Archive for June, 2012

All’Irish Pub(e)…


19 Jun

Italia, popolo di poeti, santi(ni) e navigatori col “vogatore” e col trattore con occhi assorti nell’ebetudine che contempla il Sole e mai risorge.
Io, invece, sono il Rinascimento, e, alla demenza dello stivalone, replico da Lorenzo il Magnifico con delle gran fighe.
Sì, originario dai de’ Medici, ma mai un medico che medica con le “medicine”

Sì, zotici italiani, ieri tifai Italia, e oggi sono un califfo col Calippo in bocca che tifa per l’Islam nello slum delle baraccopoli, ove “imbarco” una futura tennista da grande slam in 13 prese ferali e “sferzanti” di “dritto” vincente e “rovesciandola” sull’erba di Wimbledon e sulla terra (s)battuta del Roland Garros, per un arrosto rosso in Lei arrossita.

Oh, guarda il gonnellino com’è “sventola” e come, le palle, scrutan (s)tirate il suo “alzarlo” da Marilyn Monroe.
Ops, casca l’occhio e qualcosa “sale”.

E dire che leggevo Salgari, e, da “Le tigri di Mompracem”, son passato alle leonesse della savana al leopardato, Prada, da scimmia predatoria, per un Sandokan molto “cane”.

Sì, mi guardo allo specchio, vorrei andarmi a confessare, ma sono pigro anche quando la mia anima si sta smarrendo.
E così, accendo il computer, e mi collego a Naughty America, catalogo “pazzesco” per “impazzirlo” un po’ fra quelle strapazzate. Ogni Giorno il catalogo è aggiornato, e se ne “vedono” di tutti i colori, bionde, rosse, fulve o furbette, frugoletti e fragole, nere e “bianchissime”.
Ah, che spettacolo!
Come si suol dire, “solleticandolo”, c’è solo l’imbarazzo della scelta, e della “selva”.

Donne che non ti fan dormire, ti “stendono” e basta sul materasso, e voglion solo “incassare” il tuo “sasso”.
Tu, come un macigno, macini fantasie sulle asiatiche e “gastroesofagie” perché il tuo “fagiolo” non tutte potrà “favellarsele”.

Sì, questi uomini expendables, “assoldati” al loro “soldatino” che, rigoroso e “durissimo”, suona la carica e “mitraglia”, “facendole” tutte secche, anche se son tutte formose.

Questa è la vita, questo è farsi il culo!

Questo è il lavoro per cui mai “lo” venderò.

Sì, nell. Art(rite) numero 1 della “nostra” Costituzione, leggiamo a lettere “culitali”: L’iItalia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

E, aggiungo io, di sana e robusta…, “incostituzionalmente”: l’italiano medio si para e “sfonda” dietro raccomandazioni e “toccatine” al “padrone”, la cui sovranità è stata eletta dagli eletti e non dagli elettori, in quanto lobotomizzati da chi detiene le Tv e tutta la “grancassa” smargiassa dei grassi e fetentoni che ce l’ha scassate da un “pazzo”, “cagandocelo”.

Sì, massa di edonisti volgari, porchettaroni, frivolucci, “involti(ni)” che, appena siete depressi, vi rivolgete alla mutua che vi rende più muti di “psicosi” da farmacisti.
Meglio Maciste, che abusa del “muscolo” e, di sottecchi, è “guardone” de palmiano, anzi, scruta il “panorama” dall’alto di “bassezza”, come le palme losangeline “infilandolo” sotto la sottana poco angelicata di Jolie Angelina.

Questo, questo è l’Uomo che non fa una grinza, è il Grinta…

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

      1. Italia-Germania 4 -3 (1990)
        Sì, l’italia post Mussolini contro i tedeschi ancora (in)colpevoli del genocidio.
        E, fra un Gigi Riva e un Rivera, ci scappò qualche infartino “curato” al reparto “animazione”. Come il Sesso gioioso troppo animalesco che “pompa” troppo sangue…
      2. I mercenari 2 (2012)
        Vorreste barattare uno Stallone del “genere” con Pacino?
        E Norris con Isabelle Huppert?
        Il gioco “tamarro” vive di regole tutte sue e non di suore.
        Come me.
      3.  Redacted (2007)
        Dopo averlo visto mille volte, non vedrete mai quello che (non) accadde…
        Sporchi violentatori, criminali (in)volontari, follie belliche.
      4.  Il Grinta (2010)
        Cioè me stesso, Jeff Bridges in tutto, anche col “monocolo”.

 

“Red Lights”, clip esclusiva


19 Jun

 

In cosa credete? Cosa, davvero, sappiamo della realtà, così suscettibile di tante interpretazioni e sempre filtrata dai nostri occhi?

Un De Niro, “veggentemente” cieco e inquietante, (non) ce lo spiega.

 




(Stefano Falotico) 

 

Europei 2012: Italia ai quarti come da pronostico “faloticante”


18 Jun

 

Sono un nero Balotelli che “sforbicia” acrobaticamente colpendo “palle” impossibili e, “insaccando”, ammutolisco i detrattori mentre Lei ansima, sudandomi

Sono il veggente del mio Oracolo di Delfi(no), e passo da Tiziano Sclavi agli incubi altrui che incenerisco, affumicandoli della mia apparizione tenebrosa su paletti conficcati di “cimiteriale” diagnosi al loro “cuoricino” tanto palpitante, quanto da me “sgretolato” su rosso sprizzarvi gioia per attizzarli nel fuoco sacro delle passioni, ove le donne giaceranno per goder soddisfatte, e ogni Cristo sarà diabolico “zampillando” di fiamme “esoteriche” in ogni Lei che “lenirà” e un po’ “lo” allen(t)erà, avvinghiantissima e croccante negli amplessi fragranti, fra un maschio lievitante e tutte loro “leviatane” ad “avvoltolarlo” nell’umido “mare” dei sen(s)i.

Sono Falotico, oggi intellettuale, domani aitante e cavalcante, ieri asfissiato, prossimamente ancor di “quella” più fissato.

Sì, quest’Italia è un bel vedere, soprattutto quando le telecamere inquadrano le tifose sugli “spalti” che ballano per il tuo smottamento (si spera di montarle…) tettonico, esorbitante in quell'”orbita” che te “li” manda fuori dalle orbite.
Ah, che balistica, Donna da mirare e poi “fendere” di fendente incalzante, scalzi, “incazzati” e ignudi, in gioia “snocciolata” del cioccolato “allattato”, del letto coccolato.

Sì, me ne fotto tante, e vi frego tutti, razza di “discepoli” di questo caldo africano Scipione su elmo di Scipio.
Io ve “le” scippo e me le “slurpo“, nel vostro glup da groppo in gola che non se le ingolla.
Questa è leccatina al gelato, è limone “infragolato”, è panna (ri)montatissima, appunto (e appuntito a puntarle e poi “m-ungerle”), di pen che s’immola ma non si ammoglia alle mule.

Sì, sono unicorno che vi fa tutti cornuti e tutte “incor(o)na”, e poi, alla mattina, vengo sbaciucchiato nel mio “cornetto”.
Per una colazione di “buon gusto”.

Ma quale acqua benedetta di Trapattoni, il “sergentone di ferro”, superstizioso ed “esorcista”, io “ercoleggio” nell’Esorciccio, “banfianamente” impagabile e possedendole “scarnificandomele”.

Sì, Cassano segna di testa, ha oltrepassato la linea (della sua statura?), e Mario zittisce lo stadio irlandese, “inculandoli” a dovere, “dandolo” nell’occhio da nero arrapato.

Io amo l’Italia, ma amo anche la birra.
E, chi non guarda il Calcio, sarà da me scalciato, per cacciargli via quel musetto da sfigatissimo ebete.

E tu, Donna pensierosa, leggi Carlos Ruiz Zafón?
Dai, sii “onesta”, “sfoglia” Zac Efron, e vedrai come la depressione passa col passerotto…

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1.  Notti selvagge (1992)
  2.  Super Mario Bros (1993)
  3.  Zack & Miri. Amore a primo sesso (2008)
  4. Trip Trap (1996)
  5.  L’Esorciccio (1975)

 

Walt Kowalski contro lo storpio a cui “lo” torcerà di “sanapianta”


18 Jun

L’attuale “gioventù” odierna

Il Mondo è pieno di babb(e)i, gente che si sveglia una mattina, credendosi “grande”, e comincia, per frustrazioni personali, rabbie mai (as)sopite, e “intollerabile fastidio” invidioso delle libertà altrui, a perseguitare e (ap)pestare i destini e “cestinarli”, a riempire le loro messaggerie d’intimidazioni, “musichette orecchiabilissime”, subdole offese dietro immagini di omicidi, foto con gente sbudellata e carne “truculentissima”, ed “epitaffi” col tuo nome stampato sulla tomba con tanto di data di nascita, “ritratto segnaletico” e l”‘intestazione” assassina “Morto per suicidio, causa disperazione mentale”.

Sì, uno di questi tizi l’ho scoperto e trascinato in tribunale, perché era “turbato”, “schifato”, da un ragazzo del quale non comprendeva la scelta “anomala” di privilegiare l’Arte e la Bellezza e non “miscelarsi” nella miscellanea di “liane” sociali da trogloditi della giungla, ove il “valore” è il “pelo” e chi più ne “insacca”.

Un animale, capobanda di coglioncelli storpi, la cui massima ambizione, “lodabilissima”, è “sfondarlo”, dementi preoccupati unicamente di “spassarselo” e di sparare su chi non “bomba”,  un Tempo che li ha già invecchiati, dietro burle “amicissime” e “bare”, appunto, per sigillare le coscienze di chi non vuole vivere nella loro insensibile insensatezza da dilaniatori villani e da “frivoli” uccelletti…

Ecco, è giusto che, ieri, uno di tali maiali, m’abbia visto in gran forma.
Perché gli converrà “girarselo” per i “suoi”, e non calunniare più nessuno, altrimenti a qualcuno potrebbero girare, e questo qualcuno, “senza nome e senza dignità”, potrebbe, potentissimamente, “prenderglielo” molto male…

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

 

 

 

Walt Kowalski versione Tom Stall(one)


18 Jun

Gli imbecilli, in questo Mondo, meritano la vendetta peggiore, la paura, il terrore

Anni fa, non ricordo in base, e secondo quali origini, una famiglia di scriteriati, non tollerando la mia vita “anomala” rispetto a quella dei miei coetanei, di faccia di “porcellana” e porci dentro, (mi) consigliaron ben di rendermi “diverso” e suggestionarmi di “farmaci(e)” a base di psicopatologie.

Per un miracoloso evento, inverso al loro percorso a tappe(to), direttamente proporzionale al loro microscopico cervello, replicai, in un’inversione di tendenza molto tesa e irata, tanto da tirarli in viso.

La madre, sconvolta dall’inaspettato “imprevisto”, molto (dis)turbante, molto “al rimorso” della propria “morsa” da “intellettualotta” che semplificò il mio “malessere” in un’evanescenza “senescente” da sempliciotto, si scaraventò, accanita, contro di me, guar(n)endomi delle peggiori offese:

– Ah, allora non sei “matto”, come io ho creduto (infatti, questo delirio era tutto suo-nato). Ora, basta. Nevrotico, impotente, disadattato “allattato” da ciuccio in bocca. Prenditi una Donna e sbattitela, e vai a lavorare! Ché qui, noi, ce lo facciamo, per avere i culi.
Se lavorerai, tante sceme te “la” daranno, e il danaro sarà il “lasciapassare” per l’ano.

Un'”insegnante” di “classe sopraffina”, e per fortuna che si spaccia per retta, io direi più “rettale”, di desinenze latine molto “latrine” di “bocca buona”.

Ieri sera, in preda a un raptus da rettile contro le ratte che si credon gatte, ho telefonato a un’ex “amica”, inscenando la mia “follia” sanissima, per accertarmi che nutra ancora bassa autostima nei miei confronti, come da risposta alquanto “calmante”:

– Questa, Stefano, si chiama crisi, curati! E finiscila di urlare!
Altrimenti, mi costringerai a prender provvedimenti.

E, io: Ah, ma tu non sei aggiornata sul Falotico “inchiappettante”, allora. Non leggi i giornali? Ah, scusa, dimenticavo, tu sei più notturna lucciola.

La “signora”, altolocatissima e “ubicata” in alcune pubblicazioni sotto pseudonimo, fu avvertita.
Se s’azzarderà a “forzarmi” d’altri ricatti insultanti, sarà presto declassata dal suo “prestigio sociale”, in quanto, nel mio cellulare, sono ancora conservati alcuni “nobilissimi” messaggini compromettenti del periodo in cui, profittandosi della mia vulnerabilità per quattro risatelle alle mie (s)palle, si prendeva giuoco del mio “giocattolo”.

Il cellulare, all’epoca prolungamento del mio “giullare” così deriso, può dimostrare la sua indementita cellulite da borghesella abbuffatella tanto “cara” contro le persone “buffe”, che mi scagionerebbe da alcuna causa probatoria e, anzi, “scalognerebbe” parecchio la sua “nomea”.

– Stefano, sei finito. Ammazzati.
– Stai scherzando?
– No, sono realista.

Questi sono messaggi da Premio Strega, non lo sa?

Questa gente è quella che ha Ian McEwan tra i “preferiti”.
Complimenti.
Ecco, per i toni cupi del mio lupo, potrei “licantropizzarmi” in Macabre, il peggior incubo mai visto di tali assassini “involontari”.

Insomma, un Eastwood versione Tom Stall(one).

Ecco, questi qua, lettori “fini”, soprattutto delle anime alla Solaris, riceveranno la copia autografata, “graffiatissima” nel loro “cuore”, di “Solar”.

Ho detto tutto.

Ricordate: il Diavolo è un Angelo punitore che, mentre pisciate allegramente, può “spuntare”.
In che senso “spuntare?”. Nel senso di apparire?
No, nel “sentimento” di “strappare”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

Walt Kowalski contro il calunniatore che covava invidia e ora si nasconde nel suo covo di serpi


18 Jun

I diari borderline d’un delfino affinato a sgrezzare il petrolio grezzissimo del truce

Sì, sono mutato, sono “maturato”, sono “indurito”, ché dormir al freddo ha “riscaldato” la vendetta da servir su un piatto d’argento, e sono un sommergibile che gira altre boe e altri bui, senza più la “bua” del boia.
Un bovaro che “impiccai” senza ucciderlo, così che possa picconarmi, legatissimo, d’altra sconcezza che “bersaglierò” da “tiro al piattello alla piattola” col cervello piatto e occhi sempre puttanieri che “frivoleggiavan” nel pattume, detto anche immondizia della sua “pulizia”.
Sì, non sopportava la mia libertà e la reputò tacciabile di “follia”, al che inviò pattuglie di polizia per “piazzarmelo” lì, e appurare, di “perquisizioni corporali” da caporali, che fossi solo un “puro”. Suo padre perfino mi picchiò, nella sua “tana del lupo”.
Dopo opportuni lavaggi al cervello a quegli “igienisti” dal moralismo virale, ne “addolcii” la rabbia, “indocilendoli” nell’aroma del caffè zuccherante di retrogusto amaro e sputo in faccia avarissimo.

Si ritirarono di buona lena, sì, dopo tali dolenze, oggi, non son più leonini ma leniti.
Molto (r)allentati, anche loro cambiati, praticamente nudi e muti.

Per anni, uno psicopatico della “buona” borghesia classista, s'”accaparrò” il diritto di vita, e soprattutto di morte, sulla mia esistenza, ma non desistetti, resistii, restio alla sua voglia di “arrestarmi”, e gli infilai, molto infilzanti, dei romanzi ad ammansire i suoi deliri da manzo in mezzo alle “ganze”. Quelle “gazzelline” che circuì per poi accerchiarle di stalking.
Lo scoprii, e s’incazzò, tanto che l’ho “scazzato” da tutte.

Costui, farlocco già putrefatto di cinismo alcolico e tante “alcove” davvero “bronzee” di sbronze con le “rondinelle”, è ossessionato dal lavoro.

Secondo “lui”, le persone che non lavorano sono “matte”, e, secondo i suoi “principeschi” principi, vanno uccise e fucilate.

Con me, i suoi “torchi” hanno “sparato” nell’effetto rinculo, inculantissimo.

Oggi, son poeta e romanziere che me “lo” spasso. Dopo l’amplesso, io e le signore della mia “freccia”, giochiamo a freccette sul volto di tale diffamatore, e lo “innaffiamo” di “coltellate” appuntatissime per accecarlo ove si guadagnano più “punti”… di sutura, le sue “iridi”, tanto “curative” quanto lassative quando hai bisogno di conati di vomito.

Recidivo, non contento del mio “pranzetto”, anzi disgustato e irritato, mi domanda se lavoro.
Persevera, eh, l’imbecille?

Certo, domattina, ho un compito “inderogabile” d’arrogare alla sua arroganza.
Appena si sveglierà, dopo essersi depurato i punti nerissimi della sua anima “pulita”, troverà in cucina, ad aspettarlo, un domatore con la frustra che lo imbavaglierà, gustandosi sua moglie con “pancetta” affumicata e sigaretta deliziosa “p(r)ostata” nel post amplesso che l’ha “mangiata” e soddisfatta di leccata ai miei “baffi”.

Poi, “glielo” saluterò, augurandogli di aver cara la pelle della consorte e delle sue sorti.

Firmato il Genius
(Stfano Falotico)

Walt Kowalski, il “pornografo” dei violentatori da “snuff movie” sulle vite altrui, Ca(n)dy Man…


18 Jun

 

Ho una “grande stima” nei confronti del genere umano, infatti, kubrickiano, in me stesso misantropo nel Tropico contro il Cancro sociale e i loro “zodiachi” illusori, sono Clint Eastwood su vestito floreale da Max Cady, in una libertà russa che “farnetica” d’amori e spinge nella “consuetudine” che “rettifica” la mia “oscenità” e “lo” mette in scena, senza fronzoli né “gironzolarci” attorno, perché il mio Sesso è “sbandierato” e, vittoriosamente, “sventola” fra le sventole…, e molti pugni allo stomaco

Sì, mi guardo allo specchio, mi rado quando voglio che la lama sia vogliosa della mia pelle, e “allisci” le gote, “raggomitolando” i peli ispidi e “slanciarli” tagliandoli nella gola, ché si stavan arricciando nella mia anima chiusa a riccio, o forse grizzly da orso con “gorillona” posa da giaguaro per leopardate mutandine da strappare con leonina “addentatura” da leviatano che s’inabisserà nel mare del Piacere, leccando le onde e ammansendole con “idrofila idrofobia” di guascona rabbia imbestialita da Tarzan indomito e “muscoli” da Ercole alla Steve Reeves, Maciste che “insiste” e, dopo cinquanta ancelle, non “lo” mette in cella né al “gelo”. Ché, “baciandole”, fa rima (as)sonante, l’ucc…

Questo sono io. A sedici anni, provarono a “plac(c)armi” con reprimende piccolo borghesi, affinché m’acchetassi nella “dolce vita” da pub senza “pubico” e “ambizioni” studentesche da Dustin Hoffman di papillon annodato alla mia buffa faccina da pagliaccio.

Il Pennywise è tornato in forma, e “sfonda”, turba le coscienze sporche di queste città senza orgasmo di sé, e “spruzza” le sue ascelle d’un odore pezzato che disprezza chi non dice la verità.

Sono come Max Cady, non temo quella gente, anzi, “a fuoco lento”, me li cucino spaventandoli.
Dopo essersi macchiati d’un reato mostruoso, i loro occhi, fino ad allora annebbiatissimi, “zoomarono” nella messa a fuoco della mia ira.
E sgommarono, traslocando in un’altra “home sweet home” che, forse non sanno, meglio che non “lo” sappiano, è già stata annotata da un investigatore della omicidi che ho pagato “a peso d’oro”.

Sì, li sfiancherò.

Quella gente merita la forca.
Quella mogliettina, sempre (rap)presa dalle sue cos(c)e, che si lascia infornare, un tanto “a pillolina di zucchero”, dal marito “trombone”, un grasso “bisunto” che educò i figli al “bisogno” d’esser dei bisonti nella vita.

Da me saranno sigillati nella bara della loro “abitazione”, ché sbarrerò ogni altra loro bugia e diffamazione, ogni altra umiliazione come Cheyenne di This must be the place.

Nazistoidi fascistoni, v’è piaciuto scherzare e “ammazzare?”.

Peccato che non è “ammazzato”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

Walt Kowalski contro una famiglia di tonti


18 Jun

Amarcorderai quando da “Ricordi” ti regalerò un Cddeluxe” di formato “contenuti extra” del tuo “dietro le quinte” da “seviziatore” delle coscienze giovanili, per il tuo “cosciame indiscreto” di prostitute, fuori dalla “portata” di tua moglie che “sopportava” il fardello del tuo “fallo”, ascoltando “Imagine” dei Beatles in zona speranzosa più “We Are the World?”

Gente da impiccare, e picconare, e vederli “straziare” nella striatura “morbidissima” delle loro labbra imploranti pietà.
Una famiglia di folli, con a “capo” un flatulente grassone ch’è repellente perfino alla moglie scimmiesca che l’ha sposato in un attimo di frigidità “sindacalista” per un “centro congressi” di “dilapidazione” della sua atipica, molto rattrappita femminilità da educanda della giungla, crocerossina del topone da cantine, qual è il “coniuge”, un ubriacone fin al midollo e smidollato da zoccole nel “retrobottega”.

Da tale “unione” cronenberghiana d’ibridazione fra l’istinto brado con pretese “carismatiche” da Marlon Brando e il “ludibrio” più felliniano alla Tinto Brass, nacquero i due figli, nuova specie schifosissima di precoci dementi su occhi distorti e amori afasici a base di “salse” violente e “psicopatologie” da mutua per render “muti” gli altri e “sodomizzare” le vittime di deficienza acuta con l'”aculeo” del prendere tutti, e tutte, per il “culo”.
Che “acume”.

Stavolta, nonostante le loro “sedazioni” e le loro “trappole”, incontrarono Walt Kowalski, uno che ne ha già viste per dar retta alle calunnie di quel reietto che è il figlio più “sporco” di fantasie deliranti, per macchinazioni sull’altrui dignità.

Walt Kowalski aspetta, e poi confesseranno, “legati” a testa in giù dall’Empire State Building, mentre, come King Kong, batterò i pugni sul petto e li getterò in pasto al vuoto della loro anima come “aeroplanini” di carta per una sparatoria ancor più trivellante dell’aviazione a me amica, che li fredderà per “riscaldarli”, centrifugandoli, nella forza di gravità più platealmente “spiaccicante”.
Con la folla in visibilio, perché non moriranno subito, ma “rantoleranno” nelle pietre scagliate dai “poveracci” che offesero.

Questo è piccantissimo, vero?
Questa è “purezza” che v’infila un paletto d'”avorio”, “cari” porcelloni.
Questo è il “tonto” che ve l’ha fatte a strisce, molto calci rotanti.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

Iron Man & il suo Braccio di ferro, la pip(p)a nel Popeye, cioè Sguardo warholiano voyeur, (rid)ondante sulle bionde


18 Jun

 

Aladino è birichino nel culino…

Sono il rivelatore dei misteri dell’umanità. Questa massa di scimmie “sapienti” che sbandano da un solipsismo all’altro in cerca di consolazione, che dimagriscono con l’insalata e son salati nel pruriginoso del “gradirla“, fra una grattata e brughiere assieme al “droghiere”, fra “erbe” da esacerbare e trebbiatrici da “mietere” fra una meteora e la notte di San Lorenzo.

Sì, me ne fotto di tutti, sono il prescelto in mezzo a questa putredine che vorrebbe incutermi timore affinché tremassi, e son “oscurantisti” con l’incudine e gli aculei, “dimenati” fra un cul e un altro “cavolo” per “fermarmi”, o peggio, rendermi “infermo”.

Stamattina ho assistito alla mia corsa in pigiama lungo i vicoli bolognesi, fra omosessuali che sculettavano, appunto, per me, e donne che “smadonnavano”, “smaialando” col burino e il burro.

Sì, in mezzo a loro, ballo, “occhieggiando” fra le oche, mentre mi coprono d’ortaggi, boccheggiano impotenti, e io, in segno di sfida, modulando un “figo” senza vergogne, ancheggio, nell’echeggiare i grandi poeti russi e le “spade” cavalleresche.

Sono un genio, il “mio” non è misurabile col righello, “alzandosi” spesso sopra le righe e la lettiga.

Prendo di mira uno che beve troppa birra, e gli massaggio il pancino perché “lo” svegli da Al Pacino, “addomesticando” il suo ombelico dilatato senza i vasi dilatatori da “allattatore” d’una Donna materna che, come tutti sappiamo, fiuta, poi “alletta”, e poi, di “liuto”, se lo” fischia fra una compera e un “tiriamolo” a campare.

Sì, sono il “terrore” un po’ terrone, ma, fra questi terragni, “sale” in alto, (e)levato al top fra le top(p)e.

E, in tutta esibizione di me, rammento agli stolti che furono intontiti, e rubo la torta a chi coltiva solo il suo or(t)o.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

    1.  Ronin (1998)
      E tu cosa ne sai della vita degli altri?
      Ebetuccio d’un Sean Bean balbuziente?
    2.  Excalibur (1981)
      Colpo di scena, volevano “strapparmelo” ma “lo” estrassi.
      E, ora, stanno zitti, perché comando io, banchettando fra le rotondità dell'”intavolarle”.
    3.  1997: Fuga da New York (1981)
      Lo sapevo che eri una “merda”.
      Io l’ho sempre saputo.

 

Servizi civili d’una Cineteca nel suo Cinema Ritrovato del “C’era una volta…”


17 Jun

 

Sono la memoria (dis)incarnata, un po’ incantatoria ma non ancora disincantata, e canto…

Il Mondo, questo lerciume di putrescenze “abbellite” a festa, secondo consuetudini modaiole che cambian “itinerario” un mese sì e l’anno dopo no, in una “perseveranza”severissima ai tempi che cambiano, al culo più cool, che non è fresco per niente, ma “puzza sotto il naso” di parvenze solo ruffiane per barattar l’amicizia con “speculari” giochi osmotici d’abiti identici e di abitudini “abitudinarie” ad abitar ove l’abate è lo sfigato e il “bel” beota è il “beato” che tutte se le fotte nell’abitacolo…

Anni fa, allo scoccare del nuovo Millennio, fui obiettore di coscienza, ah, il fumo delle nebbie che si diradano in rammemoranti innamoramenti di quella mia anima nella mente, poiché, anche se non farò testo, prenderò sempre a testate le pance grasse e i pasciutoni, e il loro gerarchico militarismo di massa che, violento, genera solo altra violenza e reazioni a catena di scatenate rabbie.

Invasioni, bombardamenti, conquiste di potere, il podere del povere derubato, la corsa per il podio e il pal(i)o per il pollo che, cavallo troppo puro, solo di sangue rimarrà impal(lin)ato.

Sì, all’epoca ero “impiegato”, come alternativa al servizio di leva, dunque (sub)odordinato, presso la Cineteca di Bologna, diretta da Farinelli, signore distinto e cinefilo coltissimo da non confondere con l’omonimo castrato cantante lirico, mezzosoprano ma poco “sopra di Lei sul divano”, per ragioni “diversamente abili” di Natura “eunuca” del Sesso.

Ora, il signor Direttore, non so da quale albero genealogico provenga, non credo da Carlo Maria Michelangelo Nicola Broschi, Il Farinelli, appunto, a meno che il cantante non “suonasse” di sviluppo “artificialmente” inseminante d’impianto idraulico “a pompetta”.

C’è dato sapere che il Farinelli morì proprio a Bologna, in seguito a una forte malinconia incurabile che glielo “amputò” del tutto.

Tornando al Direttore, sentite condoglianze per la scomparsa di Giuseppe Bertolucci, ex presidente proprio della Cineteca.

Vi racconterò un aneddoto curioso, falotichesco.
La portiera dello “stabile”, la Manifattura Tabacchi ristrutturata di Via Riva di Reno, 72 – 40122, si assentò per “commissioni”, diciamo pure per “shopping” con l’amica…, forse con un “amico” ad aspettarla nel caseggiato “dirimpettante”, probabilmente molto “ingravidante”, e, mentre lei appunto se “lo” spassava, lasciò a me l’onere di aprire ai visitatori.

Stavo sfogliando, “segretamente”, una rivista molto “bianca” di biancheria intima tanto per “alzar” la noia e sognar le notti “imbiancanti”, quando suonò proprio Giuseppe.

Gli aprii, gentilmente, inchinandomi servilissimo:
– Ma Lei è proprio il fratello di Bernardo?
– Sì, ma sono anche l’autore e il regista di Berlinguer…, piuttosto Lei sa fare il suo “lavoro?”.
Perché ha bloccato tutte le uscite di sicurezza?
– Perché, da quegli usci, potrebbero entrare degli spifferi che spiffererebbero troppo.
– Ah, capisco.
– Il signor Farinelli la aspetta al solito piano. Avete dei piani per domani?
– Sono fatti che non la riguardano.
– Ma scusi, sono o non sono un vostro dipendente? Sono un assunto, quindi esigo il riassunto.
– E, invece, le illustrerò solo il sunto.
– La morale della favola?
– Sì, il lupus.
– Giuseppe, Lei che è Uomo di Cultura, sa per caso se Cappuccetto Rosso andò a letto col cacciatore versione Bob De Niro/Max Cady?
– Sì, c’è andata.
– E com’è andata?
– Come doveva “venire”.
– Bene, mi ha tolto un peso dallo stomaco.
– Quale peso?
– Bob De Niro sono io.

A parte gli scherzi, che ci crediate o meno, io e Giuseppe, che voglio proprio omaggiare con questa simpatia, conversammo amabilmente.

Durante una sera, a noi “civili”, affidarono perfino il compito da “civici”.
Sì, dovevamo controllare il traffico dei motorini e impedire il passaggio dei pedoni, ché non entrassero, a proiezione iniziata, in Piazza Maggiore, ove vengono proprio proiettati i film.

Detta fra noi, “rimorchiai” una motorizzata e, rombanti, trombammo sotto i portici, tanto tutti erano distratti.

Venerdì sera, però, non mancherò. Proiettano un film che vale il prezzo del biglietto, che è gratuito, visto che è un cinema all’aperto offerto dal Comune, C’era una volta…, con 26 minuti “tagliati” e “riappiccicati”.

Fidatevi, ci scapperà una botta con Deborah, ragazza con “inspirazioni” d’attrice dell’orgasmo, che siederà al mio fianco, di notevoli fianchi.

Applauso!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

    1.  C’era una volta in America (1984)
      Cosa hai fatto in tutti questi anni? Sei andato a letto presto?
      No, soffrivo d’insonnia.
    2.  Berlinguer ti voglio bene (1977)
      Noi semo quella razza che non sta troppo bene che di giorno salta i fossi e la sera le cene, lo posso grida’ forte, fino a diventa’ fioco, noi semo quella razza che tromba tanto poco, noi semo quella razza che al cinema si intasa pe’ vede’ donne gnude, e farsi seghe a casa, eppure la natura ci insegna sia sui monti sia a valle, che si po’ nasce bruchi pe’ diventà farfalle, ecco noi semo quella razza che l’è fra le più strane, che bruchi semo nati e bruchi si rimane, quella razza semo noi è inutile fa’ finta, c’ha trombato la miseria e semo rimasti incinta
    3.  Nuovo Cinema Paradiso (1988)
    4.  Il cacciatore (1978)

 

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)