Archive for March, 2018

Ready Player One, pensavo di essere Tye Sheridan, invece ho scoperto di essere Benicio di Day of the Soldado


20 Mar
Benicio Del Toro in SICARIO: Day of the Soldado

Benicio Del Toro in SICARIO: Day of the Soldado

Sì, esce a brevissimo la nuova puttanata giocosa del giocattolaio Spielberg, film che sta piacendo alla Critica, anche se non è poi così entusiasta come la nomea di Steven poteva indurre a pensare fosse stata.

Ecco, con Steven si dev’essere benevolenti, ci ha regalato perle che ci hanno indubbiamente commosso e ha spesso reso possibile il difficile assioma secondo cui l’immaginazione “virtuale” è spesso più importante della vita reale. D’altronde, Hook docet.che è la storia di un uomo cresciuto male che vota Salvini e poi scopre che ha rinunciato ai veri sentimenti per dar troppo retta agli obblighi inderogabili della sua vita adulta. Allora, decide che regredire non è male, e rispolvera la parte bambina del suo animo a un passo dall’esser corrotto del tutto. Sì, questa è una esegesi alla Falotico, ma il film è sostanzialmente quello che ho detto. La storia di un uomo che ha voluto fare soldi e s’era comprato il cellulare quando ancora quasi nessuno lo aveva, per sacramentare il suo status symbol da stronzo egoista, e finalmente, prima che fosse troppo tardi, capisce che la vita è anche ilare divertimento, bel cazzeggiare dolce, lasciarsi andare. E, in quest’ottica, capirete che questo film sottovalutatissimo di Spielberg non è affatto male.

Quando si toccano certi argomenti, il rischio di fare una stronzata è dietro l’angolo. A tanti, ad esempio, non è mai andato giù che Scorsese, il Re dei gangster movie, il cantore delle violenze metropolitane, l’uomo ossessionato dal peccato, dalla carne, da temi spirituali pugnaci e fortissimi, quest’esistenzialista pessimista, tragico e virulento, “porco” e rabbioso, abbia girato quella favola delicatissima di Hugo Cabret, a mio avviso invece un magnifico omaggio alla poesia dei sogni da tener sempre desti e non incenerire e far marcire nel cinismo, raffinata, lieve come la neve a mezzanotte quando sei solo in casa e nella tua anima tanta malinconia piove.

Al che esce Ready Player One, elegia ed elogio alla virtualità, perché la realtà, come da sempre hanno sostenuto filosofi e gran pensatori, la si vede meglio se superbamente rappresentata con l’inventiva, e nelle fantasie ce la si spiega con lirica cognizione di causa.

Ma, sostanzialmente, a prescindere dal discorso ontologico, metafisico e meta-cinematografico, è Cinema che non m’interessa più. E coi turbamenti adolescenziali del nostro Sheridan non ho oramai niente da spartire.

Mi guardo allo specchio, sono un omone anche se non sempre vanno a meraviglia i miei ormoni.

Eppur crebbi già a 15 anni perché se gli altri smanettavano sulla console io mi “consolavo” col joystick del mio piacere onanistico.

 

La solitudine è bella quando goduta visceralmente.

 

 

di Stefano Falotico

 

Le donne che amano Pretty Woman non hanno Fantasia


19 Mar

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Sì, vi devo raccontare questa. Facevo la prima o la seconda media e, se sapete che sono dell’anno 1979, capirete che non mento. Ah, forse era la terza. Fatto sta che, nel 1990, la mia insegnante di Musica, tale Ferri, donna ferrea quanto frustrata, consigliò a noi studenti di andare a vedere il film Fantasia, sì, il classico del 1940 restaurato per l’occasione, che è a mio avviso un film troppo adulto per i bambini, anche per dei puberali sciocchini, e un film troppo noioso per gli adulti che sognano solo una mignotta. Andai al cinema con mio padre, io mi ripresi solo quando Topolino balla con le scope, una scena cult giustamente passata alla Storia. Per il resto, solo musica classica che ha poco a che vedere con la Disney. Una palla tremenda.

C’erano anche delle mie amichette, delle mezze zotiche. Durante l’intervallo, uscimmo dalla sala e udimmo dei suoni “pruriginosi” provenire dalla sala attigua. Sì, ci permettemmo di entrare di soppiatto e sbirciare quello che stavano programmando. Era l’abominevole Pretty Woman. Al che le mie amiche decisero di restare a vederlo, anche se era già a metà. Io, già allora, compresi che l’universo femminile poco mi apparteneva.

Sì, le donne sono topoline quasi tutte sceme che sognano il Principe Azzurro, cioè Richard Gere di allora. Adesso, è un attore serio. Anche in Cotton Club, che era precedente, e nei suoi esordi lo era. Poi capì che attizzava e si sputtanò per un bel po’.

Sì, le donne parlano tanto di cose “nobili” ma, se devono scegliere fra un uomo colto senza soldi e un buzzurro pieno di grana, scelgono Gere, col dubbio se farsi una seratina con Patrick Swayze di Ghost.

Vogliono la parità sessuale e nel giorno della loro “festa” vanno a vedere gli spogliarelli. Non si lamentassero se Terry Gilliam sostiene che se le vanno a cercare…

Comunque sia, quelle mie amiche adesso credo che siano sposate con tipi, anzi topi, che adorano rivedere i film di Jerry Calà.

Ho detto tutto…

Alla faccia delle tope e dei topos. Non sono luoghi comuni i miei, son luoghi che sanno come scopare a terra.

 

di Stefano Falotico

Gli esteti sono peggiori delle estetiste


19 Mar

02031423Fidatevi, se c’è una categoria di persone da cui dovete diffidare sono le estetiste. L’estetista è specializzato/ nella cosmesi, nella cura soprattutto del viso, tralasciando le loro “cure” massaggianti su cui avrebbero da obiettare molte cinesine… sì, lanterne rosse…

Sì, prendono una donna e la conciano per le feste. Se prima quella donna aveva il naso troppo lungo e pronunciato, ecco che gliel’accorciano in maniera impresentabile, praticamente glielo schiacciano e non di distingue più la cartilagine dal resto del lifting, sì, perché nel frattempo le guance son state sgonfiate, quelle belle guanciotte alla Sabrina Ferilli, donna cresciuta nella Roma più ciociara e al pomodoro, che t’invoglia a trombarla alla puttanesca, son state stirate, hanno “rattoppato” le rughe attaccandoci pelle di culo, e la faccia della signora ha assunto un’espressione di cazzo. Sì, diciamocela, molte donne si rifanno perché hanno capito che, così come son fatte, non se le fa più nessuno. Allora, così fan tutte… e abbiamo il chirurgo plastico di Brazil. L’unico che le caga perché vien ben pagato. Sì, egli disfa i visi putrescenti rendendoli ancor più putridi, macellando ogni imperfezione bellissima nell’appiattimento epidermico più osceno.

Ma, nonostante queste donne facciano schifo, la moda “facciale” non passa mai. E sempre più donne, entrate in menopausa, vanno dall’estetista. Lavoro che, secondo me, andrebbe perseguito penalmente, è un crimine contro il detto il mondo è bello perché vario.

Sì, queste donne, illudendosi di ringiovanire, vengono del tutto avariate.

Ma, fidatevi, alcuni critici di Arte e di Cinema sono peggiori delle estetiste. Soffrendo d’incurabili disturbi di personalità, essendo malati di solipsismo radicato e reiterato ai confini della legalità, amano solo i film che piacciono a loro, disdegnandosi tutto il resto, snobbandolo e sbuffando.

Al che, ecco i fanatici di Nolan, persone che s’incantano per le geometrie “aero-spaziali” visive del nostro illusionista, e dei contenuti non gliene può fregar di meno. Amano questi giocattoli stroboscopici, caleidoscopici e si lustran gli occhi dinanzi a tanta plastica “meraviglia”.

Come quelli, per fortuna pochi, che adorano Zack Snyder. Perché ha inquadrato il culo di Gal Gadot da una prospettiva simmetrica all’antipatia che questa donna trasmette, diluendo il tutto nel volto da burino di un Ben Affleck sovrappeso. “Vero” Cinema artefatto. Ma come? Non avevi scritto che la Gadot è figa? Certo. Ma sempre troia rimane.

Sì, ci sono i critici alla Sgarbi, uno che per leccare il culo ai siciliani, essendo in quella regione assessore, cita i passi del Gattopardo. Ma, secondo me, oramai non sa più distinguere un capolavoro da un dipinto di frutta e verdura con la banana della sua zucca vuota. Sì, Vittorio, dopo morto, sarà ricordato in modo cimiteriale con una “foto segnaletica” sulla lapide, eseguita dai grillini, e il suo corpo verrà sbandierato al Campidoglio con tutti i 5 Stelle osannanti la sua capra così ben “recensita”.

Abbiamo poi i fanatici di Sylvester Stallone. Sì, l’emblema dell’uomo che, nonostante lo prenda sempre in quel posto, alla fine vince. E che vince vorrei sapere? Di aver fatto il fascistone che ha preso a pugni dei fascisti peggiori del suo proletario sindacalista che campa di muscoli, e che martella, martoria e falcia chiunque gli capiti a tiro? Sveglia, Stallone ha sempre amato i soldi, è più borghese lui di De Laurentiis.

Ha vinto, Adriana, ha vinto! Auguri e figli maschi!

Poi ci sono quelli che sono “elevati” ma adorano le pornoattrici. Sì, perché sono sacerdotesse del piacere, sono poetesse del godimento. E ben venga(no). Sognano di scoparsele di brutto ma, secondo me, anche se dovessero davvero scoparsele, capirebbero che quelle prendono trenta uccelloni a notte e vomiterebbero dal disgusto per sé stessi. Ma, comunque, si sarebbero tolti il voglino. Ah, sai che bellezza!

 

 

di Stefano Falotico

Il fascino carismatico di un principe Buddha, uomo esausto e poco esaustivo


19 Mar

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Casanova (HEATH LEDGER) in a scene from CASANOVA, directed by Lasse Hallström.  Distributed by Buena Vista International. THIS MATERIAL MAY BE LAWFULLY USED IN ALL MEDIA EXCLUDING THE INTERNET, ONLY TO PROMOTE THE RELEASE OF THE MOTION PICTURE ENTITLED "CASANOVA " DURING THE PICTURE'S PROMOTIONAL WINDOWS. EXPRESS PRIOR WRITTEN CONSENT FROM TOUCHSTONE PICTURES IS REQUIRED FOR INTERNET USE. ANY OTHER USE, RE-USE, DUPLICATION OR POSTING OF THIS MATERIAL IS STRICTLY PROHIBITED WITHOUT THE EXPRESS WRITTEN CONSENT OF TOUCHSTONE PICTURES. AND COULD RESULT IN LEGAL LIABILITY. YOU WILL BE SOLELY RESPONSIBLE FOR ANY CLAIMS, DAMAGES, FEES, COSTS, AND PENALTIES ARISING OUT OF UNAUTHORIZED USE OF THIS MATERIAL BY YOU OR YOUR AGENTS. NOT FOR INTERNET USE. APPROVED FOR PRINT USE ONLY.

Casanova (HEATH LEDGER) in a scene from CASANOVA, directed by Lasse Hallström.
Distributed by Buena Vista International. THIS MATERIAL MAY BE LAWFULLY USED IN ALL MEDIA EXCLUDING THE INTERNET, ONLY TO PROMOTE THE RELEASE OF THE MOTION PICTURE ENTITLED “CASANOVA ” DURING THE PICTURE’S PROMOTIONAL WINDOWS. EXPRESS PRIOR WRITTEN CONSENT FROM TOUCHSTONE PICTURES IS REQUIRED FOR INTERNET USE. ANY OTHER USE, RE-USE, DUPLICATION OR POSTING OF THIS MATERIAL IS STRICTLY PROHIBITED WITHOUT THE EXPRESS WRITTEN CONSENT OF TOUCHSTONE PICTURES. AND COULD RESULT IN LEGAL LIABILITY. YOU WILL BE SOLELY RESPONSIBLE FOR ANY CLAIMS, DAMAGES, FEES, COSTS, AND PENALTIES ARISING OUT OF UNAUTHORIZED USE OF THIS MATERIAL BY YOU OR YOUR AGENTS. NOT FOR INTERNET USE. APPROVED FOR PRINT USE ONLY.

Sì, Instagram è il porto d’attracco di tutti gli esibizionisti. Donne discinte si mostrano in totale armonia di forme, ed è un belvedere a cui non mi astengo. Sì, “scorrimenti”… di donne in bikini birichine, che si denudano a metà e poi ricevono complimenti sperticati di uomini certamente “valorosi” ridotti in mutande. Eppur dietro falsi profili mutano…

Sì, foto di codeste in riva al mare, e uomini accalorati, in preda a convulsioni ormonali senza precedenti, che cercano di fare i simpatici a tutti i costi, a costo di pagarle ma si spaccan solo le costole, nascondendosi dietro banali strizzatine d’occhio e smile che ammiccano solo al loro deserto erotico.

Così, in questo vituperante mondo carnale, si erge il Falotico, uomo ignoto che danza di emozioni soffici, planando su visioni paradisiache che egli adocchia e a cui non serve nessun malocchio. Perché egli scongiura le gelosie degli uomini che ambiscono a essere come lui, senza possederne il carisma indiscutibile, e perseverano in opere calunniose a oltraggiare il suo pudore malizioso.

Impudico e impunito, viaggia nel manto stellato di donne dalla bellezza planetaria, con far smargiasso allunga la mano e poi la ritira, in tiro…, e poi va a stirare.

Egli, il Falotico, soffre di ogni “disturbo” annoverato nei manuali psicologici. In passato, patì di atimia, oggi invece di cardiaca aritmia, per queste donne che inducono all’infarto e per le sigarette che fuma quando si “brucia” e incenerisce le purezze sue che furono nell’aspirarle voluttuosamente a “pieni polmoni”.

Sì, il Falotico soffre di depressione da successo. Rendendosi cosciente che le donne concedono lui or le lor cosce, è ancor più angosciato di prima. Sciancato. Perché se prima fallì, adesso è un fallo giammai in loro fallace.

Mentre l’umanità muore di fame, egli è il Principe saggio che sa…

Più chiaro di così…

 

di Stefano Falotico

È andata, è malandata, per fortuna sono diventato come Mel Brooks


18 Mar

Falotico

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SFIGATO

Da Wiktionary

Deriva dal prefisso s- (con il significato di senza) e da figa, variante settentrionale di fica; ha origine nel linguaggio giovanile all’inizio degli anni ottanta del ventesimo secolo. Usato in modo canzonatorio fra gli adolescenti per indicare chi non aveva ancora avuto e non aveva relazioni amorose, ovvero non aveva la “figa”, “la donna”, una ragazza e quindi per estensione sfortunati. L’idea di ritenere sfigato o sfortunato un uomo senza un partner femminile deriva dalla convinzione di molti sistemi sociali secondo cui, soprattutto prima del matrimonio, gli uomini sono autoritari e poco tolleranti e le donne no.

 

Sì, molti ragazzi degli anni novanta, oggi messi solo a 90 da vite coniugali asfittiche e scalognate, in cui la lor moglie prepara le scaloppine al limone e non più li limonano con quelle lingue pregne delle “prugne” che erano, non si sono salvati, perché a forza di voler copulare presto hanno smarrito il piacere puro della solitudine lesta. Prendete Mel Gibson di Signs, il suo isolazionismo pop gli fa vedere gli alieni. Lo piglian per pazzo, invece l’alieno spunta nel bel mezzo di una giornata sua malinconica eppur solare e si piazza davanti al televisore. Quando parlo d’isolazionismo, non mi riferisco alle politiche degli Stati che si fanno i cazzi loro, e praticano la Brexit, ma al piacevole isolamento dal resto del mondo canterino, frivolo e ossessionato da queste scorpacciate sessuali che a me danno il voltastomaco. Un tempo, se dicevi che credevi nella vita extraterrestre, ti sbattevano in manicomio, poi è intervenuto Basaglia e non più han messo il “bavaglio” ai visionari. Quindi, Focus e Quark ci hanno insegnato, anche qua da noi, Paese di arretrati e di persone toste come il cucco, che non si è persone da Qualcuno volò sul nido del cuculo se, anziché pensare solo ai terragni materialistici culi, si pensa a buchi neri più intergalattici. Sì, un tempo se eri fan di Star Trek, ti lobotomizzavano. E poi ti dicevano che la forza sia con te, ipocritamente essendo ammiratori di Guerre Stellari. Sì, cari uomini soli, potevate consolarvi sapendo che anche Han Solo alla Principessa Leila preferiva la compagnia del suo “cagnolino” Chewbecca, che non ho mai capito se è un Canis lupus familiaris…, cioè un mammifero appartenente ai canidi, in poche parole un cagnaccio, o è Nicolas Cage a torso nudo villoso. Sì, il Cage è scimmiesco. A quanto pare il Chewbecca invece è un Wookiee. A illuminarmi ci penserà il National Geograhic con un documentario sulle specie bollite degli attori animaleschi.

Invece, io sono un volpino, essere astuto, vivace, di compagnia e anche di campagna, spesso cacciato dagli inglesi, finti signori, invero villani e ignorantissimi, che non sopportano la sua arguzia e il fatto che, a meno che non l’ammazzino, non può esser preso per fesso. Molti uomini invece voglion prender le donne per “fesse”. La fessa, sì, cioè la voce popolare dell’Italia meridionale che indica i genitali femminili. Sì, questi omaccioni stanno lì agli angoli di strada e, appena passa una ben messa, fischiettano e sbavano, andando in calore ma poi rimanendo solo con la birra in mano. Che allegria!

Ah, è da tempo immemorabile che tutti mi assillano che dovrei cercarmi una donna. E insistono smaniosamente da maniaci affinché io “ficchi”. Ma io ho già ficcato an(n)i fa, non rattristatevi per me, non datevi pena, tanto parlate solo di pene…Per quanto mi concerne, la mia “cerniera” sta bene abbottonata senza che abbisogni di “sbrodolarlo”. Sì, sbrodoloni, pensate ai cazzi vostri. Che al mio ci penso di faidate. Ah, avevi una tipa e topa che ti voleva, che ne voleva, e la lasciasti andare. Sì, oramai è andata. Non ancora a puttane, ma molti rimarranno delle mezze pugnette, invece dovrebbero smetterla di darmi dei pugni.

D’altronde, non è colpa loro, sono un uomo duro… e pugnace. Ed “erigo”, no, esigo di essere ascetico, probabilmente voyeur. Ah ah. Lei invece si guardi le (s)palle. Sì, che culo, mi son salvato dal troiaio di massa.

 

di Stefano Falotico

Scherza coi fanti ma lascia stare i santi, cioè Elvis


18 Mar

Wild at Heart Cage Love me Tender

Ora, ho dormicchiato oggi pomeriggio. E ho sognato di essere in piena notte, illuminata solo da dei fari inquietanti, in mezzo a una strada di paese, con le sbarre del passaggio a livello che si alzavano, il treno che passava veloce, poi scendevano al loro posto. E correvo, correvo ma sostanzialmente rimanevo sempre nello stesso punto. Poi, intermittenze di visioni e di bar… entro in uno di questi bar e mi ricordo che c’ero già stato, ma l’arredamento era cambiato, le persone erano le stesse, quindi uscivo e correvo ancora, infinitamente bloccato.

Che significato ha questo sogno? Devo chiederlo alla Smorfia e poi mi giocherò i numeri all’Enalotto.

Comunque sia, dopo il sonnellino, sì, son stato davvero a un bar. E, antistante all’entrata, c’era una coppia borghese ben “smaltata” nell’arroganza che, alla mia vista, ha ridacchiato in modo impudico, sogghignando a bassa voce… ma guarda quel coglione.

Son entrato leso nel pudore, quindi ho ordinato un caffè digestivo per metabolizzare tale lurido, stronzo affronto, e c’era un tizio che leggeva il giornale. Ci siamo guardati negli occhi, pensando reciprocamente ma che cazzo vuole questo qui che guarda? Lui ha ripreso a leggere, guardandomi di sottecchi, io ho continuato ad adocchiarlo con far malevolo, poi con bonarietà sono uscito e sono rientrato in macchina.

E chissà perché mi è venuto in mente il finale di Cuore selvaggio. Quando Sailor manda tutti a fanculo e ritorna dalla sua bella, cantandole l’immortale Love Me Tender.

Sì, credo che quella scena, per quanto commovente, sia una pacchianeria. Una vistosa stronzata, come si suol dire. E Lynch ha calcato un po’ la mano sull’eccesso manieristico. Sì, diciamocelo, questo Cage col naso finto che “tocca” e scimmiotta Elvis mi è sempre parso d’un kitsch allucinante.

Poi, tornato a casa che fui… tornato che fui è bellissimo, ricordate di dirlo a una vostra ammiratrice quando lei prepara una torta con le mele e voi volete la sua “cotogna”, ah ah, aprii Facebook e un mio amico m’ha detto che devo stare in guardia perché da giorni parlo con una morta. Sì, mi dice che una certa Angelica è morta da tempo, nel 2016, e adesso il suo profilo viene utilizzato da un sedicente scrittore che si spaccia per lei. Se fosse vero, sarebbe macabramente tristissimo, e io sarei stato preso per il culo in modo ignobile. Al che, vado a vomitare. Quindi, sempre questo mio amico mi manda video del “pastore” Robert Joyce, sì, quello che dice di esser Presley, ed è convinto che sia davvero lui.

Sconvolto, vado in bagno, faccio una pisciatina, mi aggiusto il ciuffo alopecico, mi reco all’ingresso e guardo la mia immagine allo specchio. Quindi, di colpo, come dominato da una forza inaspettata, comincio a muovere il bacino e canto e ballo Jailhouse Rock, così, perché mi tira il culo.

Di mio, sono un fantino, un elefante, un santo, un mezzo sano, e non mi sanerete. Se mi santificherete, vi cornificherò. Ah ah.

 

 

di Stefano Falotico

Meglio essere invasati di De Niro che essere invasati dal denaro, evasori della vita sentita, invadenti delle sensibilità altrui


18 Mar
A PERFECT WORLD, Kevin Costner, 1993, hands in pockets

A PERFECT WORLD, Kevin Costner, 1993, hands in pockets

La scuola d’obbligo è una scuola di iniziazione alla qualità di vita piccolo borghese: vi si insegnano delle cose inutili, stupide, false, moralistiche, anche nei casi migliori (cioè quando si invita adulatoriamente ad applicare la falsa democraticità dell’autogestione, del decentramento ecc.: tutto un imbroglio). Inoltre una nozione è dinamica solo se include la propria espansione e approfondimento: imparare un po’ di storia ha senso solo se si proietta nel futuro la possibilità di una reale cultura storica. Altrimenti, le nozioni marciscono: nascono morte, non avendo futuro, e la loro funzione dunque altro non è che creare, col loro insieme, un piccolo borghese schiavo al posto di un proletario o di un sottoproletario libero (cioè appartenente a un’altra cultura, che lo lascia vergine a capire eventualmente nuove cose reali, mentre è ben chiaro che chi ha fatto la scuola d’obbligo è prigioniero del proprio infimo cerchio di sapere, e si scandalizza di fronte ad ogni novità). Una buona quinta elementare basta oggi in Italia a un operaio e a suo figlio. Illuderlo di un avanzamento che è una degradazione è delittuoso: perché lo rende: primo, presuntuoso (a causa di quelle due miserabili cose che ha imparato); secondo (e spesso contemporaneamente), angosciamente frustrato, perché quelle due cose che ha imparato altro non gli procurano che la coscienza della propria ignoranza. Certo arrivare fino all’ottava classe anziché alla quinta, o meglio, arrivare alla quindicesima classe, sarebbe, per me, come per tutti, l’optimum, suppongo. Ma poiché oggi in Italia la scuola d’obbligo è esattamente come io l’ho descritta (e mi angoscia letteralmente l’idea che vi venga aggiunta una “educazione sessuale”, magari così come la intende lo stesso “Paese Sera”), è meglio abolirla in attesa di tempi migliori: cioè di un altro sviluppo. (È questo il nodo della questione).

Quanto alla televisione non voglio spendere ulteriori parole: cioè che ho detto a proposito della scuola d’obbligo va moltiplicato all’infinito, dato che si tratta non di un insegnamento, ma di un “esempio”: i “modelli” cioè, attraverso la televisione, non vengono parlati, ma rappresentati. E se i modelli son quelli, come si può pretendere che la gioventù più esposta e indifesa non sia criminaloide o criminale? È stata la televisione che ha, praticamente (essa non è che un mezzo), concluso l’era della pietà, e iniziato l’era dell’edonè. Era in cui dei giovani insieme presuntuosi e frustrati a causa della stupidità e insieme dell’irraggiungibilità dei modelli proposti loro dalla scuola e dalla televisione, tendono inarrestabilmente ad essere o aggressivi fino alla delinquenza o passivi fino alla infelicità (che non è una colpa minore). 

Ora, ogni apertura a sinistra sia della scuola che della televisione non è servita a nulla: la scuola e il video sono autoritari perché statali, e lo Stato è la nuova produzione (produzione di umanità). Se dunque i progressisti hanno veramente a cuore la condizione antropologica di un popolo, si uniscano intrepidamente a pretendere l’immediata cessazione delle lezioni alla scuola d’obbligo e delle trasmissioni televisive. 

(Pier Paolo Pasolini…)

 

Sì, un tempo non si diceva scuola dell’obbligo ma scuola d’obbligo e Pier Paolo, penso volutamente, anziché scrivere angosciosamente scriveva angosciamente… che in italiano è decisamente scorretto. E poi l’edonè cos’è? Il compiacimento di essere edonisti?

Comunque sia, il suo discorso non fa una piega. Oggi, e non voglio essere moralista ma lucidamente obiettivo e realista, viviamo in una società che mette i brividi. Eppure il carrozzone cazzone va avanti come sempre, si consumano tragedie e tutti stanno zitti, per paura di dire la verità, e per timore di essere incolpati rifiutano la ragione o meglio la silenziano in un mare angosciante d’ipocrisie. Tutti presi freneticamente dalle loro quotidianità di massa, inconsapevoli o, peggio, e qui li addito, coscienti di perpetrare il male anche solo essendone conniventi, complici e testimoni oculari che, terrorizzati da possibili ritorsioni (e perché dovrebbero arrivare mai?), si nascondono nelle frasi di circostanza, tutti afflitti dai loro insulsi mal di panza.

 

No, ogni giorno assistiamo ai più efferati e ripugnanti crimini, ma tutti paiono essere abituati alla spettacolarizzazione del dolore, e via di sciacallaggi, più il mondo fa schifo e più la gente pare divertirsi sulle disgrazie altrui, alimentando così in maniera disgustosa questo ludibrio carnalmente putrescente e orrido.

Un ragazzo si suicida a scuola perché bersagliato e massacrato da coetanei imbecilli che apertamente derisero la sua sessualità “non condivisa”, le sue alterità emozionali, le sue giuste timidezze e le sue sane ritrosie, ma la faccenda viene liquidata con una scrollatina di spalle. Perché oramai il danno è fatto, indietro non si può tornare, andavano fermati prima che succedesse il pasticciaccio, ma è acqua passata, mettiamoci una pietra sopra, con un “bel” colpo di spugna facciamo finta di dimenticare. E ce ne laviamo la coscienza. Su, tutti a ballare.

Una donna viene stuprata e da quel momento non si riprende più, e allora passerà tutta la sua vita a imbottirsi di farmaci sedativi, prescrittile da uno psichiatra che non ha intenzione di psicanalizzarla e discendere alle spaccature emotive che nel suo animo si sono create dopo il violentissimo trauma. Sì, non “delira” più, per forza, oltre al danno la beffa. Dopo essere stata violata nel suo corpo macellato, adesso, per il “bene di tutti”, del “quieto vivere” della collettività, l’hanno quasi lobotomizzata, ed è diventata la madre di Undici di Stranger Things. Come si chiama pure quell’attrice? Ma sai che non mi viene in mente? Vabbe’, chi se ne frega…

Sì, freghiamocene… di tutto. Domani esce il nuovo film di Paul Thomas Anderson. Ah, splendido-splendente, che capolavoro, e che recitazione superba. Dico? Ah, Day-Lewis è sempre lui, che classe, che portamento, un Dio. Oggi pomeriggio con chi gioca la Juventus? E il Napoli arriverà davvero secondo? Ma sai, la città del Vesuvio, ma sì, mi sta simpatica. Io sotto sotto spero che vinca lo Scudetto. Come si può non tifare per quella gente tanto buffa e caciarona? Sì, in fondo a Napoli ci sono i mariuoli, ma è pittoresca, la città di San Gennaro e Pulcinella, appena esci in strada ti borseggiano e sbatti la testa sul marciapiede. Che simpatia! Non facciamo di tutta erba un fascio. A Napoli c’è tanta gente perbene, eh sì. Grandi teste…

Ah sì, lei ha la sua vita. Sì, quel che a lei importa è un lavoro “rispettabile”, tanti scheletri nell’armadio, un paio di spaghetti alle cozze la domenica, e poi i suoi figli, ah, che sono giovani e devono “crescere”, andassero pure fuori il sabato sera a combinar cazzate, a prendere per il culo i paraplegici, sì, son bravi guaglioni sostanzialmente, cambieranno. Basta che non rompano i coglioni a chiedere soldi, se li guadagnassero… Certo, adesso sono un po’ stronzetti, domani diverranno stronzi “puri” col conto in banca grassissimo, e ricatteranno quelli che non si sono “adattati”.

Ma sì, continuiamo così.

 

Abbasso questi malati e invasati, sono solo dei “cospiratori”, ma che vogliono? Di che si lamentano? Insomma, ci arrivano a fine mese? E quindi? Ma che stessero zitti, ché la vita è una merda per tutti. Inutile che piango/ano sul latte versato, è colpa loro se si trovano male. La vita è bella, bella, bella!

Uno splendore!

 

Sì, meglio essere come me, amante di De Niro. Non vi è una spiegazione logica nella mia adorazione per il Bob, soprattutto dopo che ha girato un sacco di cazzate immonde. Ma, d’altronde, c’è una spiegazione logica per il mondo “perfetto” in cui viviamo?

Invero, la Juventus ha già giocato e ha pareggiato, ah ah, e il film di Anderson è uscito da un pezzo.

Taxi Driver

 

di Stefano Falotico

 

Il trailer di Avengers: Infinity War, basta, non ne possiamo più, questo Cinema mi crocefigge!


17 Mar

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Ora, esiste un termine per definire questi “film” della Marvel, ed è baloccaggine, cioè l’oziosità puerile, come da definizione del dizionario.

Storie tenute su con l’Attack, sceneggiature copia-incollate di zozzerie pedestri di dialoghi brillanti quanto la coscia depilata di una pornoattrice “patinata”, inzuppati di effetti speciali e CGI per dar fumo negli occhi agli spettatori inebetiti. Ma questi fumettoni piacciono e incassano, tonitruanti come Thor, di cui salvo soltanto la versione di Branagh, poi sbragata in tanti pedissequi sequel ed epigoni da lasciarmi innocentemente denudato come la signorina Scarlett Johansson prima che ascendesse al successo e prima che Sean Penn la “istruisse” a un rude sesso. Sì, una mezza zoccola! Diciamocela senza infingimenti!  Lei, falsa sorella, si infinge di non sapere che quella è solo una Black Widow che fa la Natasha molto bagascia. Ah ah.

Sì, sono un uomo che ha poco a spartire con l’odierna “modernità”, spesso nel tepore di sere crepuscolari fumo con estremo candore, accarezzando le statuine Thun di angeli che se la dormono beatamente in posizione fetale, sognando forse un Cinema più puro, un Cinema metafisico e astruso, ossessivo e maniacale di trascendenza. Sì, Cinema trascendentale, in ogni senso che ha questa parola spesso usata in maniera impropria, e anche Cinema trascendente, oltre l’umano concepibile, irrazionalmente folle, lisergico, cristallino come due corpi nudi e copulanti come Dio li ha creati di Twentynine Palms, un Cinema di uomini palmati ma per l’amor di Dio non fatemi rivedere Waterworld, un Cinema di donne palpate che ben “venga(no)”, un Cinema di palpitazioni esoterico e perché no anche elegantemente erotico, Un Cinema che io mi pappo in quanto sono il Papa.

Sì, ma quale russo, io russo solo di notte e riempio la stanza della musica polmonare di miei effluvi asmatici nel freddo di queste notti ancor gelide. E l’umanità bigotta io raggelo in quanto uomo che turba, poiché lecca i gelati anche quando le donne sono sessualmente sottozero. Io rendo pimpante ogni lingua e so parlare più linguacce, anche i dialetti più sboccati. Ah ah.

Sì, dalla mia terrazza di San Pietro benedico l’umanità di stolti, dalla verità distolta e nessuno può distogliermi dall’essere Hulk, irascibile quando la gente mi fa girare i coglioni, Ruffalo quando i miei ricci arruffo.

Uffa!

 

 

Io perdono tutti. Andate in pace, fratelli. E basta con le guerre.

Mi faranno santo o solo Iron Man?

 

di Stefano Falotico

Il Blu-ray di Twin Peaks 3


16 Mar

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Molti si stupiscono della mia vita e, ogniqualvolta cambio rotta e sperimento nuove parti della mia personalità, la gente rimane spiazzata perché pensava di avermi inquadrato e invece deve rivedere le sue posizioni.

Per questo sono lynchiano, lunatico ed esoterico, maniacale, ossessivo, pulito, igienico, asettico e poi creativo, pindarico e gioviale, giovane e vecchio, avventuroso e trascendente, onirico e pigro, melanconico e rock come le ballate dei finali di questo capolavoro immenso.

E solfeggio di voce roca nel traffico dei comuni mortali, benedicendoli perché hanno speso 80 Euro per comprare la collection de L’armata delle tenebre e probabilmente invece non compreranno questo cofanetto. Con tutto il bene che si può volere a Raimi Sam, David è di un’altra categoria, davvero folle, visionaria alla massima potenza.

Per Pasqua, nel giorno in cui il Cristo, dopo essersi fatto uomo, ascese al Cielo in redenzione e remissione dei vostri peccati, regalatevi questa “roba”. E smettetela di stronzeggiare su Instagram.

Invece che attorniarvi di fighe e figotte, anziché darvi i pizzicotti e star a mangiare solo pizze guardando le donne col pizzo (ah, ci son anche quelle col pizzetto, perché donna “baffuta” sempre piaciuta, ah ah), sparatevi un Kyle alla Falotico, che soffre di “disturbi deliranti” nel miglior stile che piace a me.

Anche perché, detta fra noi, e spargete pure la voce del Ver(b)o in giro, la realtà è quella che ci costruiamo noi. Lasciamo che i politici si scannino e vestano impettiti, perché ho sempre preferito i “pazzi” agli imbalsamati.

Andate in pace.

 

L’ignominia, la dignità, l’ilarità, l’omonimia, la nomea e l’aura, anche Laura, e Ilaria che è ilare


16 Mar

toto diabolicus

Sì, molta gente è ossessionata dalla dignità. Questa cosa misteriosa che donerebbe all’uomo un valore nobile… quando si dice quell’uomo è di valore. Ma è valoroso? Sì, ci sono anche i vigliacchi e gli ipocriti che si celano dietro lavori rispettabili ma, invero, dai loro piccoli gesti quotidiani trasudano poi tutte le loro bassezze e meschinità. Perché sono offensivi negli atti, nei confronti degli altri, nel modo di comportarsi, saranno pure rispettabili ma non degnano il prossimo di rispetto. Quindi, sono indignitosi.

Sanno articolare una frase meglio di me, ma non son artisti come me. Son solo nell’animo artritici.

Spesso son stato “ignominioso”, anche gnomo, poiché fui indotto a manifestare azioni riprovevoli. Ma fui ribelle all’ipocrisia di regole assurde, coercitive al decoro del mio core. Perché sono una voce lontana dagli omologati cori. E nonostante tutto posseggo un corpo.

Ne venne della mia nomea, ma “venni” di più e me la godetti finalmente, abbandonando stati afflittivi auto-punitivi, sradicandomi da insensati sensi di colpa, ma fruendo fluente in seno al mio senno, se no sarei morto, voi scrivereste sennò. Ci sono gli asini e ci sono i geni. Dai geni si fa un grande uomo? Non so. Non tutti i geni sono portatori di DNA valoroso e temerario. Alcuni geni son stati uccisi perché troppo liberi e non potettero evincere la lor potenza, in quanto evirati dalle castrazioni di chi ovulò cazzate e imbecillità.

Ovulazioni e farneticazioni!

L’uomo non si misura dal lavoro, ma dall’intrinseco esser un prodotto alle volte remoto dalla produttività poco fertile del genio. Il genio vive di sue danze nella fantasia e scrive libri capibili solo da chi può carpirli. Capisc’… che fai? In testa mi pisci? Sputerò sulla tua faccia e mi dirai che faccio schifo. Quanti onorevoli abbiano nominato in Parlamento e invece son dementi? Quanti pezzi grossi son invero dei pezzenti? Ah, che merde. Eppur in Italia abita la bella Ilaria ch’è donna ilare e mi fa ridere, a volte mi fa e basta. Mi fa a bestia. E, in assenza di me, si fa da sé. Perché lei ama i triangoli e chi fa da sé perché fa per t(r)e quando invece potrebbe con l’immaginazione farseli tutti? Ah, quel ragazzo non si dà da fare, eppur si farà. Non so, voi sfattissimi siete dei fattoni, e nascondete i vostri “bianchi” misfatti. “Fallo” sta che Falò non avrà mai una laurea (che me ne faccio, ma mi faccia… il piacere!) ma, come diceva Totò, ha la Laura. Laura è donna a me discinta, distinta e d’istinto. E io non sono uno stinco… di san(t)o ma sicuramente ho una buona minchia. Sì, le donne mi dicono che sono un minchione. Cazzo. E ho scoperto che ho un omonimo che abita in meridione, pensavo di essere l’unico uomo falotico sulla faccia della Terra. Ah ah. Ho anche una vita mia, se non l’avessi, non avrei la parte superiore del corpo oltre al bacino. Do molti bacioni e ai cattivi mando un bacione. In quanto a mio modo ho i testicoli che “sprizzan”… gioia, fan “gola”, e la testa va meglio nel suo girarci in tondo e poi a darci dentro di affondo, scopandomi donne che non son tonte. Se non vi sta bene, non datemi pene. Non sono omosessuale.

 

di Stefano Falotico

Genius-Pop

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