Posts Tagged ‘Rambo’

Stallone a Cannes da uomo vero!


18 May

 

di Stefano Falotico

 

Contro l’ipocrisia di quest’Italia di mangia-spaghetti, esigo poca Nutella e la poesia di Jim Morrison senza cacio sui maccheroni e addio America!

Molta gente mi chiede perché sto simpatico ai ragazzi giovani. Io, sbuffando, fra il gioviale e il fottuto stronzo, alzandomi il bavero tra il papero e il quacchero, con una sigaretta secca di risposta slabbrata, rispondo perché sono Peter Pan mischiato a Rambo e la miscela è esplosiva. Quindi, non ti conviene provocarmi, altrimenti udirai la “cornamusa” piazzata di un diretto mancino slogante la merdina tua appiccicata al muro.

Mitragliatrice!

Potrei usarla, dopo, come chewinggum ma preferisco masticare la tua ragazzina, innaffiandola di acqua e sapone con spruzzata del mio liquido seminale la vera educazione (s)concia come si confà al cazzo che mi va a genio sciacquandomele dopo la sciacquetta e poi non tirando lo sciacquone ma tirarglielo bagnandola ancora, sì, escremento “puro” di gran odore qual sono fra seni imburrati e la mia inquietudine da saputello “idiota” in burrasca, mescendo gli ingredienti per un turbo più (t)rombante.

 

 

 

 

Sì, per anni siamo stati assediati dalla musica leggera, questi cantanti frustrati che ci raccontano puttan(at)e, romanzandoci di p(a)role buttate a culo, quello dei loro soldi guadagnati sulle vostre (s)palle da coglioni che li ascoltate plaudenti, coscienti che vi dovete ficcare solo il giradischi di nevrosi acuite nel decibel della melodia più sodomizzante, rubandovi la coscienza e annacquandola in rime dal ritmo “allegro” quanto un acquerello del vostro paint mentale usurato perché la vedete, da piantati con rimpianti mai sopiti e parrucchini di pessima tricologia d’impianto, ingrigita in quanto siete orsi incattiviti e acidamente sbiaditi, sba(di)gliando un altro po’ per altro svaccarvi “tranquillamente”. Troioni! Parliamone di questi programmi “culturali” radiofonici. Oche senza di(re)zione leggono poesie e classici, mentre il deejay capra “armeggia” di “microfono” a lor “forum” amplificato su voce “scaldata” da vera “stonata” con modulazioni di frequenza sfondata del gridolino incorporato e ditino suo birichino da disco(lo) toccante le corde (in)sonorizzate della trasmissione “orgasmica” in diretta. E voi ve la ciucciate, immedesimandovi in questa languida fottuta che legge come una pecorina per rimediar lo stipendiello con tanto di arricchita borsetta su altre leccate e toccatine, da cui la “spintarella” e vai di salviette per la “trombata!”. Perché il padrone della radio spinge a tutto volume “alzato”, sbattendosene… e poi buttandole giù dal Pioneer da “pio(niere)”. Spegnendo le cuffie solo in caso di disturbo della quiete notturna se il suo “rock” è troppo “graffiante”, stimolando la vecchia nell’ospizio che, alla terza canzone di Jim Morrison, urla all’infermiere minorenne “Light my fire!”. L’infermiere non sa che pesci pigliare, va nel frigorifero e trova la sua banana, ballando con la vecchia “tutti frutti”. Così, l’infermiere contatta il “cardiologo” e, col dottorino, va di “mano lava l’altra pompando”, di “estintore” su sua tintura tanto la vecchia fa buon brodo e, dopo averla “sfiammata”, ce la berremo di (b)rutto libero da barbe “colte”, pensando che le nostre mogli “fan la calza” con un cazzo meglio “sistemato”.

Ecco cosa vi siete meritati. Accendi la radio e un tonto finge… d’immedesimarsi in Pablo Neruda mentre pen(s)a, fra sé e il suo sesso svenduto, cosa mi tocca… recitare per portar a casa la pagnotta e sperar di vederne altre nude. Perché chi ha il “pene” deve comunque usare la “cultura” per farsi passare per colto, a cottimo e, fra una scopata e una magnata di “mele cotogne”, vai col “liscio”. Di fisico a pera e trombone! Chi se lo scoreggia?

Ci hanno rotto il cazzo! Nella mia vita, ho visto insegnanti spogliarsi in aula per il gioco delle “aiuole” e secchioni fidanzarsi con mule migliori degli asini. Ho visto donne laureate in lettere poi far le maschiliste mostrando le tette prosciugate da mestruazioni a base di carta igienica di libri schifosi che spaccian ai loro alunni di “dose bianca”.

E ho visto “adulti” di poco tatto “deodorarsi” col borotalco dopo aver licenziato un povero in canna solo perché gli “puzzava”… Ora basta!

 

 

 

 

Woody Allen contro Falotico: due identici “ai denti”


07 May

Stefano Falotico e Woody Allen conversano, disquisiscono sul destino “co(s)mico” di un’umanità non tanto ottim(ist)a, ai piedi di Manhattan, con la Torrei Eiffel a svettare come… Libertà!

A sbafo, sbandati, dal Mondo ottuso schivati-schifati, “schiavi” di regole programmatiche-pragmatiche, insomma sugli ema-tomi artistici “sbaviamo”, chissà cosa ne pen(s)erà Shakespeare nell’essere o non essere Emma Thompson

Io e Woody siamo statue di cera, scolpite nella blu incandescenza immersa a solitudini in qualche modo affini sebbene su sembianti “diversi”, agli antipodi solo del primo acchito… ah, i tacchi solari delle donne per nostra misoginia cavalcante eppur sempre profondamente attratta dal “nervo” focale dell’Eros domato contro il Thanatos che genera melanconia. E anche emicranie per poc’antropocentriche “bersagliere” al centrarle nei loro più “intimi” desideri.
Ah, da lupi depressi le concupiamo, lui spelacchiato e io nelle prime alopecie di “penicillina” alle ferite d’amore.
Che mordenti misantropi, uomini d’altra razza. Oramai, neanche nelle fabbriche dei “giocattoli” “tiran” fuori pezzi erronei come noi. Non adatti alla massa che va per la maggiore… Noi errabondi, vagabondi pensierosi fra una mia sigaretta nervosa e il volto di Woody increspato di fegato “polmonare” sull’osmosi d’asfissie a un’empatia virile un po’ schizzinosa nei riguardi del Sesso, sensuali d’asessuate, nostalgiche visioni “oceaniche” dai colori “nitidi”, natanti, piangenti che planano nel meditabondo sorvolare su “tutto”.

Onirici o neri?

(Ri)flettiamo…

“Livellati” sul mare, appianati ai s(u)oli. Almeno non appiattiti.

Gli omosessuali, appunto, c’osservan con sospetto, la polizia aspetta le ambedue mosse false per “incatenarci” alla prigione dei nostri scatenati sogni “virtuali” repressi, la gente “normale” ci stressa e l’esistenza si fa… opprimente.

Che sgambetto! Che “gobbi” di colpi! Al Cuore!

Ma siamo noi a giudicarli deprimenti. Ah, l’uomo medio logora con la sua lorda, capricciosa voglia “matta”, perennemente mirata al “triangolo isoscele” delle cosce, dunque è molto “mirabile”, da celebrare in “lode”.
Con tanto di allori e “scappellarci” di “Buongiorno”.

Preferiamo un addio mansueto alla consuetudine, anche se la messicana Consuelo ci strizza l’occhiolino ed è peperina di salsa “matata” al nostro “corto… circuito” ballerino ma non “latino”, più “alla francese” nelle rotonde sul mare annoiate da questa oscena liscezza. Che “tonti!”.

Lui, evidentemente “mostriciattolo”, cerebrale accidioso a mo’ del “Ça va sans dire”, io arrugginito come Pacino Lefty Ruggiero nel mio apatico e “Me ne frego fin(i)to” da “Che te lo dico a fare…?”.

Poche carnali donne nel nostro carnet, Woody col Cielo in una stanza autocentrata di maniacali nevrosi proiettate ad altri, adesso anche d’alter ego, io spesso in cameretta romantica come i poemi cavallereschi della mia stessa spada nella roccia da Camelot. Anche da cammello. Non se se son Amleto o se sia un Bene… Carmelo.

Orsi siamo e brindiamo alle “ossa” di Artù, Principe tradito da Ginevra la meretrice, in mezzo alla “foresta” di Lancillotto,  un figo più spassoso che la (es)portava in “giostra” e la riscaldava, “avvelenandoci”, nei prati verdi delle ginestre e “corsette campestri”. Ah, Lancillotto lo “lanciava” fra i suoi “corsetti”. Pizzi e merletto.

Cazzo, aiutaci Merlino! Manca la melina! Anche i letti a “castello”.

Così, col taccuino alla mano e appunto il tacchino da Giorno del “Ringraziamento”, causa benedire e basta le “graziose”, telefono a Woody per svegliarlo dal suo recente letargo cinematografico. Lo invito a cena ché, a lume di candele, ammiccheremo a vicenda col frizzantino da geni “brillanti”.

Lui, ancora in canottiera, annichilito in un letto insonne di brutti incubi, prende su la cornetta ma, nonostante risponda-cheto-chieda presto “Pronto?”, fa fatica a riprendersi.
Al che, sgrana la vista e punta la locandina di Die Hard, con Bruce Willis a rammemorargli di non mollare.
Woody, invece, nel naufragare sempre “controcorrente”, mollò quattro pet(ard)i isterici, “modulando” un valzer di sconnesse frasi all’unisono dei “tuoni” piovigginosi ch’echeggian fuori.

La sua vicina di casa, donna pia quanto “spia”, bussa alla porta dell’apparta(men)to.
Domanda che cos’è stato quel trambusto.

Woody, con “proverbiale” (non) lasciarsi andare, ancora in vestaglia, “annuisce” un “Signora, è acqua passata, la ritenzione idrica del mio (re)moto passato”. Come da Verbo che emisi…

La signora, simile a Edwige Fenech infermiera, lo manda a fanculo. Già. E gli tappa la “bocca” con “amorevole cu(citu)ra”.

Woody, in tut(t)a “sveltina”, si veste e, dopo averla cinta di farneticazioni “nullafacenti”, non sa quali cinture scegliere.

Dunque, nel mentre della sua mente, di nuovo si scioglie in (rim)pianto a (di)rotto. Incompreso e “in compressa”.

Frattanto, trascorsa mezz’ora dal mio primo “squillo di tromba”, giungo a casa del mio amico.

Esclamazione!

– Woody, è tardi. Non attardarti di più per colpa della tardona. Si sta facendo… Notte, poi non avremo Tempo perduto… da Midnight in Paris.
– Hai ragione Stefano. Perdonami, alle volte sragiono. Colpa dei troppi ragionamenti da topo senza “top(p)e”.
Dammi… 15 minuti di Andy Warhol e andremo a mangiarci delle uova. M’occorre il lass(ativ)o, anche Lasonil al mio Pinocchio “nasino”, per “risollevarlo” da quella dannosa del “Pronto Soccorso”.

Che andasse ove sempre (non) and(r)ò.

Quindici più tardi, Woody è pronto.

Al ristorante più “rinomato” del quartiere “meglio” frequentato di New York, veniamo accolti dal menestrello di Fracchia la belva umana.

Io vengo trattato come il commissario Auricchio di banfiana memoria. L’incivile canterino infatti comprese subito che non sono uno da Ela Weber. E la buttò su sfottò delle battutine “piccantine” al nostro scambiarci da “toccati”.

Voglio aggredire il troglodita ma Woody mi trattiene e, con più “classe”, ri(t)ma allo stronzo maleducato:

– Non siamo da Gigi il Troionenon siamo frocioni… ma ti facci(am)o un culo così.
– Scusatemi tanto, v’avevo preso per “quelli”.
– No, siamo solo amici. Non s’inimichi “uomini” come noi.

Meglio non trovarseli di fronte in “posizione” orizzontale. Quando le “spariamo”, utilizziamo l’arma Magnum da Callaghan col grilletto… “in sordina”.
Silenzio… di tomba.

Ceniamo. Woody ordina delle “cozze”, io delle ostriche. Ci fermiamo al caffè, il dolce ce lo “rifila” l’oste.
Eh sì, un conto salatissimo di “prima” scelta: 1000 dollari più “bottino” della mancia a strapparci le mani(che).

Senza mutande, senza “speroni”, senza cartucce, senza pall(ottol)e, tristemente c’avvi(t)iamo verso il fiume Hudson. Comincia a grandinare, usiamo l’ombrello e aspiriamo il vento con delle cann(ucc)e.

Buona la “gran(it)a”.

Prendiamo “posto” in panchina, essendo dei panchinari della vita. “Titolari” però della sfiga.

E “contempliamo” senza pronunciare una sola parola.

Dopo tre ore del fissare il vuoto, piglio il “pazzo” al balzo con una balzana cazzata.

– Woody, che frutta preferisci? La banana o la Macedonia di Alessandro Magno?

– L’acido dell’insalata dopo il minestrone “bagnato”.

– Ti capisco.

Anch’io non lo “condisco”.

Quindi, ci baciammo mentre quella passerotta di Gwyneth Paltrow passò in quella “zona” e, a grandi falcate, salutò i nostri “uccelli”.

Non ci rassegniamo e Woody canticchia Nek:

Non è mai com’era ieri,
cambia il senso cambiano i pensieri,
e ti sembra tutto da rifare…
Sbagli se ti guardi indietro,
punta avanti anche se hai mezzo metro,
c’è sempre una strada per viaggiare…
è un’inguaribile follia,
saperti solo mia…

è congiunzione astrale…

– Questa è l’ultima porcata che mi fai, Woody! Adesso, finalmente ci sono arrivato!

Radio Days pensavo fosse un capolavoro ma invece è meglio Glory… di Springsteen!

Tu non spingi per nulla!

Detto ciò, lo spingo, annegandolo e dandolo in pasto agli squali.

In poche parole, “emergerà”.

Annacquato di pene da pirata?

No, da piranha.

Sono sempre a galla, gli stronzi ho scoperto e da me solo merda in faccia. Oltre ai pugni, questo è ovvio!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Zelig (1983)
  2. Ombre e nebbia (1992)
  3. Taxi Driver (1976)
    I due sopra fan cagare, robetta intellettualotta da masturbatori.Mille volte meglio Travis, tassista come me per la feccia di una manica di lerci che pensavo amici e invece scoprii dei puttanieri sfruttatori, scatenando il putiferio.

    Non li ammazzai, anzi sì.

    Travis li uccise fisicamente, io in modo che patiranno eternamente.

    E piansero. Cazzi loro. Se la sono cercata.

  4. Rambo (1982)
    Da collegare al capolavoro sovrastante.

Non c’è marchio senz’infamia, non c’è donnaccia senza la “borraccia”


22 Feb

Forse, il gestore reputerà giusto cancellarla. E, credo, dopo che l’avranno opportunamente letta molti utenti, sia un suo legittimissimo diritto eliminarla, ma la scrivo perché certe cose non succedano.

Alla gentile utenza di tale straordinario sito, FilmTv.it, che tengo in auge: diffamatori del web, nascosti dietro nick di “poderosa” potenza fascista, abusano nella zona commenti, ecco un nome che vi segnalo

Ieri sera, in merito a una delle mie ultime play su Robert De Niro, in assoluto mio favorito, soprattutto Louis Cyphre di Angel Heart nel dar coscienza a Johnny Favorite, un nick di tal “fatta”, “liciat”, m’inviò un commento abusivo, assai “allusivo” e calunniatore.

Mi “allega” un video “Youtube” della BBC, interpretato da Tom Hardy, in merito ai disturbi psichici, con tanto poco velato “ammiccamento” di “strizzatina” d’occhio e di palle e di seguente messaggio, ivi da me riportato integralmente, dopo averlo cancellato di blacklist per oltraggio assai ignominioso da consegnare alla polizia postale e annesse indagini (come te lo inserisco io…) da multare e d’ammutolire subito poiché codesta, forse frustrata da una vita a “lei” poco appagante, persevera a riempirmi d’infamazioni esecrabili, da stigmatizzare prima che possa sconfinare con altre riprovevolissime offese alla dignità personale.

Di punto in bianco, colta da un improvviso odio per il mio eccentrico stile di vita poco “condivisibile” e allineato ai “Mi piace” fasulli facebookiani, network ove ruffianamente ci si scambia segnali di pace buonisti del “viviamo tutti assieme appassionatamente” nella massacrante massetta collettiva un tanto a tirar a campare fra musetti e una spalluccia, mi “sollecita” di “solletico” sgradevolissimo per intimarmi a non me-n-dicare, pateticamente, le mie scelte dure e infrangibili da russo in terra straniera, cioè quest’Italia adagiata ai mandolini, ai culetti, al mezzo etto di “alla bona”, al pompino dell’“idraulica” fatica cotidie (colitica di solite accolite e combriccola di bricconi coi bicchierini…), a cui, secondo il suo dire e “ardere”, dovrei adeguarmi per non farmi passare “matto”, come “implicitamente” costei m’“iscrive” nel suo “essenziale”, sintetico scritto:

“c’è una differenza fra chi aspetta la pensione d’invalidità, “spacciandosi”, e chi invece se lo spacca nella dura… quotidiana”.

Ora, questa sua “diagnosi” sparata a zero, a freddo sul mio PC, è spaventosa per illecito da denunciare immediatamente.

Liciat, “pseudonimo” dietro cui credo si nasconda la megera vecchiettina e nanerottola che, anni fa, sul “lodevole” sito “Badoo”, creò un profilo falso per accalappiare adescabili ragazzini, “affiggendo” (pensa te… che razza di “donna matura”…) le foto della figlia discinta al mare, prima di “sussurrare” queste belle robette così, “fieramente”, “pulite” di denigrazione e accuse infondate, prendesse carta (per pulirsi le emorroidi?) e penna (del suo inchiostro “simpatico?”…, ne dubito), con morigeratezza “adatta” al suo blocco (mentale?) note (ah, quante notti in bianco, mia “dolce…), e annotasse, appunto (e virgola, senza trascurare le “punteggiature” altrui…), chi sono, se non vorrà trovarsi in tribunale, ché il suo “guadagnarsela” non potrà “patteggiare” né scender molto a patti con le puttanate del suo insozzarmi lercio di tali porcate.

Lettera del Principe, nato fortunato e “a privilegio” irriguardoso di tutti coloro che vorrebbero minarne l’altezza insormontabile dal “basso” delle loro esistenze annoiate e represse

Qui, vi parla Stefano Falotico, genio innato e vocazione a dispetto (anche a sgambetto quando vorrai spezzarmi le gambe d’amputazioni “psicologiche”) della miserabile umanità “nostrana”, condita e di puntarti il dito con minestre “calde” e “conigli” al sugo di leprotti (eh sì, son tanto svegli che finiscon arrosto da petto di pollo stopposo…), formaggini da topi e “gatte” per “trappole” al maschio a cui, platealmente, invece devi lavare i piatti, servirlo e riverirlo, se almeno con tuo marito vorrai “venir’”. E non cagarle più di tue feci, fessa!

Altrimenti, dovrai svenderla sui viali, perché la mia querela ti chiederà un rimborso non poco veniale.

Sì, la donnetta con la borsetta è ‘na borsa. Ama gli uomini “orso” e poi coccola l’orsacchiotto d’una “peluche” alla “permanente” mentalità del suo “abbigliamento”.

Ora, se vuoi ingozzarti, bevitelo “tutto”, se vuoi che non ti sgozzi, via dal cazzo.
Tanto, mi sa che abiti all’indirizzo “Pene numero infinito nel frivolo andazzo”, situato nel quartiere più degradato d’un cervello bello che andato. Patisci il tuo “adattamento” e te “la” spassi un po’, “allattando” da milf.

Stai parlando con un Uomo che fa un baffo ai tuoi cagnolini, io sguinzaglio e non uso la museruola.

Poeta, romanziere, artista, attore, doppiatore, recensore, creativo e tanti crateri al mio vulcanico ficcartelo nell’ano, ho vari libri all’attivo, mentre tu sei sempre più “passiva”.

Distinti saluti,
uno al quale, se “disturberai”, potrebbe allestirti un video altrettanto “disturbante” sul “Tubo”, da mostrare al Mondo intero e da recapitarti in modo lynchiano, mia liciat.

Ora, ho scritto il tuo nick tutto attaccato. Potrei staccarlo subito al tuo “compagno”.

Il mio avvocato sta già contattando la cosiddetta signora che ha partorito queste, appunto, infamie.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1.  Rocky V (1990)
  2.  John Rambo (2008)
  3. Mad Max: Fury Road (2013)

Oscar 2013, Nicolas Cage vs Sylvester Stallone


16 Feb

Rambo e l’isteria frivola, l’inezia degli stolti e l’ottusità degli sceriffi da dilaniare, Il Papa dimesso alla Serpico, causa pedofilie della “Chiesa” e la mia croce celtica senza calvari da calvi

I migliori film dell’anno trascorso ancor in Via del Cors(iv)o, in attesa dei trionfanti della Notte degli Oscar, una delle competizioni più “leccate” quanto, nonostante tutto, ambite: non “lambicchiamoci”, la statuetta ha ancora (dis)valore

Chi decreta il successo “capolavoristico” d’un film? L’Academy Award. Ciò è inevitabile.
Ora, possiamo sindacare su molte scelte sbagliate, su criminose vergogne di dimenticanza (che sottostante riporteremo e “anneriremo” d’evidenziatore plebiscitario a puntar il dito, accerchiando chi mostruosamente sbagliò-sbavò… e dovrà renderne conto al Giudizio universalissimo del Padreterno-Sandro Paternostro, scontando, previo Inferno senz’angeli custodi, un miliardo di Pater Noster con tanto di ceci roventi sulle “nocche” delle ginocchia, evviva la gnocca!), e su tante altre immonde, imperdonabili “previsioni” (dette “predictions”, eh sì, ricorda fratello, non predicar bene se poi razzoli male di “predicato verbale”, sarai solo un “predictable”, pretaccio!), ma i “membri” che stan a capo del macchinone “demiurgo” (eh sì, il deus ex machina…, ce ne son di trucchi e macchinazioni, di film dorati e altri “macchiati”) dobbiamo comunque ringraziarli… d’aver sgozzato Insider e aver “drogato” Soderbergh diTraffic…

Tanto d’erroneo topparono quanto, molte altre volte, videro giusto.

Pensiamo a Balla coi lupi. Questo Costner che, al di là di Fandango (pellicola celebrata nella hit di Luciano Ligabue, unica canzone di “cosce e zanzare” degna del lupo di Correggio, il resto è da scoreggiare) e Gli intoccabili, era fin a quel momento un bello sì ma impresentabile.

Questo film spacca il culo. Che vi piaccia o no, deve piacervi. Non avete altre opzioni, altrimenti vi farò le scarpe più “scalpo”. Scapoli tristi e ammogliati, da dopolavori ferroviari, riguardatelo!

Altrimenti, farete la fine di JFK. Sarò il peggior e più infallibile cecchino a mirar in mezzo alla vostra fronte che, a tali fonti di praterie sconfinate coi bisonti, deve riabbeverarsi se non vorrete divenire solo dei caproni senza la caccia da “montoni”. Cavalcate(le)! E mettete su “Devils & Dust” di Springsteen, reggimento! Vinse Il silenzio degli innocenti,Buffalo Bill no!

Lì, l’Academy ci prese. Sette Oscaroni, altro che “nani” con Biancaneve che, ce la possiamo dire, era una megera finto depressa da “pornocchi” a sviluppare le “crescite” anomale della perversione più freak.

Furono anni epocali e westernspietati…

Costner, tanto esaltato, saltò però troppo in sella nel Wyatt Earp, un Kasdan “scassa” che non finisce più. Mamma mia, se resistete a questo, vi garantisco che “durerete” senza bisogno di Viagra.

Sono GeronimoGene Hackman non c’è due senza tre, Walter Hill è il meglio del trio. A parte il triello de Il buono, il brutto, il cattivo.

Però c’è il “Perché?” che lascia di stucco. Orson Welles e Hitchcock senza mai la “Miglior Regia”.
Grida scandalo! Che cazzo avete (dis)fatto?

Se non lo avete dato a questi due, perché darlo a Scorsese per The Departed, il suo lungometraggio più furbo e meno taxi driver?

Poi, premiaste Ryan il soldato e non le thin red line di Malick, buttandola di contentino a La vita è bella. No, non è bella per niente! Fa schifo questa decisione! Sono il Joe Pesci di Mio cugino Vincenzo. Premiaron la Tomei e nonGambini, che sgambetto! Benigni ti stimo ma Nolte di Affliction è più sincero del tuo piagnisteo nazional-popolare con retorica anti campi di concentramento. Do ragione a Ferrara Giuliano, che ti lanciò delle uova in diretta “Telepiù”, ora Sky di Canova Gianni-Castelnuovo su Martina Riva fighina-pettegolina, ma “godibile”.

Non farò l’elenco dei dimenticati incredibili. Mi basta citarvi Rutger Hauer di Blade Runner. Ho detto tutto…, ne vide di cose tranne il palco “stellare”.

E a proposito di notti magiche (inseguendo un goal alla Nannini…) da 15 minutes di celebrità… Dove me l’avete (o)messo De Niro/Pupkin di Re per una notte?

Le mie scommesse sono le seguenti, non ci si passa sopra due volte.

Robert De Niro, migliore di Lato attore. O in negativo o in positivo.

Pacino a parte, un’heat di sfida senza regole.

1) The Master.

Basta, se questo film è il più magistrale, perché piazzarne altri, visto che non c’è fra i nove film candidati sui dieci possibili? Come dice il detto: fra i 9 litiganti, il numero “10” gode. Infatti è il fantasista alla Lionel “Maradona” Messi.

Dopo questa parentesi “goliardica” di mio video appunto messianico, la profezia avverata della mia mente inaffondabile, pugnace come un gancio sinistro alla Balboa, veloce, schietta, inafferrabile com’appendere al chiodo la demenza e far sì, fumando sigarette Chesterfield nel sigaro del mio carisma innato e indiscutibile, che ogni “particella” di sangue velenoso esali l’anima delle bestie
Processi kafkiani accusatori, e la mia indifferenza pacata, onnivora da “ornitorinco” corazzato con tanto di pelliccia trasformista, liscia di sera e permalosa con ferocia inabissale.

Più che malinconico, mi “rifinisco” muscolare, ossessionato dal mio viso, da curare con irresistibili rasature da cicatrici d’esibir in “tamponate” a chi disturba la mia contemplazione.

Fanatico irredento contro ogni tipo di violenza, rammemoro l’adolescenza mia diversa da già precoce licantropo schierato contro i lupetti, i loro limoni e le fandonie delle loro figucce da tanti schiaffi in faccia ben conficcati nel mio Stallone ad ammutolire tutti nelle rette vie morali d’immetterlo nel retto mortadellesco al fin d’educarti alla retta via che la tua esistenza cretina cremò nei ghingheri fuori dai miei ranghi. Sì, guido nella carreggiata di sorpasso, andando a destra e a manca, e farfugliando tra guglie parigine senza Baci Perugina ma in contromano d’auto-erotismo di “manubrio”.

Ah, melodico il mio “timballo” si strusciava, anche strascicato di gridolini, ammorbidito nel proiettarmi addosso le migliori donne della mia possessione diabolica d’ogni più sofismo sofisticato e non come voi, degli impasticcati, degni delle espressioni più tonte d’addormentati esagitati-sciroccati alla Nic Cage più acting d’over game.

Il Nic e i suoi ammiratori. Coloro che stimano Nic rientran nella categoria che deve fuoriuscire dal mio deretano. Inutile stuprarmi di lavaggi mentali, son sempre più persuaso che suggestionarmi delle sue “interpretazioni” sia un omicidio pretereintenzionale, teso di delinquenza premeditata per farmi piacere ciò che disgusto.

Sì, Nic incarna la guitta società “moderna”, alla buona la prima, quando invece il centesimo “Ciak” è il numero migliore perché ha in copertina Uma Thurman quando i suoi piedi non eran ancora stati tentati da Tarantino di feticismo “cinefilo” ad annusarli da cane bastonato.

L’unico cane è il Balboa, Uomo vero che sfoderò una grinta dal nulla, “incompreso” d’over the top(a) a spezzarti il braccio, caro (Red) Bull(o).

Sì, Rocky non teme il moralismo cristiano e, dal “basso” della sua periferia, sale sul pulpito e fissa il Papa nelle pa(pi)lle.

Sa perché Ratzinger si sta ritirando. Non per problemi di salute fisica, né per stanchezza ma perché scorse, dietro i colonnati di San Pietro, delle michelangiolesche suore “accaparrate” d’arrapati vescovi “in libera uscita”.

Quindi, da Papa a monaco tibetano, come Rambo nel terzo capitolo dell’enciclica enciclopedica della sua leggenda duratura in quanto già emissaria del Cristo, senza queste “missionarie” da puttanieri coi copricapi e anche con le “cappelle” nell’acqua maledetta a “bagnarle”.

Ratzinger è Rambo in abiti da parroco elevato contro chi, malandrino, a Roma fu demone delle angeliche.

Serpenti adorati da fedeli imbecilli d’oppio per il popolo mentre gustavan pompini dietro cazzate per ammansire la plebe.

Ratzinger è Rambo in vesti da Serpico.

Egli sa. Presto, non sta bene, morirà ma in culo ve l’ha intinto, senza mai farsi un culetto.

 

    1. Serpico (1973)
    2. Re per una notte (1983)
    3. Il genio della truffa (2003)
    4. Rambo III (1988)
    5. Stardust (2007)
    6. Angeli e demoni (2009)
    7. Rocky Balboa (2006)

 

Stallone è un genio – Non scherzo, chi confuta il mio fiuto, è un bietolone!


11 Oct

Sì, che barba(bietole), che noia.
Basta con lo “zucchero!”. Piantatela con le vostre piantagioni di “cinema sdolcinato!”.
Adorai Stallone perché il suo oro merita solo un pugno… alla vostra faccia!

Sì, Sly viene invitato al Festival.
E i “cinefili” s’accaniscono. Preferiscono i film di “ruggine e ossa“, anziché i suoi muscoli.
Consigliano a Stallone e agli organizzatori di “dimettersi”.
Ma si dimettessero dalle loro teste!
Be’, be’ e sempre a mettere il becco di “beo(ti)”.

Sì, stavo pensando di noleggiarmi questo film: Le valigie del portaborse, film ad alto contenuto “esplosivo”.

Poi, emetto il “berretto verde” da “tenente-colonnello” alla Al Pacino!:

criticate Sylvester? Solo perché lo invidiate?
Questa signori miei, è una grande stronzata! Stallone ha girato un sacco di bischerate, dette volgarmente “porcatone”, ma Rocky, Rocky Balboa, Rambo e John Rambo sono dei capolavori. A cui (al)legherei  Cop Land. Anche il prossimo Walter Hill m’attizza.

Mercenari della carta (igienica) “stampata”, questo è il mio verdetto. Non si discute, è expendable!

Al che interviene Melisia, detta “La melassa”, e replica che, se sovra(e)ccitati film sono come io li definisco, “lei” aggiunge ‘Nù jeans e maglietta!

Sì, è proprio come Licia, “costei!”.
Non va “assoldata“, è da film di Silvio Soldini!
E gliele suoneremo!

Che cazzo vuol pretendere di sapere chi non ha mai visto neppure il logo della Nu Image?

Quindi, il direttore di questa “scuola di cinematografia” mi vorrebbe invitare alla calma:

– Ora, basta! Lei sta esagerando! Si moderi, Falotico!
– Analfabeta! Le faccio vedere io cosa sono capace di fare quando esagero!
Ed ecco il lanciafiamme!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Bullet to the Head (2012)
    Ti “entra in testa”, o no?
  2. Pane e tulipani (2000)
    Sì, ma io non sono “buono”.
    Gli olandesi stessero nei cavolfiori di Bruxelles.
    Io son appaiabile al “belga” Van Damme!
    Siamo delle belve!
    Forza, beviti questo. In pancia!
  3. The Tomb (2013)
    Sotto la panca, la capra crepa, sopra la panca il “caprone” si fa gli addominali delle caprette.

    Evviva DiCaprio!

  4. Scent of a Woman – Profumo di donna (1992)
    Preferisco il “mio”.

(F)Argo – Come “lecca” Affleck, neppure J. Lo


11 Oct

Sono assai lontani i tempi in cui il “bel” Ben Affleck inculava Jennifer Lopez, spedendo poi le foto “proibite” ai paparazzi, che “lo” ritrassero, assieme alla “villana”, nel villino del suo “pippone” tutto “spaparanzato”
Oggi Ben è “cresciuto”, dopo averlo “fatto” (come se l’è fatta la “fattona”) sviluppare.

Ed è regista di “qualità” che affronta “grandi” temi, dopo quel “grosso…”.
Prima “lo” ha “assicurato” in lei “vellutata”, poi ora viaggia sul sicuro del “velluto”.

E, quest’anno, sarà addirittura candidato proprio come miglior regista, per un argomento appunto “scottante”.
Dopo il suo “giusto” in J. Lo “solido” e “solidale”, la sua “solidarietà” alle ingiustizie sociali.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Fargo (1996)
    Commedia acida.
  2. Rambo (1982)
    Dramma all'”acido”.
  3. Killer Joe (2011)
    La (faccia da) sberla e lo sberleffo.
  4. Argo (2012)
    Dopo le sue fighe, un film “figo”.

    Come u’ caz‘.

Sotto il velo delle apparenze, un’incastigabile vanità di malia rosso eruttiva


28 Sep

La fertile ritorsione contro lo screanzato pagliaccio, prima Joker e poi “evoluto” in Bane, che si placò di beffarda derisione, in una “sterzata” impetuosa d’abominevoli pugni allo stomaco

Le nauseabonde “contentezze” di gente stupida saran “affrante” nel loro stesso infantilismo, con irriverenze raffinate da vulcanico tuonar di fulminanti, dinamitardi “mitragliatrici” ferocemente “assestate” nella dolenza loro ancor da “smussar” di museruola a cucir la bocca di nastro isolante.

La “dotta” presunzione degli stolti è da “incorniciare” nella loro memoria “dolciastra”, di patine “pasticcine” e cuoricini ben “infiocchettati” nella loro “docilissima” ignoranza.

Gente abituata alle crasse smargiasserie di “pacatezza” così “fluente” d’oratorie “altolocate” da esser state sbriciolate proprio alla base debole e insostenibile delle loro “tesi”, di “laurea” e di “pinzimoni” acco(r)dati allo stridulissimo “strimpellio” iniquo e ricattatorio, di pelle sempre “lucidata” in una “sobrietà” finta che piange d’effimera sguaiatezza e digrigna di ringhiose invidie con grida sempre “omicide”.
Del loro “cheto” vivere “buonista” e davvero mansuetissimo e “a modo”, di teppistiche orde fraudolente, misogine e omofobe, un razzismo genetico che perpetrano con le solite ciglia affettate di un’aggrottata fronte sprezzante a odiar chi non s'”adatta” agli “ingredienti” del loro laido Mondo.

Così, tra un dir e un “farsi”, si disfano di “pulizia etnica”, scopando a destra e di “manico”, coperti da legulei raggiri e plebiscitari asservimenti d’istituzioni (s)piegate alle loro “volontà”, tutti in circo(lo) a fischiettar’ di “grilletto” e “facile” trombata, tutti uniti e tutti untissimi con moine da “monaci” e “forza” da bisonti.

Ma stavolta l'”ossicino” non si spezzò, un tormento, un assillo sempre più implacabile, a occluder i loro vispi “occhiettini” che non han mai chiuso un occhio ma “tappavano” la bocca, e ora “imperiosi” di tanto “esecutivo” che un patibolo da plotone d’esecuzione è lì che aspetta la mira infallibile, calibratissima contro “nazisti” di tal “calibro”.

Buonanotte.
Batman, il can(dido), alleviò il vostro rimorso, mordendo di “benedizione” sulla guancia da non porgere di “delicata” cristologia.

Gli incubi saranno ancora molti, mi auguro che, al risveglio, la gioia sarà una colazione “scremata”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Rambo (1982)
  2. Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno (2012)
  3. Nightmare – Dal profondo della notte (1984)
  4. Sleepers (1996)

Fra le stelle della mia anima, sono Sylvester Stallone con qualche Donna nelle stalle


23 Jul

 

 

Quando cala la Notte, sono il Silencio

Sì, fin da piccolo veneravo Sly, l’Uomo dal labbro pendulo che t’appende al muro, “ghignando” di colpi “bassi“, come l’Olanda dopo pugni di trip(pa) in testa ad Amsterdam, ove t'”annacquerò” immergendo la tua testa d’asino nei canali con lo “scolo”. Sì, altro che droghe libere, “dragherai” tutta la città chiedendo pietà al Dragone Rosso, che sono io, nel mio anno alla Cimino.
Col Tempo, dai film “ringhianti“, ove il Balboa, poco snodato, “statico” ma d’allucinante mancin di jet lag “sapor uncino'” stendeva, di muscolo tonante, gli stronzi rivoltanti, evolsi in Jean-Claude Van Damme, “nano” marziale ed emulo di Bruce Lee nel suo Bruxelles da aerobici “cazzi amari” a chi vedeva la vita “rose e fiori”.
Sì, l’Uomo bloodsport che non “accechi” neanche quando, di spaccata, avvertirà un dolorino nell'”osso sacro”.
Egli, peperino, “svolazzava” in Cielo infliggendo, di “Spezza palle”, i pallosi sulle “note” della gnoccolona, quasi sempre bionda, a volte Morositas e “gommosa“, da bubblegum per il “Vivrà felice e soddisfatta con tanto marcantonio, hip hip urrà, con lui godrà!”.

Poi, ci fu la “stagione” alla Battiato, leggasi Bob De Niro, esistenzialista malinconico d’indole borderline, insomma un bravo ragazzo.

Oggi come oggi, dopo molte vacche che non ho “munto”, ché le “ungesse” il “mugnaio” Bianco, e numerose “botte” (soprattutto in testa), son ritornato al primo amor che non scordi mai, lo Stallone italiano, che salta la corda e un po’ t’impicca. Sì, Uomo con gli spaghetti ma anche con lo “spago”.

Applauso!

Tre film ove il nostro eroe mette “a soqquadro” chi pensava di stare “sopra” e gli urlava “Cagasotto!”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Rocky IV (1985)
    Improponibile sfida.
    Il mostro russo contro il “marruchin” americanizzato in Reagan.
    Ne prenderanno di santa ragione, ma alla fine Rocky vincerà nella retorica “globale”: “Se io posso cambiare, se voi potete cambiare, tutto il Mondo può cambiare”.

    Sì, però chi pagherà il risarcimento alla mia vita con la “cambiale” non ancor “emessa?”.

  2. Fuga per la vittoria (1981)
    I prigionieri pareggiano i conti, grazie a una parata “al rallentatore”.

    La storia di come conquistai la Francia.

  3. Cobra (1986)
    L’Uomo che sono sempre stato. Uno che si fa i cazzi suoi e “protegge” le modelle. “Tagliandolo” allo psicopatico che non “la” avrà.

    Il mio “stuzzichino” nella sua bocca “lo” dice tutto.

Batman nella “polvere”, sì, di chi l’incenerirà “vivi” nell'”accendin-fuochino”


22 Jul

 

Un brucior di stomaco da curar nelle “collegiali” oscenità di ragazzetti “opachi” accalderà la Notte, in risorgenza di “orzate” alla loro pelle e di sorsate rinfrescanti a “disossarli” bruciandoli

Sì, con scrupolosità studiata nei minimi dettagli, da anni sto prendendo d’assedio una famiglia di sciocchini, soprattutto sciroccati, la cui “carne” pregiata si “fregia” di sfregi al prossimo.

Sì, eleveremo un monumeto in loro “onore” con un “memoriale” ai poster(i):”In tal cimitero, ove le cornacchie patiscon da morte di fame, giace l’ambizion sedata d’un nucleo atomicamente sputato in faccia alle loro idiozie. Conservatrici di ligi disvalori che perseverarono delegittimando le proprietà private delle anime altrui, fluiranno in ascensioni infernali ove il Diavolo, quasi quanto me, saccheggerà le loro frivolezze infornandoli come le frittelle che deglutivan di crema pasticciera. Ancor, sentitissime condoglianze dall’umanità intera che, grazie alla mia sfera di cristallo e al veggente dono mio innato, ne espugnò, di sacra vendetta, ogni demenza al fin d’indirizzarli nel posto consono ai loro suoni, i rumori scricchiolanti, piccantissimi delle fiamme eterne”.

Sì, li avvertii ma ancor “spronan”, troioni, alla ripicca, affiliandosi a una radio bolognese che ne “regge” i meschin giochetti, con segnalazioni alle “saluti mentali” perché si senton “minacciati” nelle incolumità.

Be’, han le idee confuse. Mesi fa, con “simpatico” sdegno ai loro ripugnanti attacchi “istituzionalizzati” e “protetti” da una legge filistea che s’appellò, “scappellandoselo” di bave e brodini corruschi quanto il “rusco” di tangenti e “toccatine e fighe”, a una “psichiatria” che appurasse i miei del tutto presunti, “pericolosi” squilibri neuronali, tali infanti, con protervia assassina, tentaron di perpetrar altra violenza gratuita alla mia libertà di Uomo nato da nostro Signor che, di tutta ri(s)ma, li ha già “pizzicati” di “capital peccatuccio” per schiaffarli nel manicomio dei folli dell’aldilà, cioè nel Giron dantesco dei tiranni, predoni e ladroni che se “lo” tiran da padroni di “patria potestà” per colpi alla mia testa che, come potete constatare, n’è illesa a disilluderli dai loro raggiri dalle loro suggestioni e dalle loro “ustioni” da testoni di “testicoli”.

Consigliamo a tal “radio libera” di continuar a praticar orge nei loro ufficcetti coi cappuccini e le “suorine”, altrimenti il “Gabinetto del mio governo”, li detronizzerà dal laro lavoretto, con una denunciona a lavorarli per le feste.

Con “distinti saluti”, consigliam a tal letame di raffinarsi un po’ e di comprare, prossimamentissimo, la mia imminente, nuova opera letteraria.
Lettura da pulizia etnica che li “disorienterà” dal porcile delle loro zoccole, compresa la bagascia dell’unica loro madre, “donna” che li ha partoriti tutti da s(c)emi diversi.

Ricordate: quando un idiota vi disturba, lo ammazzo io.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno (2012)
  2. Whore – Puttana (1991)
  3.  Heat La sfida (1995)
  4.  Rambo (1982)
  5.  I falchi della notte (1980)
  6. Cobra (1986)
  7.  Cliffhanger (1993)

Walt Kowalski versione leguleio Rambo


27 Jun

 

Sulla montagna abita il Maestro che “sonnecchia” in attesa del dardo trafitto, che si “trarrà” estraendo l’anima a chi la “estraniò”

Non ho mai tollerato i soprusi e le inibizioni a danno di chi, per educazione e signorilità, non s’incazza e non ve lo afferra, ma reputo opportuno incitarvi alla ribellione, per onor del vero e della mia faccia allo specchio, ed esser assolutamente cattivo contro coloro che, di crudeltà, sfregi, calunnie, verità ribaltate e demistificate al proprio solipsismo autoingannatorio che tanto addomesticano d’ipocrisia, “ingannò” le persone per “sorriderle” di risa pasciute d’illusoria felicità quanto cinica, pasciuta lascivia di ogni valore su cui è fondata l’amicizia, il rispetto leale, l’amore per il prossimo, quanto suicida alle vere emozioni che han sempre il timore, (im)pudico, di liberar con sfrontato, sano esibizionismo, che tale non sarebbe se non fosse accerchiato di pregiudizio.

Conosciamo storie di semieremiti, le cui voci diffamatorie e ingiuriose s’appellaron perfino alla giuria perché “sacramentasse” una “demenza” per non scendere a patti con la psicosi di cui soffrono: non sanno accetare la vita.

In questa vita esistono le persone libere che possono svegliarsi senza sveglie e senza “padroni” a vegliare su di loro, che possono tranquillamente alzarsi a Mezzogiorno e poi gustare un porno in tutta “rinomanza” dei propri ormoni da “tocciar” nel tocco a tocchi di donne su cui accalorar le proprie “slinguazzate”, virtuali e dunque realissime fantasie che un po’ sono e un po’ “suonano”, per infiniti profumi con cui “dilatar” il cavernoso nostro enigma e amarlo da amatori “stuzzicosi” con tanto di caviale ad anali “deliri” erotici di soffice densità.

Questa gente è invisa perché è vera, e non usa maschere, né si prostituisce a un lavoro che sempre ripudierà per dinastia nobilissima alla propria origine araldica del caldo.

Ma, a taluni, anni fa, venne in mente di trattar uno di essi da “idiota”, perché loro patiscono quotidianamente la merda che devono (è un ordine!) ingoiare, mentre il Principe può starsene nel suo prato fiorito nel disprezzo alle loro “margherite” e ai loro frivoletti bacini con tanto di sospiranti aneliti e anellini.
E, invece, sollazzarsi nudo dunque a fottersene dei loro nidi…

Il Principe intraprenderà lezioni legali contro chi, ancora, s’azzarderà a incolparlo di “malattia mentale” e altre piccine amenità che possan concerner anche la sua aperta cerniera dei pantaloni.
Sarà guerra aperta, e le loro notti saranno immondamente spurgate dalla loro lordezza, nella prode ritorsione a soffocarli nel sonno e strangolarne le tanto dimenate “gioie”.

Certa gente si merita un Diavolo frutto della sua pazzia.
Un Diavolo che non s’arrende agli impostori e ne sodomizzerà ogni altra matta “sevizie”.

Che si fottano, e ora dite a quella bagascia di stare zitta.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1.  Gran Torino (2008)
  2.  Cape Fear. Il promontorio della paura (1991)
  3.  Rosemary’s Baby (1968)
  4.  Rambo (1982)
  5.  Dracula di Bram Stoker (1992)

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