogati. Non volete mica finire come James Woods di Casinò? Lasciate pure perdere Sharon Stone di Basic Instinct. Lasciate soprattutto perdere… Joe Pesci, anche di The Irishman. Lasciate forse pure perdere Carey Mulligan di Drive. Potreste innamorarvene alla follia, poi tornerà suo marito e voi diventerete il suo miglior amico. Ammazzeranno il vostro miglior amico e potreste vendicarvi come ne Il mucchio selvaggio. Dai, suvvia. Queste cose accadono solamente nei film. Nella vita reale, se ti vendichi in maniera violenta, ti sbattono in galera? No, in manicomio giudiziario. Ah, roba da matti! Amate invece una storia d’amore abissale. Che è già stata minuziosamente, straordinariamente narrata in un libro coming soon.

Vi piace la copertina? E invece la locandiera? No, volevo dire la locandina. È bellissima, è magnifica. Anche io lo sono. Se siete arrabbiati e volete fottermi, su Iris stasera ridanno il film Femme Fatale di De Palma. Ma per chi mi avevate preso? Per Black Dahlia? Basta con le puttanate. Sono molto più bello di Josh Hartnett. Anche assai meno ricco, però.

Sono però più giovane di Antonio Banderas.

Io e la mia lei, oltre che fantastici, siamo entrambi poco autoerotici ma molto autoironici.

Sappiamo prenderci per il culo sino allo sfinimento.

La adoro! La venero! La sbatto anche in cover. E lei mi sbatte tutto in faccia. Sì, questo è amarsi. Trovarsi, ingelosirsi, arrabbiarsi, vivere con intensità ogni emozione.

Se non vi piace, se non ce la fate, passerete tutta la vita a farvi i film. Solo quelli.

E sapete perché? Non valete un cazzo.
di Stefano Falotico

speculareipnosicop

Reinventatevi clown come JOKER – Avevamo le agenzie interinali, adesso, per i fegati amari, le agenzie intestinali


09 Oct

casa di jack dillon ganz

Murray Franklin/De Niro m’invita in trasmissione e allieto la platea con delle freddure micidiali

Sì, arriva un punto nel cammino di nostra vita in cui, senza i soldi neppure per la legna del camino, inevitabilmente capisci che, malgrado uno possa essere il nuovo Dante Alighieri, viviamo in una società ch’è una selva oscura ove, se non vuoi suicidarti, anche perché se sei cristiano finirai all’Inferno, visto che il suicidio è abrogato da dio, devi attenerti ai dettami socio-lavorativi d’un mondo poco paradisiaco.

Sì, senza un lavoro decorosamente remunerativo, nessuna Beatrice vi accompagnerà nel lungo viaggio della vita. Sì, state tranquilli. Senza un conto in banca sufficiente per arrivare a fine mese, qualsiasi donna, dopo tre volte che le offri da bere, ti manderà a fare in culo.

Al che vivrete in un eterno Purgatorio.

Ora, potreste andare anche a puttane. Sì, peccato che una prostituta, soltanto per un po’ di zucchero, vi chiederà molto più di 3 Euro, cioè il prezzo della somma complessiva delle tre volte nelle quali alla vostra donna desiderata, non desinata, offriste per l’appunto i caffè.

Prendiamo, ad esempio, Matt Dillon de La casa di Jack. È ricco, fa l’architetto e ha una casa arredata meglio delle regge di Beautiful.

Però, ha un piccolo problema. È passato dall’inoffensivo, anzi amabile DOC, ovvero il disturbo ossessivo compulsivo con manie igieniche, dalla purezza ribelle di Rusty il selvaggio al grunge grezzo ma romantico di Singles.

Dopo la separazione da Cameron Diaz, a causa della botta pazzesca, detta altresì delusione immane, pensò di fare l’amore con Kevin Kline di In & Out.

Sì, se Cameron te la dà e poi in culo te lo dà, puoi anche darti all’omosessualità.

Tanto, una più bella di Cameron di quei tempi non la troverai più. Mi pare sacrosanto sperimentare altro. Ah ah.

Al che, Matt non voleva diventare schizofrenico come il suo spiantato, sbandato, squattrinato di Fort Washington. Da cui il film Tutti pazzi per Mary. Ah ah.

Quindi, Matt, per sbarcare il lunario, si diede ai film di rapina. Come no? BlindatoTakers e Insospettabili sospetti.

Non servì a un cazzo e degenerò del tutto.

Insomma, questo Matt che vuole dalla vita? È un attore di risma, ha avuto e può ancora avere donne bellissime, negli anni ottanta è stato un sex symbol ma, a una vita moralmente retta da uomo “cavallerizzo”, preferì fare il Joker in un film di von Trier.

Queste sono proprio, come si suol dire, robe da matt’.

Ecco, la vita non è tanto una Divina Commedia, diciamocela. Più che altro, è una diabolica tragedia.

Come no?

Ora vi spiego. Fra pochi giorni, sarà disponibile in cartaceo il mio nuovo libro, La satanica brama del fatale languore. Libro superdotato di codice ISBN con in copertina una ragazza più bella di Cameron Diaz.

Romanzo cupissimo ma al contempo passionale, tetro ma comunque forse stupendo. Registrato e legalmente depositato presso la Biblioteca Nazionale di Roma.

Due giorni fa, mandai il mio c.v. a una biblioteca di provincia affinché mi assumessero.

La risposta è stata questa:

Gentile Stefano Falotico,

grazie per il suo interesse per la posizione Bibliotecaria/o…

Abbiamo esaminato la sua candidatura; sfortunatamente, non è la persona giusta per la posizione al momento, abbiamo comunque visionato il suo cv e se compatibile con altre posizioni aperte la contatteremo direttamente.

Siamo spiacenti per la brutta notizia e le auguriamo buona fortuna nella sua ricerca di lavoro.

Cordialmente,
Fabio…

 

Secondo voi, pubblico, non è per fare del populismo, che società è questa?

Uno scrittore come Dante Alighieri che non viene assunto da una piccola biblioteca ove vi sono, peraltro, solo libri per gente che non ha i requisiti intellettivi per amare Joker.

Oh, comunque, stasera ridanno in tv Factotum.

Film che, oltre a Matt Dillon e al regista, ho visto solo io.

Ho detto tutto.

Poi, diciamocela. Sì, ha fatto lo stronzo ma Sugar Fornaciari rimane il più grande cantante italiano. Che forza, che poesia!

Prendete Marco Mengoni e minchioni vari, vadano nella stalla.

 

di Stefano Falotico

GRACELAND: un mio cortometraggio, tanti anticipati auguri a Bob De Niro ed evviva il JOKER Jim Carrey, eh sì!


13 Aug

GRACELAND

Per molti anni fui scambiato per Sylvester Stallone di Cop Land, invece sono stallone e basta?

Di mio, sono romantico.

Be’, questo non è un cortometraggio nel senso più cinematografico del termine. E apparentemente non ha senso. Pare più che altro una mia vanitosa, esibizionistica gigionata. La solita incomprensibile faloticata.

Infatti, è nato per caso. Son stato di nuovo ad Anzola dell’Emilia.

Al che ho cominciato a filmare e a filmarmi. Quindi, cambiando stazione radio, è passata una canzone che sino a oggi m’era sconosciuta, ovvero Miracle of the Rosary.

È una canzone paradisiaca. Sì, ci sono e ci furono molte rockstar grandissime ma Elvis non si batte. Lui è il re eterno di tutti i sognatori, la purezza incarnata in una voce divina.

Ecco, puoi essere un carceriere, un carcerato reo di aver commesso dei crimini mostruosi, puoi essere un gerarca nazista pluriomicida o puoi essere invece il papa, un missionario in Africa, oppure una persona qualsiasi coi tuoi pregi e i tuoi difetti.

Nessun uomo, che sia credente o no, che sia pure il più pazzo del mondo, non può… non può assolutamente non commuoversi dinanzi a questa canzone. E inchinarsi a dio.

In questo pomeriggio, è avvenuto qualcosa simile al racconto di Natale del film Smoke.

Ho sostato e parcheggiato la mia macchina vicino alla chiesa principale di Anzola.

Al che mi s’è avvicinato un ragazzo di colore. M’ero un attimo distratto. Appunto, per estrarre la sigaretta e per accendermela.

Vedo questo ragazzone nero a trenta centimetri da me. E lo guardo, un po’ spaurito, dal finestrino.

Oh, a prima vista m’era sembrato uno di quei neri con una calibro venti, anche quaranta, per le specialiste…

Ma sì, un mandingo per film, diciamo, non da Denzel Washington. Anche se poi… Denzel è stato il protagonista di He Got Game. In questo film, suo figlio si chiama Jesus.

Questo Jesus però, a differenza del vero Gesù, il quale secondo Denzel Washington è negro, perlomeno mulatto come lui, lo dice in Malcolm X, distruggendo in un nanosecondo ogni falsa iconografia cattolica, ecco… tale Jesus comincia a corrompersi. Inizia ad avere successo come star del basket di una squadra allenata fra l’altro da John Turturro, un suo omonimo nel film Il Grande Lebowski. Sì, il celeberrimo figlio di puttana Jesus Quintana. Uno che deve conoscere bene cosa succede, diciamo, negli spogliatoi delle docce del carcere di San Quintino. Sì, i giochi poco puliti da saponette vanno forte lì. Se poi becchi uno più dotato di Denzel, cazzo…

Torniamo a suo figlio Jesus. Sì, è uno che sa infilare le palle in buca. Tant’è che un bel giorno mette piede in una stanza nella quale non sarebbe mai dovuto entrare. Diciamo che fa, come si suol dire, il passo più lungo… della gamba. E davanti a lui, semi-ignude, gli si presentano Chasey Lain e Jill Kelly.

Dunque, nel giro di un triangolo con due espertissime e navigate pornoattrici che sanno il fallo, no, fatto loro, da possibile Michael Jordan e Scottie Pippen, rischia di diventare Rob Piper e il protagonista assoluto dei film per adulti di Jules Jordan.

Vedi come può cambiare la vita in un istante? Basta una botta, una spinta. Meglio se due spinte…

Parlo per esperienza personale. Io sono ancora Roddy Piper di Essi vivono, lui però è purtroppo morto mentre io ora guardo, lucidissimo, chiaramente tutti questi stronzi destrorsi che se la spassano in maniera vivissima.

Be’, devo esservi sincero. Io sono stato iniziato al sesso, diciamo, un po’ più mature proprio da Jill Kelly.

Adoro il suo tatuaggio situato in una zona che già di suo è incisiva, adoro le sue forme che, in modo circonciso, ah ah, no, conciso si potrebbero definire estasianti.

Sì, è sempre stata comunque rifatta. Ah, per forza. Più rifatta di lei.

Non facciamo più frittate!

Comprai in dvd il suo film cul’, no, cult100% Jill.

Sì, qualche giorno fa v’ho detto che sono un ammiratore sconfinato di Shannon Tweed. Be’, adesso molto meno, Shannon ha la sua età.

Così come Jill. Ma all’epoca non ce n’era per nessuna. Tutti loro erano.

Ma non smarriamoci in cazzi miei che non v’interessano.

Torniamo ad Anzola e a questo nero. Mica un Jesus, solo un povero cristo.

Lui mi ha fatto un gesto. Non riusciva a parlare. Poi, ha avvicinato la sua sigaretta… per farmi capire che voleva che gliel’accendessi.

Gli ho dato un Euro, dopo avergli acceso la sigaretta. Lui me l’ha ridato indietro, come per dirmi… no, non voglio soldi.

Io ho insistito.

Lui è rimasto piacevolmente scioccato. Sì, dietro di me c’erano altre due macchine. Una piccola come la mia senza nessuno al sedile del guidatore. Un’altra invece molto grossa, una BMW. L’uomo dentro questa BMW aveva da poco trattato male il nero, urlandogli contro parole raccapriccianti.

Per cui, questo ragazzo nero dev’essersi sorpreso che un comunissimo sfigato come me, non certamente ricco come quello nella BMW, gli abbia voluto fortemente regalare un Euro. È stato felicissimo come se gli avessi donato una Ferrari.

Sì, a me onestamente non interessa una vita da Manuel Ferrara. Nemmeno a lui.

Si fottano questi porci.

Tutti credettero che io fossi De Niro di Lettere d’amore, invece scoprirono che ho pure i dvd degli esercizi pilates della Jane Fonda che fu

Fra qualche giorno, compirà 76 anni Robert De Niro.

Lui ha rappresentato molto nella mia vita. Adesso leggermente meno.

Ma vi garantisco che è stato così.

Voi metteste lingua alla mia esistenza. Sputandomi addosso sentenze dalla cattiveria inaudita ma me ne fotto. Sono un linguista e letterato che va avanti di resilienza e non me ne sbatte più delle vostre maldicenze.

JOKER poteva essere interpretato da Jim Carrey? La filosofia di JIM

Ecco, secondo me sì.

In verità, Jim è stato già protagonista di un personaggio assai simile al Joker. Ovvero Edward Nigma / Enigmista in Batman Forever.

Ma se il grande Joaquin Phoenix avesse rifiutato il suddetto ruolo assegnatogli nella pellicola di Todd Phillips, avrei visto molto bene Jim Carrey al posto suo.

Jim è stato, adesso molto meno, il re della demenzialità. Ereditando la tradizione insegnatagli e da lui presa a modello dagli indimenticabili maestri di questo tipo di comicità, ovvero Jerry Lewis, Mel Brooks e John Belushi, che invero è una vera e propria filosofia di vita, sì, la demenzialità non è propriamente demenza.

Anzi, è il contrario. Essersi straordinariamente elevati per sopperire a quella ch’è la vita col suo inevitabile carico di delusioni e amarezze. La vita col suo carico di spine.

Be’, tutti noi sognammo a tredici anni che avremmo avuto un futuro roseo, splendente, pieno di gratificazioni e perenni godimenti floridi. Poi, arrivarono i libretti di giustificazione, eh eh, le scuse delle indisposizioni.

In verità vi dico che io sognai di deflorare la mia compagna di banco, bellissima, ma lei era ancora ferma ad ascoltare Fiorello al Karaoke. Così, dissi addio per molto tempo alla mia oca.

Ho detto tutto. Ah, con quella lì, avrei buttato ogni Rosario dell’infantile catechismo e l’avrei messa a Katia Noventa.

Di mio, posso dirvi comunque che già sognai, invece, di alienarmi. Ah ah. Sì, m’iscrissi al Liceo Scientifico perché il mio sogno era quello di fare l’astronauta. Che mi crediate o no.

La mia casa infatti è colma di libri d’astrofisica, di opuscoli, manuali e tomi da Star Trek. E sono stato sempre ossessionato dal significato della parola vita.

Una volta, su un numero di Focus, da me conservato gelosamente ma, nel marasma di tutti questi miei libri accatastati, ficcato chissà dove, forse in mezzo all’entropia di quella ch’è tutt’ora la mia vita molto caotica, lessi le varie definizioni che la scienza oggettivistica dà, per meglio dire dava, appunto, alla parola vita.

Sì, uso l’imperfetto perché adesso la vita, mia ma anche quella degli altri miei coetanei, non è più tanto perfetta. Ce n’è sempre una. Giorno dopo giorno, è una gara dura.

È davvero un rebus. Mio padre era abbonato a La settimana enigmistica ma, sinceramente, non è mai riuscito a risolvere il cruciverba delle sue esistenziali scelte confusionarie. Riesce a riempire a tutt’oggi, malgrado la cavalcante demenza senile, molte caselle, sì, ma odia Giucas Casella.

Infatti, secondo lui i maghi sono dei ciarlatani. Mio padre è un uomo da romanzi di Charles Dickens. E ha sempre pensato che il mago David Copperfield fosse solo uno che riusciva a fare il prestigiatore con Claudia Schiffer.

Sì, Claudia credette che David fosse Edward Norton di The Illusionist ma invero fu solo una donna molto illusa.

A David interessò soltanto di far sparire l’arnese dei suo “magheggi” nella sua figa delle meraviglie che, detta come va detta, senza trucchi e senz’inganni, era magicamente fantasmagorica. Ah, una fata Turchina che lo rendeva, più che turchese, assai cremoso e cremisi per amplessi anche a garrese.

Ma ritorniamo alla vita vera, non perdiamoci in (s)fighe mai viste. Ah ah.

Secondo Focus, la vita è tutto ciò che nasce, aumenta in complessità, decade e muore.

Vale a dire il membro di David Copperfield quando Claudia davanti a lui si spogliava. Una volta terminato l’orgasmo, David infatti si sentiva morto. Ah ah.

Vita è ogni sistema capace di riprodursi, moltiplicarsi e tramandare i propri codici genetici alle generazioni a venire. Ah, per forza, che vuoi che venga se non è venuto?

Ah ah.

Secondo la teoria di Charles Darwin, il figlio partorito da una notte d’amore fra David e Claudia sarebbe un uomo superiore. È anche un supereroe? Mah, chissà.

Sì, David mica era brutto. Claudia, che ve lo dico a fare?

È per questa ragione che sono misantropo. Quasi sempre, infatti, la madre è brutta, il padre non degno di chiamarsi tale. Non è che questo mondo abbia un gran futuro, diciamocela. No, manco per il cazzo, ah ah.

Vita è anche un fenomeno basato sulla combinazione d’acidi nucleici, soprattutto il DNA, il desossiribonucleico, altre molecole e l’uccello, no, la cellulite, no, le cellule.

Sì, ma questa legge biochimica è applicabile alle forme di vita del nostro ecosistema. Già, altrove come già dissi…

Ecco, nel mondo ci sono moltissimi organismi pluricellulari. Adesso, peraltro, una persona è dotata di più di un Android cadauno, sì, tutti hanno almeno un cellulare.

Ce l’aveva pure il nero di Anzola di cui v’ho sopra parlato.

Che ne sai? In un altro posto, la gente ne potrebbe avere solo una a testa. Sì, quindi gli alieni sono tutti monocellulari.

Questo nostro mondo fa schifo. C’è una disparità fra chi ha tutto e chi non ha proprio un cazzo. Sì, ci sono anche gli eunuchi, no?

Roberto Benigni, davanti a Raffaella Carrà, una volta disse che gli uomini primitivi avevano tre uccelli da cui il famoso detto… che cazzo vuoi?

Meglio fare l’astronauta e involarsi alla volta d’un pianeta ove non ci sia una sola Claudia Schiffer. Sì, Claudia ora è invecchiata, forse in uno sperduto pianeta della galassia lontana, però vi saranno molte Claudie super fighe e giovanissime con cinque buchi neri. Che ne puoi sapere?

Ci sei stato? Macché. Tu al massimo stai ficcato in quel buco-tugurio a bucarti. Fidati.

Vita, nell’accezione del termine più teologico, è amare dio e basta.

Ah, bell’inculata. Scusi, dio, io volevo amare solamente Claudia. Per la madonna!

Questa è demenzialità da Balle spaziali!

Cioè averla buttata in vacca, prendendola terribilmente, impietosamente a ridere, altrimenti sarebbe un continuo, ineludibile piagnisteo. Probabilmente veritiero e, appunto, assai sincero, nient’affatto menzognero.

D’altronde, la frase di lancio di Joker con Phoenix sintetizza perfettamente e in brevissima, inquietante, lapidaria schiettezza il concetto da me appena espresso:

Pensavo che la mia vita fosse una tragedia, ma ora mi rendo conto che è una commedia.

Ecco, molta gente mi dice che io mi auto-inganni. Ah, ma sono proprio dei bambini. Devo tirare… a campare.

Se fossi Yes Man, sì, sarei una persona estremamente trasparente. Mi denuderei. Ma, se dicessi sempre quello che penso, ma soprattutto peno, sarei sul lastrico.

Per esempio, a volte la figlia di quello che abita al settimo piano, adesso sposata e con dei figli, torna a trovare suo padre. Il quale abita nel mio palazzo.

Spesso prendiamo l’ascensore assieme. Ora, malgrado la maternità, questa qui è più bona di vent’anni fa.

Secondo voi, potrei dirle quello che penso e non auto-ingannarmi? Sì, davanti a questa Krista Allen, dovrei spingere il pulsante ALT? Quello rosso?

Potrebbe pure starci… sì, poi però dovrei vedermela col marito. Krista stette (eh che tette) con George Clooney, uno a cui i soldi uscivano già dalle orecchie e ora escono pure dal culo. Il marito di questa qui non è ricco come George però, diciamo, che è molto potente. Potrebbe incularmi di brutto.

Sì, volete che mi licenzino e castrino? Semmai, tutte le volte che prendo l’ascensore con questa, sale, no salgo al quarto. Sì, scendo prima di lei. Lei va al settimo cielo, no, piano.

Dunque, quei venti/trenta secondi sono per me insostenibili. E mi debbo castrare.

È la classica situazione in cui non sai che cazzo dire e fare. Figurarsi se provi ad allentare l’Alta tensione, tergiversando sul tempo che fa fuori e lei ti risponde così.

– Ah, piove oggi. Che tempaccio!

– Sì, hai ragione, Stefano. Sono tutta bagnata.

 

Ah ah.

Sì, più volte nella vita, davanti a me s’è presentata una come Cameron Diaz di The Mask.

Situazione davvero imbarazzante.

Sapete che vi dico?

È meglio rimanere un Man on the Moon, anche un mammon’. Sì, erano meglio i tempi in cui spopolavano i proboscidati, cioè i mammut. Adesso la gente è troppo viziata. Vuole pure la pizza alla farina Kamut.

Sì, poi sono tutti egoisti. Appena qualcuno ottiene più successo dell’altro, sospettano che non sia merito di quella del suo sacco.

In realtà, un po’ di verità c’è.

Per esempio, conosco uno che è diventato premio Nobel della Letteratura. E dire che aveva solo un’infarinatura. Sì, però scopò la selezionatrice del Nobel. E dunque, se è arrivato lì, cazzo, è stato in virtù della sua scrotale sacca.

Prendete Re Artù. Lo reputavano tutti un demente e nessuno gli dava un soldo. Le ragazze, peraltro, non gliela davano mai neppure se avesse comprato l’armatura di Batman per fare il pipistrello figo.

Al che, miracolosamente estrasse la spada Excalibur dalla roccia. Guarda un po’, Ginevra, a quel punto, si trombò. La donna più bella del reame. Anche se quella Ginevra lì, diciamocelo, era solamente una zoccolin’.

Lancillotto lo sa. Sì, puoi essere anche uno degli uomini più sexy del pianeta così come lo fu Sean Connery de Il primo cavaliere. Sono cazzi amari però se Lancillotto ha la faccia di Richard Gere.

Sì, se ci provassi con quella, vi dirò, potrebbe andare pure bene. E vivrei Una settimana da dio.

Sì, io m’innamoro perdutamente, sempre. Lei però mi lascerebbe presto perché non ho i soldi a sufficienza per poterle garantire un futuro soddisfacente…

Distrutto dalla gelosia nel saperla assieme a uno stronzo, diventerei Scemo & più scemo.

Oppure, dopo troppe delusioni, odierei del tutto l’umanità e farei, come fanno purtroppo molti di voi, l’animalista alla Ace Ventura.

Sì, veramente. Non vi si sopporta più. Solamente perché quella non ve l’ha data, vi comprate gli animali domestici e fate i vegetariani sotto ogni punto di vista.

Siete diventati talmente cinici, dunque animaleschi nel vostro odio sociale, che io se fossi al vostro posto avrei già chiamato il WWF.

Di mio, che cazzo posso dirvi?

Sono Jim Carrey di The Majestic e anche di A Christmas Carol.

È un film magnifico… The Majestic.

La storia di un uomo che subisce una disgrazia e perde la memoria.

Dunque, una volta rinsavito, pensa a godersela…

Sì, ma neppure tanto.

Il suo sogno più sentito è il Cinema.

Sì, nella mia vita, sino a questo momento… ho avuto due ragazze vere, forse tre e mezzo, chissà, molte trasognate ma mai veramente toccate, altre molto idealizzate che si son rivelate delle puttane.

– Stefano, come mai è finita con le tue ex? Hanno, alla lunga, scoperto che sei pazzo?

– No, non credo. È finita poiché non esistevano le condizioni affinché durasse…

– Ah, solo per questo motivo? Che stupide. Ora, c’è il Viagra.

 

Al solito, il mio amico non ha capito una minchia.

Lui lo chiama mio AUTO-INGANNO.

Sì, di sua sorella.

krista allen liar liar


di Stefano Falotico

Dopo una vita di guai, potrei essere anche Jerry Maguire because questa è la My Way


11 Jul

il ribelle poster cruise

 

Stranger Things stanno accadendo…

Sì, ora chiariamoci. A me Tom Cruise è stato da sempre simpatico.

Non è colpa sua se è bello. La colpa, se così si può definire, va imputata a madre natura. Che deve avergli combinato uno scherzetto disdicevole.

Tom Cruise è alto un metro e sessantotto, ovvero la mia altezza.

E non credete a chi dice, come Google, che Al Pacino sia più alto di noi di due centimetri.

Si sa che il peccato preferito di Al Pacino è la vanità. L’avvocato del diavolo docet.

Tom Cruise ha avuto la sfiga colossale di essere indubbiamente un figo. Soffre della sindrome del sottoscritto.

Sì, le persone invidiose, ovvero il novanta per cento degli esseri (dis)umani che popolano questo pianeta miserrimo, non riescono mai a prenderci sul serio.

Nemmeno l’Academy Award. Tant’è vero che Tom recitò col maestro Scorsese ne Il colore dei soldi ma l’Oscar lo diedero, quasi alla carriera, allo spaccone Paul Newman. Sebbene inizialmente, dopo Risky Business – Fuori i vecchi… i figli ballano, qualche daltonico sostenne che Tom avesse gli stessi celeberrimi occhi azzurri di Paul. Gli occhi azzurri come Paul, eh già, ce li ha Matthew McConaughey, altroché. Infatti, in Contact non usò nessuna lente a contatto. Bramò un incontro ravvicinato del terzo tipo nei riguardi della topa-lesbica di nome Jodie Foster ma rimase, come si suol dire, a terra.

Invero, a vederci chiaro, Tom non ha gli occhi chiari. Ha esattamente i miei stessi occhi, quasi neri, molto espressivi, languidi da puro uomo Top Gun.

Sì, un tempo, prima che l’ortodontista mi curasse la dentatura da castoro, anch’io fui uno dei ragazzi della 56ª strada…

L’incarnazione de Il ribelle, anche un po’ di Rusty il selvaggio.

Eh sì, scusate, nella prima stagione di Stranger Things, Nancy non sogna Tom Cruise del suddetto film? Ovvero, in originale All the Right Moves?

Tom Cruise in questo film si chiama o non si chiama Stefen? Mentre il ragazzo di Nancy faceva di nome Steve, giusto? Correggetemi se sbaglio. No, io non sbaglio mai, sono le donne che sbavano per me, leccandosi anche i baffi. Da cui il famoso detto: donna baffuta sempre a te piaciuta perché è l’unica che ti sei fottuto.

Sì, io sto bene anche col mustacchio mentre tu, stasera, leccherai solo il gelato al pistacchio.

Vedete che gli Stefano tornano?

Sì, è stata una Mission: Impossible riuscire nella disperata impresa di convincere ogni mio hater, ogni persona nei miei confronti acrimoniosa, ogni psichiatra sospettoso, che non fossi Dustin Hoffman di Rain Man, bensì suo fratello.

Io sono sempre stato una Legend vivente ma incontrai molti stronzi che vollero spaccarmi le gambe e anche qualcos’altro come in Nato il quattro luglio.

Desiderarono che andassi in paranoia e sostanzialmente rimanessi immobile. Cristallizzandomi in una dimensione eternamente adolescenziale, più che altro monotona come nel capolavoro di Harold Ramis, Ricomincio da capo, trattandomi da sfigato come Massimo Troisi di Ricomincio da tre o, ancora peggio, come il pazzo del medesimo film, vale a dire Marco Messeri.

I più cattivi andarono perfino a raccontare in giro che appartenessi alla famiglia Misseri, sì, quella de Il Delitto di Avetrana.

Che uomini miseri.

No, mi piace gioiosamente smentirli, i ratti chiusi nelle loro ripetitività offensive senza sbocchi sono loro. Dei robot umanoidi come in Edge of Tomorrow.

Anni fa, bastò che confidassi loro una mia fantasia erotica da Eyes Wide Shut e costoro mi scambiarono per Alex di Arancia meccanica.

Ah, tizi intransigenti come Lee Ermey di Full Metal Jacket.

Continuano ancora, a dirla tutta, nelle bassezze, scaricandomi offese e insulti raccapriccianti, gridandomi: sei come Tom Cruise, un nano!

Insomma, cercano sempre di distruggere la mia bellezza e di bloccare, asfissiare le mie libertà. Come se mi trovassi nel film Vanilla Sky.

Va ammesso che io ho imparato molto più come si sta al mondo, ammirando Kurt Russell di Escape from New York, piuttosto che assumere psicofarmaci inutili, prescrittimi dagli strizzacervelli.

Qualche volta, tuttora, campo d’Innocenti bugie, ma ci sta.

Sì, Cameron Diaz con me ci sta sempre. Con te no, lei non si diverte. Sei La mummia.

Ti vedo a bere solo una bionda della Peroni e non bacerai mai, di Cocktail con le bollicine effervescenti, nemmeno le perone di Elisabeth Shue, caro deficiente.

Ragazzi, son stati Giorni di tuono.

E ora, se voleste pormi un’Intervista col vampiro, non ve la concederò.

Non sono Brad Pitt.

E ricordate: My Way è meglio se cantata da Elvis, sebbene io abbia una voice da Frank Sinatra.

Be’, sono entrambe versioni stupende.

Diciamocela.

Dunque, buona vi(ta) a tutti: a chi non c’era e ora c’è, a chi non c’è più ma forse sta ora lassù, a chi ci sarà, a chi nascerà e anche a chi, stupido, impeccabilmente sempre mi offenderà.

Infine, parafrasando e cambiano un po’ il verbo di dio, recitato divinamente da Uma Thurman e David Carradine in Kill Bill:

– Come hai fatto a ritrovarti?

– Io sono io.

 

Ora, lasciando stare le maldicenze della povera, crudele gente, sono imparagonabile, incommensurabile, in una parola insuperabile come il tonno Rio Mare.

Soprattutto se rapportato all’italiano medio-basso.

Sto assistendo a uno sfacelo di anime e corpi da lasciare esterrefatti i canguri dell’Australia. Famoso continente ove nacque l’ex di Tom.

Sì, ci sono donnette di nome Nicole che sbraitano da mattina a sera, colpevolizzando il governo se non hanno una sedia, non dico in Parlamento, bensì nel loro scarno appartamento.

Sì, a forza di ubriacarsi per dimenticare i loro amori frustrati, l’amministratrice condominiale le ha liberate da ogni posto fisso. Da cui il famoso detto: levati di sedere.

Vedo inoltre impazzare, soprattutto impazzire uomini, i quali dichiarano che scapperanno dall’Italia per trovare asilo politico all’estero. In quanto, nel nostro Paese non si sentono amati.

Senz’ombra di dubbio, sì, sono da asilo e basta. Già, molta gente dichiara che vuole scappare oltre il confine, in verità vi dico che scappa solo da sé stessa e, a mio avviso, non sa manco scopare.

Di mio, conosco i miei limiti.

Vi faccio un esempio…

una ragazza bellissima ha inserito la foto di lei sgambata e smutandata a letto mentre si refrigerava col ventilatore.

Ci siamo scritti questo:

– Sara, quando ti vedo, essendo io di te sfacciatamente innamorato, abbisogno dello stesso tuo ventilatore.

– Davvero? Scherzi?

– Sì, sto scherzando. A dire il vero mi serve il ghiaccio.

– Ah, è una battuta vecchia, non fa ridere. Comunque mi fai morire.

– Mah, non ho intenzioni omicide. Ho solo voglia di una singolare tenzone con te per uno scontro del mio tizzone col tuo acquazzone. Si può fare?

 

Lei non ha capito che cazzo volessi dire.

Ma da Sara, donna stupenda eppur emotivamente asciutta come il Sahara, è diventata con me Rossella O’Hara.

Comunque, sì, a costo di risultare antipatico, Tom Cruise è ancora bello.

Io ho una teoria cinefilia sulla bellezza anche artistica.

Dovete sapere che la bellezza suscita invidie. Perché con la bellezza estetica si ottengono maggiori piaceri immediatamente, senza bisogno di prendere tre lauree a Cambridge per entrare nelle grazie di una donna graziosa con la gonna corta che va in bicicletta sulla Graziella.

Ed è per questo che Tom Cruise non è mai stato molto amato dai critici seri. Ma chi sono in fondo questi critici seri? Più che altro sono uomini seriosi, impettiti, probabilmente brutti.

Allora, è più facile che simpatizzino ed elevino in auge Woody Allen, uno che è la nemesi fisica di Tom.

Perché nell’uomo anomalo, eccentrico, sfigato e imbranato, l’uomo medio si riconosce, essendo pressappoco, a grandi linee somatiche diciamo, come lui.

Ora, al di là del battutismo esasperatamente geniale, delle sue malinconie che suscitano tenerissima ilarità, io non vorrei essere Woody Allen.

Sinceramente no. Perché per avere Diane Keaton devi scrivere i copioni di Io e Annie e Manhattan, cosicché lei possa essere affascinata dal fascinoso uomo misteriosamente folle che sei, tendente al malinconico con la gamba accavallata sulla panchina. Mah, che allegria…

Invece, se sei Al Pacino, altra fiamma storica di Diane, ti basta il carisma da padrino…

Sì, uomo bassino il Pacino ma un bel lupino.

Uomo che conosce la Paura d’amare di ogni Michelle Pfeiffer e sa cucinarsi ogni Ellen Barkin di Seduzione pericolosa grazie alla sua camminata sbilenca da uomo ambiguo che sta sul Cruising.

Sì, Ellen vide Al Pacino di Sea of Love e pensò: uhm, uomo affascinante ma potrebbe essere anche frocio.

E desiderò appurare con mano…

Al le fa capire, nel supermercato, che il suo sguardo è quello di un figo? No, in questa scena elevatamente seduttiva, Al ha una faccia da pesce lesso, lo stesso che vendono al banco assieme alla grigliata mista di tutte le peggiori espressioni da sogliola fritta di Nicolas Cage.

Anche Ellen Barkin comunque non scherza. Sembra la cugina di mio padre, di nome Barbara.

Una che onestamente avrebbe anche un suo perché ma appena apre bocca, cazzo, capisci che almeno Ellen Barkin sa discretamente recitare, con ricerca introspettiva sul personaggio, la parte della scema fatalona, Barbara invece non abbisogna d’immedesimarsi nella parte. Lo è, scema. Ma non è fatalona.

Insomma, è sposata da tempo immemorabile con un uomo che non sa chi sia Al Pacino.

Ho detto tutto.

Di mio, non è che me ne freghi molto degli accoppiamenti sessuali.

Ad esempio, stasera sono stato al solito bar di cinesi. Parcheggio. Al che, mi affianca una BMW e scendono due tizi, un ragazzo e probabilmente la sua ragazza.

Lei molto bella, sebbene con la faccia di Ellen Barkin, lui più basso di me, di Al Pacino e di Tom Cruise.

Insomma, saranno state le undici di sera.

Se io vado da solo al bar cinese ha un che di Falotico in versione Bruce Lee moscio che vuole ubriacarsi.

Invece, come si fa? Porti una ragazza, a tarda sera, in un bar orientale situato a Bologna, in mezzo a dei nani con gli occhi a mandorla e speri poi di scopartela?

Sì, probabilmente stasera il tizio e la sua ragazza avranno scopato.

Lei si accontenta di poco, io no.

Ed è per questo che ho poca voglia di vivere.

Ed è per questo che, paradossalmente, conosco la vita meglio di tutti. So che può apparire superba la mia presa di posizione. Ma mi basta vedere gli occhi della gente cosiddetta arrivata e hanno degli occhi cattivi da animali ben vestiti.

Non sono dei poeti, non cantano schifosamente My Way come me. Infatti, cantano e ballano tutti perfettamente allo stesso mo(n)do. Mentre io voglio continuare a essere un diverso. Lo sono dalla nascita, non vedo perché dovrei cambiare la mia vi(t)a.tom cruise 56 strada tom cruise

 

 

di Stefano Falotico

Post giustamente presuntuoso: divinizzate e idealizzare gli attori e i registi perché avete preso un abbaglio esistenziale, amate invece la vita come se fosse Patricia Arquette di True Romance


14 Apr

arquette vita al massimo

Sì, non vorrei apparire un esaltato. Di solito, son solo in padella saltato. Uomo salato in quanto le carinerie stupide e ruffiane mal digerisco. Non sopporto neppure la gente che al cinema mangia i popcorn.

Quando mi reco in sala, di solito prima ero in cucina, anzi, nel corridoio.

Ora, conosco la vostra platea. Una galleria da mostra, anzi, da mostri di cera. Sì, una volta c’eravate. Ora, pulite solo il pavimento di cere. Mica una ceretta, tante cere. Sì, accendiamo un cero. Suvvia.

Sì, i nostri padri hanno fatto bene a ribellarsi, a fare la rivoluzione sessuale. Poi però, una volta raggiunti quei privilegi esistenziali, oserei dire corporei, fisiologici di cui abbisogna ogni uomo e anche ogni donna, sennò poi voi femministe dite che siamo maschilisti, ah ah, la generazione che c’ha partorito s’è seduta, come si suol dire, sugli allori.

Ha fatto tanto per combattere le false castità bigotte e poi ha creato una società paradossalmente ancora più ipocrita.

Oggi impazza il buonismo più becero e mentecatto, l’acidità stopposa spopola, il popolo a parole si ribella e nei falli, no, fatti è invece più conformista d’un impiegato del catasto.

Insomma, padri e nonni, sì, avete accatastato tutti i buoni propositi a favore di questo bieco ecumenismo solidale e combattivo nelle chiacchiere della retorica, invero così esecrabile. Menefreghista e asociale.

Vanno di moda infatti, oggigiorno, gli influencer. Quegli strani, equivoci personaggi da quattro soldi che comprano i followers e si professano tutor della vita tua, anche tutta. Meglio una tuta.

Siamo arrivati a livelli di follia assurda. Chiunque vuol far parte di questa folla perché non desidera di finire disintegrato, emarginato, semmai cassaintegrato.

Il pazzo, su disperate urla maniacali della sua religione distorta, radicalizzata e issata in gloria d’un pietistico, penoso elemosinare compassione, chiede a gran voce il reddito di dignità. Quindi, in maniera poco decorosa, vuole pure essere fuori dal coro, un’iconoclasta e, se un amico gli chiede soccorso, gli risponde che ha il braccino corto.

L’egoismo impera.

Eppure Once Were Warriors. Il più grande film di Lee Tamahori, poi rincoglionitosi con Next col Nicolas Cage.

Ecco, in quanto a pettorali, Nicolino è stato sempre un campioncino. Guardatelo in Con Air. Visto che bicipiti, che canottiera sudata? Roba che Bruce Willis di Trappola di cristallo è un lottatore di sumo.

Sì, miei somari. Fisicamente Nic Cage ha avuto sempre il suo perché.

Sì, in Nato per vincere, nella parte dell’emulo dei fratelli Abbagnale, non ha neppure la canottiera questo canottiere. Guardate che tartaruga. Che culturista questo Nic. Nicolas ha pure la sua bella cultura, sì, sì.

Nelle interviste non sta mai zitto. È logorroico, ci vuole una canottiera, no, una cannonata per placare la sua parlantina coltissima che salta di pelo, di palo in frasca.

L’espressione da pirla però è indubbiamente rimasta quella di Cammareri. Un vero panettiere, più che altro un “infornatore” di Cher.

Di puro lievito di birra…lui è rozzissimo. Non la corteggia, porgendole una Ferrari o un Mon Chéri della Ferrero, bensì della sua virilità da petto villoso va orgogliosamente fiero e, schietto, la prende per il verso giusto. Cioè, all’improvviso, cafonissimo, la cura da ogni ansia.

E sarà un amore da settimo cielo. Come farsi un viaggio in mongolfiera.

Sì, Nic. Un genio. Un viso da mongolo. No, non sto offendendo la virtuosa etnia della Mongolia, gente straordinaria. Mongolo sta ovviamente per pesce lesso. Nel senso di (s)figurato, da figura di merda.

Se mi trovate un altro attore con una faccia così che ha avuto il coraggio di regalare…

Ah, non la sapete?

Sì, Nicolas, dopo aver visto Patricia, perse la testa. In realtà, beccatemi un uomo che, dopo averla vista in True Romance, non vorrebbe avere con lei una vita al massimo.

Dite che esiste un uomo che, dopo averla vista in questo film, si farebbe monaco?

Certo, esiste. Infatti, più che in convento, sta in manicomio… ah ah.

Ecco, dicevo. Nic la volle, fortissimamente la volle. Un fierissimo, come detto, uomo alfiere e Alfieri. Miei pappemolli.

Patricia non era molto convinta. E allora disse:

– Va bene, ti sposo. A una condizione.

– Quale? Se poi litighiamo e divorziamo, ti devo pagare gli alimenti? Sì, ci sto. Tanto i soldi mi escono dal b… o del c… o.

– No, non è questa. Devi trovarmi l’autografo di Salinger e un’orchidea nera.

 

Insomma, qualcosa d’impossibile.

Bella cogliona l’Arquette. Va a chiedere questo al nipote del Coppolone? È uno con le mani in pasta dappertutto. Conosce tutti.

Figurarsi se non sapeva dove abitava lo scrittore de Il giovane Holden.

E per l’orchidea nera, invece, come felce, no, fece?

Facilissimo. Trovò un’orchidea selvaggia, che non è il film con Mickey Rourke e quell’altra Ubalda tutta nuda e calda di Carré Otis, prese il pennarello nero e la colorò.

Ah ah.

Il matrimonio comunque non molto durò. Entrambi girarono assieme Al di là della vita.

Con tanto di finale in cui Cage proprio non gliela fa a santificarsi e crolla di nuovo fra le braccia della sua Arquette. Ah ah.

Sì, erano guerrieri, ora non siete e siamo più niente. Al massimo, possiamo acclamare I guerrieri della notte di Walter Hill a celebrazione delle nostre adolescenziali notti affamate di amore e libertà.

Come dice Nanni Moretti, voi piuttosto siete così.

Sì, John Carpenter ha girato pure le sue stronzate oltre ai suoi capolavori immani.

Carpenter è umano. Errare è umano, perseverare è diabolico. E John infatti è diabolico, ah ah.

Mentre voi, sempre meno umani, vi siete ridotti a parlare solo di Cinema e Letteratura, di Musica e Pittura dalla mattina alla sera per darvi un tono. Mangiatevi un tonno.

Ma, secondo me, non sapete nulla né di Cinema né di vita.

Aveva ragione John Lennon. Prima dovete vivere a fondo per essere profondi. Solo dopo aver vissuto, anche di gola profonda, saprete giudicare meglio. Non solo il Cinema e la Musica.

Soprattutto il vostro amore.

E non sprofonderete. Neppure sproloquierete.

Non è che mi fate la fine invece del cammeo di Martin Scorsese di Taxi Driver, vero?

Sì, vi vedo abbastanza fuori controllo.

Voi uomini farneticate, vi spacciate per santi, poeti e navigatori. Per finissimi amatori. Invero so benissimo che avete visto tutti i film con Brandi Love. Quello è il brand. Solo quelli però. Non è che dal vivo, diciamo, ne vediate tante. O no?

Voi donne, ah ah, siete feromoni, no, fenomenali uguali.

Vi racconto questa.

Da qualche mese, c’è una tipa che indubbiamente mi attizza, poniamola così…

Lei faceva un po’ la difficile.

Al che, ho usato la classica tattica falotica:

– Ciao, bella. Come va?

– Ciao. Si tira a campare. Tu come stai?

– Sto bene. Ieri son stato con quella di cui ti avevo parlato.

– Che cosa? Sei allora proprio una merda. Cos’ha quella più di me? Io sono intelligentissima, coltissima, buonissima.

Perché? Dico… perché?!!!

– Vuoi la verità?

– Sì, certo. Forza, dammelo, no, dimmela subito.

– A forza di aspettare, mi son rotto le palle.

– Bravo, almeno sei stato sincero.

– Lo sono sempre. Addio, allora.

– Ehi, che fai? Dove vai?

– Che vuoi fare?

– Vedi, ho finito di lavorare. Piove, fa freddo. Peraltro, mi si è rotta la tv. Tu verresti ad aggiustarmela?

– Certo. Mettiamo a posto anche il canale a luci rosse. Ci stai?

– Ti amo.

 

Sì, fino a dieci anni fa la mia vita era così.

FortWashington

Ora è così.

cage cammareri

 

 

Com’è stato possibile tutto ciò?

Felicissimo? No, soltanto facilissimo.

Ho scoperto di aver un buon cervello.

E, dopo la prima volta, compresi che, a proposito di “quello”, Mark Wahlberg di Boogie Nights mi faceva un baffo.

Un gioco da ragazzi, non credete?

In questa vita, comunque, ce n’è sempre una. Non si può mai stare tranquilli.

Che palle. E che cazzo… Proprio un cazzone.

Ah ah.

 

di Stefano Faloticonato per vincere

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cage cammareri

Throw Momma from the Train: le tre Milf che mi vorrei…


29 Mar

gettamammatrenodevitocrystal

Ecco, ci siamo capiti.

A una delle lezioni del signor Billy Crystal di Getta la mamma dal treno, l’insegnante di scrittura creativa Billy/Larry chiede ai suoi allievi di leggere i loro elaborati.

Al che, un maschilista mai visto, un frustrato cronico, comincia a leggere il suo capolavoro “shakespeariano”, intitolato Cento donne che mi vorrei scopare…

Scena cult.

Sì, sono oramai uno scrittore. I miei lettori sostengono che sia bravissimo. Sono una sorta di Harvey Keitel di Smoke.

Uomini forse più colti e raffinati di me, come William Hurt, mi definiscono un talento di razza, innato, che non abbisogna di studi. Capace di psicanalizzare la realtà e saperla filtrare con occhi straordinariamente poetici.

Anche se, sì, debbo ammetterlo. Non sono laureato. Anni fa, prima di molteplici trambusti che mi dissuasero dall’ottenere referenze cattedratiche di rilievo, con le quali sinceramente mi sarei meno complicato la vita, m’ero iscritto al DAMS.

Personalmente, non nutro grossa stima a tutt’oggi della gente che lo bazzica, diciamo.

Sono spesso ragazzi pasoliniani con velleitarie ambizioni artistiche che, non sapendo che pesci pigliare, tranne le cozze con cui si mettono assieme, dei molluschi che vogliono appunto prendersi la Laurea, anzi, come direbbe Totò, La Laura, per attestare che sono attori e registi con tanto di cornice. E alloro sulla testa spesso di capra, di rapa. Le famose cime di rapa, piatto tipico dell’Italia culinaria e anche un po’ a culo.

Spesso sono degli incapaci. I quali, dopo un’adolescenza trascorsa nella più scostumata, nullafacente oziosità, dopo aver poltrito spesso in poltrona con qualche spinello e tanti sogni belli mai concretizzatisi, si guardano allo specchio e pensano:

no, non possiedo la meticolosa attitudine paziente di un medico che cura i pazienti. No, non sarò mai un chirurgo, mi tremano le mani, caratterialmente sono troppo instabile, sono umorale e, in un attimo di crisi di nervi sconsiderata, solo perché l’infermiera m’ha porto una siringa mal disinfettata, potrei essere assalito da una cattiva condiscendenza e allora addio scienza. Perturbato da questo suo sporco atto impuro, potrei mal infilare il bisturi e, nervosamente appunto, tranciare di netto il cuore di un ragazzo purissimo.

Non posso neanche fare lo psichiatra. Ho già i miei casini mentali da risolvere. Figurarsi se posso sobbarcarmi le nevrastenie, i deliri, le manie ossessive di pazienti coi quali ci vuole una calma olimpica per rabbonirli. Ah, che pazienza! Evviva Andrea il fumettista. No, l’innervosirei, io amo dire la verità. Andrea, no, andrei da un pazzo e gli spiattellerei in faccia ogni suo limite. Inducendolo a rabbie inaudite. Poi, una volta che lui sarà psicologicamente scompensato, io lo stesso prenderei il mio compenso, la mia parcella. Ma sarei stato un osceno porcello.

Sono troppo coscienzioso e moralmente integerrimo. Sarei stato responsabile dei ricoveri manicomiali di tanta brava gente che andava solo ascoltata e rasserenata. Invece, non ho retto e ho distrutto le loro menti, infrangendo il segreto professionale, soprattutto, delle loro anime. Avrei indelicatamente spaccato l’indiscreta privacy dei loro cervelli già comunque fritti. Farei solo una frittata. Strapazzerei i pazzi.

No, mi radierebbero dall’albo, io stesso impazzirei, tumefatto da complessi di colpa peggiori di un personaggio di Paul Schrader. E non è Paul Auster.

Il dentista? No, già mi faccio schifo io. Ho delle carie praticamente incurabili da quando fumo. Figurarsi se potrei/potessi sopportare gente addirittura senza denti.

Ecco, ci siamo capiti.

Poi, spesso anche dare un bacio a una ragazza mi provoca il più delle volte ribrezzo. Le chiedo sempre, prima di baciarla, se ha fatto la pulizia. Se questa volgare popolana s’è sciacquata la bocca. E non solo col collutorio.

Sì, la mia lingua non può addentarsi, no, addentrarsi in regioni batteriche potenzialmente contagiose, spargitrici della sua ignoranza da sboccata. No, costei è bona, indubbiamente, ma mi avvelenerebbe in una sola limonata.
Prima di dare un bacio a questa, va sterilizzata col Vim Clorex.

È pure alcolista. Ci vuole soltanto dell’alcool ma non etilico.

Potrei fare, appunto, l’uomo delle pulizie. Ma ne ho a sufficienza delle merde che stanno in giro. Tutti questi pelandroni, queste sciocche ragazze palindrome, questi dromedari lentissimi.

No, basta aprire la porta di casa e senti già puzza di stronzi. Ci manca solo che debba nettare, detergere i bagni pubblici.

Stiamo scherzando?

Invece, un lavoro da negro? Macché. Dopo Obama alla Casa Bianca e i film di Spike Lee, nessun negro vuol far il negro. E direi a ragion veduta.

Basta col razzismo. Evviva una società egualitaria. Bianchi e neri sono tutti uguali. Evviva i musi gialli e gli indiani, cazzo.

L’impiegato comunale? Ma per l’amor di Dio.

Questi passano il tempo a sfogliare il giornale, a leccare il direttore per avere l’aumento e a strabuzzare gli occhi per la segretaria. Che è pure brutta.

Per cosa camperei a fare? Per aspettare il classico aperitivo col Campare e la domenica e tifare per calciatori analfabeti che guadagnano miliardi e scopano le veline, rosicando per Quagliarella che tutte le quaglia sulla sua barca a vela?

No, sarebbe una vita imbarcata.

Mi consolerei con un film di Lav Diaz quando invero il mio sogno intimo, anzi, da Intimissimi, senza nessuna maschera, era solo trombarmi Cameron Diaz di The Mask.

Sì, non sono un tipo fantozziano, sono un uomo che vuole avere dignità. E dirla tutta. Senza sussiegose ruffianerie al padrone. E tanti giochini.

Allora, potrei fare il ribelle anarcoide. Ma finirei da uno psichiatra, appunto.

Ah, qua la situazione è veramente tosta.

Ecco, ho una buona testa, sono fantasioso, sì, faccio l’artista. Invero, non farò l’artista ma chiederò il reddito di cittadinanza.

Sarò un disoccupato di classe. Così, se uno come Briatore vuol farmi la morale, gli dico che sono laureato in Disciplina di Arte, Musica e Spettacolo. E non può ricattarmi.

Sì, quelli del DAMS sono così. Tanta teoria, tante chiacchiere ma sostanzialmente dei falliti. E si riducono a scrivere recensioni dell’ultimo film con Salemme quando invero speravano di essere David Lynch.

No, nemmeno la vita del pornoattore mi soddisferebbe. Ne soddisferei molte, cazzo, sì, ma entrerei in un giro di zoccole sciroccate, di drogati, di pervertiti spappolati.

Di gente che s’incula e, dopo che t’ha succhiato, ti lascia spellato, senza palle, prosciugato, bollito.

Però posso continuare a fare lo scrittore.

E il donnaiolo di tutte quelle donne che, oggettivamente, per mancanza di soldi, non me la daranno mai.

Ora, voi dei movimenti femministi non fraintendetemi.

Dovete ammettere, onestamente, bando alle ciance, che da adolescenti andavate col primo che vi capitava a tiro. Per fare esperienza.

Poi, una volta laureate, appunto, avete trovato quello più fesso che ancora vi mantiene. Tanto farete altre esperienze con altri duri… fra una bolletta, la palestra e una riunione condominiale. Ed è qui che son urla isteriche, altro che Meg Ryan di Harry ti presento Sally.

Gli uomini? Ancora peggio. Quando sono adolescenti vanno con quella che tira di più. Una volta che hanno la panza piena, si sposano e tradiscono la moglie. Andando poi a messalina, no, a messa.

In questa società, c’è solo un uomo che può dirvi quali sono le donne per cui sarei diventato davvero un uomo come si deve…

Jennifer+Lopez+2018+Billboard+Music+Awards+tiseXtcX_AYl Valeria+Cavalli+Rome+Film+Festival+2008+Closing+iufuu9e8UMKl Elisabeth+Shue+2nd+Annual+Bridge+Awards+TBB-loTAj24l

1) Valeria Cavalli, sino a dieci anni fa, una figa enorme. Nata a Torino il 1º novembre 1959, ha lavorato pure con Dario Argento.

Cosce fantastiche, amici.

2) Elisabeth Shue. Se conoscete un uomo normodotato che, vedendola in Via da Las Vegas, non vorrebbe essere al posto di Nic Cage, vi è solo una possibilità.

Quell’uomo è quell’uomo che, se avessi fatto lo psichiatra, oggi sarebbe in un centro di salute mentale.

3) Jennifer Lopez. Le si può dire tutto. Che, appunto, dovrebbe aprire bocca solo da un dentista per smacchiarsi dalle sue volgarità ma a cinquant’anni rimane una delle donne dal culo più bello del mondo.

Attrice pessima, cantante impresentabile, ballerina mediocre.

Figa però più stellare di Guerre stellari.

Con una cosa così ti viene una forza alla Luke Skywalker che nemmeno la spada de foco di Mario Brega.

Se volete dire che non è così, laureatevi al DAMS.

Non fatemi però la fine di Carlo Verdone di Un sacco bello.

 

 

di Stefano FaloticoValeria+Cavalli+Rome+Film+Festival+2008+Lultimo+5yDTcLNZHg8lValeria+Cavalli+Rome+Film+Festival+2008+Lultimo+ATQJLrgIOAZlValeria+Cavalli+Rome+Film+Festival+2008+Lultimo+TedfKPKvyuUl

Il peggior Cinema erotico del cazzo


08 May

Credo che ogni mia “alterazione” erotica, da cui l’odierno esser un eroe “ieratico” a scagliarmi contro le carnalità brade e porcellesche, sia sorta per colpa di quella sorca della mia insegnante di “scienze” delle scuole medie.

 

Ma procediamo con cautela, poi verrà… il moccolo sulla “candelina”…

 

Ieri, un mio amico s’è recato a San Giovanni Valdarno a dar lezioni di Cinema.

Stamane, gli chiedo su Facebook com’è andata questa sua incursione nell’entroterra tosco-“appenninico” e lui m’ha rispondo gentilmente, ancora un po’ frastornato: “Credo bene, grazie, spero di aver fatto buona impressione”.

 

Al che, mi ritorna in mente “bella” come seiBattisti? No, quella battona… di punto G poco da greca ma quasi da Sparta, davvero “ellenica” di “classe” nostra da “medio” men… a esser indirizzati per “superiori” che non ce l’avrebbero drizzato del tutto, a causa d’altre “lezioni di anatomia” poco rispettose della nostra naturale “biologia” adolescenziale, proprio invece scelleratamente stupranti la purezza sana di quell’età che dovrebbe giustamente idealizzare l’amore senza ulteriori appesantimenti di libri castranti, da pessimi(smi) co(s)mici leopardiani, e occludenti il nostro libero volo appassionato in quanto non fecero altro che anti ossigenarceli con l’anidride carbonica da ostruite, (s)bocciate “aiuole” di botanico… “orlo” delle ragazze in fiore…

 

Ecco la “storia”, cioè l’algebra incrociata su diagonali della sua minigonna… da donnaccia… “educanda”, di “formazione” affinché crescessimo già “duri”… e ligi al righello per il goniometro dell’area del culo, ops, volevo dire del cubo in zona erogena di natura rombica, forse eravamo già (in)quadrati alla perdizione del desiderare, con la bava alla bocca più mani unte d’inchiostro e “bianchetto”, la dinamica dell’elevarci d’astrattisti-cubisti più che arraparci da vivaddio gioventù pensatrici e non pen(ant)i (ar)resi indecisi, oltreché recisi e “potati” di maldestra (stilogra)fica.

 

Insomma, un “bel” quadretto picassiano, deformità delle proporzioni muliebri e quadernetti pieni zeppi di T.V.B., acronimo di “Tanto va bagascia” che poi ci metto lo “zampillo”.

 

San Giovanni Valdarno. Il santo “be(l)ato”…

 

Ieri, ho chiesto a mia madre se conosce questo paesino. E lei mi ha risposto che lo conosce, certo, insegnava in Toscana una volta, da due anni, invece, è in pensione, prima però si è girata tutte le cittadine della regione dello sciacquar i panni sporchi in Arno. Appunto. E Vald per costa sta? Per “va a darlo?”. Sì, i santi son sempre stati presi per “froci”.

 

Ogni mattina, pensa te, prendeva il treno per andare a insegnare matematica e scienze nelle varie località… fiorentine e limitrofe, forse quella alla pizzaiola, cioè la napoletana, se ben “cotta”, è più “al sangue”. Fa più sesso vulcanico.

 

Ogni anno le assegnavano un paesino diverso. Solo negli ultimi anni è riuscita ad avere la “cittadinanza”, ah ah, emiliana, e ha insegnato vicino Bologna. Per anni, ha vissuto una rivalità immensa nei confronti della “parimenti” dottoressa-geologa Luzi Delfina, condomina del settimo piano. S’incontravano in ascensore e si chiedevano com’era andata la giornata. Mia madre:

– Bene, ho fatto al solito 100 km all’andata e 100 al ritorno.

 

La signora Luzi, invece, insegnava tranquillamente alla scuola media più vicina possibile al mio palazzo, a neanche due km di distanza. Che botta di… c… eh? Per di più, è stata la mia insegnante proprio di matematica quando frequentavo quelle scuole medie. Un’insegnante comunque bizzarra, di “razza” equivoca, anzi, una equina da cui la sua camminata da cavalla, una donna strana… per insegnare quella materia. Sinceramente, delle espressioni e del programma, non gliene fregava un cazzo. Devo ringraziarla per due cos(c)e. Mi ha fatto scoprire il Cinema erotico. Sì, durante le sue lezioni, molto sui generis, interrompeva la spiegazione, si sedeva sulla cattedra, scosciando (si vantava di essere una bellona nel suo “genere”), e appunto, da donna sexy, ci voleva “educare-imboccare”, più che alla matematica, alla prima adolescenza, dicendoci che i turbamenti che, senza dubbio, provavamo, erano normali e non dovevamo vergognarcene. Una volta, ci parlò per un’ora intera del film Prosciutto prosciutto di Bigas Luna con Bardem e la Cruz. Detto, per inciso, un filmaccio abbastanza pecoreccio che può sortire solo l’effetto contrario. Allontanare i ragazzi dalla normale sessualità e invece proprio renderli promiscui, confusissimi in porcate indigeste e da mal di panza da già svaccarli. Poi, devo ringraziarla perché fu l’unica a farci fare una gita fuori dalle mura della nostra regione. C’involammo a Roma. Se non fosse stato per lei, non avrei mai capito perché la lupa era una zoccola…

Ho detto tutto…

Poi dicono che Roma è la città “religiosa” per antonomasia. Sì, come no?

 

Ma non perdiamoci in queste puttan(at)e.

 

Ecco a voi i film più “eroticamente” brutti, quelli che non avreste mai dovuto vedere in epoca puberale perché avrebbero solo alterato la già acerba sessualità non crescente.

 

Oggi, comunque, mi ritengo un uomo gigante(sco). Sì, (a)doro Biancaneve.

 

No, non stilerò (classi)fiche, immaginateli voi. Figli di puttana!

 

“The Counselor”, set photos


01 Oct

 

Dopo la tragica scomparsa del fratello Tony, Ridley Scott (appunto…) pareva aver abbandonato le riprese di questo film.

 

Invece, “foto alla mano” dell’altro ieri, ecco che tutto pare invece essersi “elaborando”.

Sex bomb… con lo “stecchino” alla Clint Eastwood in cravatta e pettorali…

 

Il fascino “cavallo” di Brad…, e Cameron ne è “costernata”.

 

   Sono io il più “bono“. Dove vai, Michael? Te la sei presa? Ah, ma ne “prenderai” altre. Suvvia.

     A bordo piscina, si confabula col regista e intanto si “spizzica”.

          Javier, la “forza” di Sansone. Sì, il suo fascino latino e “biblico” sta nei capelli. Dopo la “pettinatura” di Non è un paese per vecchi, questa può “stupirvi?”.

Siamo sinceri. Ci allibisce…

 

(Stefano Falotico)

 

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